martedì 9 dicembre 2014

Tutta la rassegna stampa sulle vicende del cambio dirigenti Arpav a Vicenza e caso Medio Chiampo con nuove nomine dei vertici e cronostoria della vicenda sulle condanne per un grave inquinamento della nostra acqua

Tutta la rassegna stampa sulle vicende del cambio dirigenti Arpav a Vicenza e caso Medio Chiampo con nuove nomine dei vertici e cronostoria della vicenda sulle condanne per un grave inquinamento della nostra acqua sopratutto qui a Lonigo e a Cologna Veneta . Non possiamo ancora stare tranquilli ma anche il nostro comunicatohttp://www.montecchiopiu.com/leggi/medio-chiampo-spa-le-richieste-di-acqua-bene-comune oltre a quello di Pietrangelo Pettenòhttp://www.veneziaonline.com/news/ultim-ora/ambiente-petteno-fsv-rimuovere-vertici-medio-chiampo-spa.html ha fatto in modo che ci sia stato questo cambio direzionale
RIORGANIZZAZIONE. Verona e Vicenza da unire
Arpav, nuove nomine ma si va a macro-aree
Da Il Giornale di Vicenza venerdì 03 ottobre 2014 REGIONE, pagina 9
PADOVA
Nuove nomine all´Arpav, l´agenzia della Regione, dove però si arriverà presto a “macro-aree sovraprovinciali», come previsto dal piano strategico 2012-14 aggiornato con l´ok della Regione in estate. Erano scaduti i mandati dei direttori dei dipartimenti, e il direttore generale Carlo Emanuele Pepe ha provveduto alle nuove nomine che dureranno 3 anni. I nuovi direttori sono Loris Tomiato per i dipartimenti provinciali di Treviso e di Venezia, Renzo Biancotto per Rovigo, Vincenzo Restaino per Padova, Primo Munari per Verona e infine Giancarlo Cunego per il dipartimento provinciale di Vicenza. È arrivata la conferma per Rodolfo Bassan a Belluno, Alberto Luchetta al dipartimento regionale Sicurezza del territorio e Francesca Daprà a quello Laboratori. L´Arpav però mira a creare tre macroaree per Verona-Vicenza, Padova-Rovigo, Venezia-Treviso, lasciando invariati Belluno e i due dipartimenti di valenza regionale: «L´attivazione delle tre macroaree sarà graduale, pertanto ogni direttore attualmente designato ha il mandato fin d´ora di intraprendere soluzioni organizzative propedeutiche all´avvio dei nuovi dipartimenti».P.E.
Il Giornale di Vicenza mercoledì 01 ottobre 2014 – PROVINCIA – Pagina 34
MONTEBELLO. Nominati i nuovi amministratori Castaman al vertice di Medio Chiampo dopo lo scandalo
I sindaci soci: «Un Cda di alto profilo, competente e capace»
È stato nominato il nuovo consiglio di amministrazione di Medio Chiampo. Cambiano così i vertici della società a capitale pubblico che gestisce il ciclo idrico integrato e l´impianto di depurazione fanghi dopo lo scandalo dei controlli facili sfociato nella sentenza di primo grado che aveva visto condannati il presidente e il managment dell´azienda. La nomina da parte dei sindaci dei Comuni soci paritari, Dino Magnabosco per Montebello e Gianluigi Cavaliere per Zermeghedo, è avvenuta a pochi giorni dalla scadenza naturale del mandato dei componenti, prevista per fine mese. «Abbiamo chiesto ai 3 membri del Cda che erano rimasti ancora in carica di fare un passo indietro e rassegnare le dimissioni in modo da poter permettere ai nuovi componenti di essere operativi già dai primi di ottobre» spiega Magnabosco. Ad accogliere le richieste dei sindaci sono stati i consiglieri Scalzolaro e Cazzavillan mentre il presidente di Medio Chiampo, Pier Giorgio Rigon, è stato travolto dalla decadenza dell´organo dovuta al venir meno, per dimissioni dei consiglieri, della maggioranza minima di componenti fissato dalla legge e dallo statuto.
«Non voglio pronunciarmi sulla mancanza di dimissioni spontanee da parte di Rigon - precisa Magnabosco - l´importante adesso per noi è che ci sia un nuovo Cda di alto profilo nominato di comune accordo e formato da persone competenti e capaci, in grado di imprimere quella svolta di cui la società ha bisogno».
Presidente di Medio Chiampo è ora il due volte sindaco di Zermeghedo Giuseppe Castaman, suo vice è Lorenzo Altissimo, chimico, direttore del Centro idrico di Novoledo, già membro del Cda di Medio Chiampo dal 2006 al 2009. Consiglieri sono Chiara Biscotto, bancaria ed esperta di finanza aziendale; Antonio Gennarelli, commercialista e revisore contabile, nel Cda di diverse Spa pubbliche e Monica Battistella, laurea in farmacia, responsabile s! icurezza e qualità di una multinazionale.
Il Giornale di Vicenza domenica 10 agosto 2014 – PROVINCIA – Pagina 30
MONTEBELLO. Il sindaco: «Serve un nuovo cda tecnico e gestionale»
Idea Medio Chiampo
«Crescere come Aim»
Cura del verde e delle strade per restare autonomi
Rilanciare la partecipata municipale Medio Chiampo Spa e difenderne l´autonomia. Sono le intenzioni che il sindaco di Montebello, Dino Magnabosco, ha reso note durante il consiglio comunale relazionando ai consiglieri in merito alla società che, con socio paritario il comune di Zermeghedo, gestisce il servizio idrico integrato e finita al centro di una vicenda giudiziaria con i vertici condannati il mese scorso in primo grado per violazioni delle norme ambientali. In quest´ottica il primo punto da realizzare è la nomina di nuovi uomini nel consiglio di amministrazione dell´azienda. «Medio Chiampo è una risorsa da difendere e da valorizzare - ha detto Magnabosco - e ad oggi si sta lavorando per selezionare un gruppo dirigente che possa dare nuovo lustro e prospettive. È quindi nostra intenzione nominare un cda che garantisca alla società una copertura tecnico gestionale nei rapporti con gli altri enti, evitando concorrenze! inutili con altri gestori».
Una necessità che non può non passare attraverso un ripensamento della missione aziendale. «Vogliamo - hanno annunciato il sindaco e l´assessore al bilancio Anna Cracco - che Medio Chiampo cambi passo e che ci sia una chiara programmazione economica e finanziaria e una strategia aziendale finalizzata a migliorare e ad implementare i servizi offerti, diventando una multiutility al sevizio dei Comuni».
Il modello cui ispirarsi sono le Aim di Vicenza e il primo ampliamento delle competenze cui fare riferimento saranno le manutenzioni stradali e la cura del verde pubblico. Inoltre, per poter permettere una scelta più consapevole è stato affidato ad una società di consulenza aziendale l´incarico di stilare un rapporto sulla situazione complessiva di Medio Chiampo.
«Se vogliamo che conservi la sua autonomia e che non venga fagocitata da più grandi realtà industriali di Arzignano - ha precisato Magnabosco rispondendo ai consiglieri Maria Grazia Maggio e Alberto Zanuso - occorre aumentare la redditività con l´allargamento dell´offerta dei servizi».
Il rapporto sullo stato di salute della partecipata sarà reso noto ai primi di settembre, il cda scadrà alla fine del mese prossimo. Poi sarà l´ora delle decisioni.
Il Giornale di Vicenza sabato 26 luglio 2014 – PROVINCIA – Pagina 32
AMBIENTE
Pettenò chiede di rimuovere i vertici Medio Chiampo Spa
«I vertici dell´azienda Medio Chiampo, che gestisce il servizio idrico integrato dei comuni di Montebello Vicentino, Zermeghedo e Gambellara, devono essere rimossi». Lo chiede il consigliere regionale Pietrangelo Pettenò (Federazione della Sinistra Veneta), in un´interrogazione rivolta alla giunta regionale e in particolare all´assessore all´ambiente Maurizio Conte, a seguito della condanna ad un anno e mezzo di reclusione, oltre al risarcimento di 500 mila euro nei confronti del Ministero dell´Ambiente, che il tribunale di Vicenza ha comminato al presidente, al direttore generale e al direttore tecnico della Medio Chiampo per l´inquinamento del depuratore di Montebello e della discarica di Zermeghedo.
«La condanna, peraltro arrivata a otto anni dai fatti contestati e dalle ispezioni Arpav - osserva Pettenò - va ad aggiungersi a episodi che nel corso degli anni hanno visto operare in negativo i verti! ci della società pubblica, che invece avrebbero dovuto gestire in modo impeccabile il delicato equilibrio ambientale del distretto produttivo di Zermeghedo, Montebello e Gambellara. Ritengo pertanto necessario e urgente procedere subito alla revoca del presidente e alla sospensione dei dipendenti condannati». M.G.
Il Giornale di Vicenza - lunedì 14 luglio 2014 – PROVINCIA – Pagina 17
MONTEBELLO. Il Pd
«Si dimettano i vertici di Medio Chiampo»
Il Pd di Montebello ha chiesto le dimissioni dei vertici della Medio Chiampo condannati in primo grado.
«Il Partito democratico a seguito della condanne inflitte ai vertici del consiglio di amministrazione della Medio Chiampo Spa per l´inquinamento del depuratore di Montebello e della discarica di Zermeghedo – si legge nel volantino fatto circolare nei giorni scorsi – chiede le dimissioni immediate dei dirigenti e dei dipendenti condannati».
L´altro ieri un´analoga richiesta di azzeramento dei vertici era stata formulata da parte del coordinamento Acqua bene comune di Vicenza e del comitato Acqua bene comune della Valchiampo ai sindaci di Montebello e Zermeghedo, soci paritari al 50 percento della società a capitale pubblico che gestisce il ciclo idrico integrato.
Il presidente del Cda Piegiorgio Rigon, il direttore amministrativo Luigi Culpo e il direttore tecnico Stefano Paccanaro sono stati c! ondannati a un anno e mezzo di reclusione col beneficio della sospensione della pena a condizione del risarcimento al ministero dell´Ambiente di mezzo milione di euro. Della sentenza di condanna è già stata annunciata la presentazione dell´impugnazione in appello. M.G.
dal sito Il Giornale di Vicenza Clic.
Il Giornale di Vicenza Clic
domenica 13 luglio 2014 – PROVINCIA – Pagina 31
MONTEBELLO
«Azzerare i vertici di Medio Chiampo»
Un azzeramento dei vertici di Medio Chiampo spa. È quanto chiedono il coordinamento “Acqua bene comune” Vicenza e il comitato “Acqua bene comune” Val Chiampo ai sindaci di Montebello e Zermeghedo, i cui Comuni sono soci dell´ente di gestione del ciclo dell´acqua.
La richiesta è motivata con le condanne del presidente della società Piergiorgio Rigon, del direttore generale Luigi Culpo e del direttore tecnico Stefano Paccanaro. Gli attivisti invitano i primi cittadini “a procedere con urgenza alla revoca del mandato al presidente Piergiorgio Rigon e ad attivare le procedure per la sospensione dal servizio e dello stipendio dei dipendenti Luigi Culpo e Stefano Paccanaro, nel caso che i citati ricorrano rispetto alla sentenza di condanna; diversamente, di procedere, per quanto di competenza, al licenziamento senza preavviso e al recupero delle spese processuali dai condannati”.
I comita! ti, poi, oltre a sollecitare una verifica dello stato di salute dell´impresa per valutare una fusione con Acque del Chiampo, chiedono un´indagine alla vecchia discarica di Zermeghedo, anche in seguito alle malattie che hanno colpito persone operanti, in passato, per Medio Chiampo, o residenti nella zona. MA.CA.
Il Giornale di Vicenza mercoledì 02 luglio 2014 – PROVINCIA – Pagina 28
MONTEBELLO. La replica dei vertici della società ritenuti responsabili di traffico di rifiuti
«MedioChiampo, la condanna è contro un lavoro di 30 anni»
«Il fango non è pericoloso perchè non è cancerogeno Ne va delle attività delle concerie di tutta la zona»
«Di fronte alla condanna siamo quanto mai perplessi. Perchè la sentenza del giudice, oltre a ritenerci responsabili, di fatto condanna un´attività trentennale della società, che continua analoga anche oggi, ben dopo i fatti che erano oggetto dell´imputazione».
A parlare sono gli imputati che l´altra sera, il giudice Michela Rizzi, accogliendo la richiesta del pubblico ministero onorario Stefano Conte, ha ritenuto responsabili e ha inflitto loro 18 mesi di reclusione (pena sospesa solo se risarciranno mezzo milione di euro al ministero dell´Ambiente e se rimuoveranno quanto è di pericolo per l´ambiente) a Piergiorgio Rigon, 79 anni, di Montebello, presidente della società Medio Chiampo spa; al direttore amministrativo Luigi Culpo, 54, di Arzignano, e ai due dipendenti Stefano Paccanaro, 53 anni, di Zermeghedo, e Stefania Malesan, 41, di Monteforte d´Alpone.
Condannati anche Paolo Crestani, 51, di Montebello, e Luigi Storato, 40, pure di Montebello. Sono stati ritenuti colpevoli di traffico illecito di rifiuti per la gestione della discarica di Zermeghedo.
I condannati, assistiti dagli avv. Marco Dal Ben. Marco Tonellotto, Lucio Zarantonello, Giovanni Manfredini, Ilaria Benedetti, Linda Marchesini e Alessandro Zennaro, attenderanno le motivazioni prima di presentare ricorso in appello. Il reato si prescriverà in novembre, ma resta aperto il nodo del risarcimento. «Medio Chiampo è una società pubblica nata per volontà dei Comuni di Montebello e Zermeghedo che intendevano organizzare in maniera pianificata la gestione dei rifiuti da fanghi di conceria. Il depuratore di Montebello li riceve e li tratta, e poi li conferisce alla discarica di Zermeghedo. Così da trent´anni, sulla scorta di autorizzazioni rilasciate da più enti, l´ultima nel 2011», spiegano gli imputati.
L´inchiesta della procura era partita con altre ipotesi di reato, molte de! lle quali cadute in aula per prescrizione. È rimasta in piedi! la questione del traffico di rifiuti, che fa riferimento al fatto che i fanghi erano contaminati da idrocarburi e fenoli in eccesso. Per il consulente della procura Vergnano, infatti, il fatto che venissero superati i limiti di idrocarburi e fenoli stava a indicare la pericolosità di quei rifiuti.
«Questa tesi, peraltro espressa in solitudine dal consulente, è stata contrastata fra l´altro dall´Istituto superiore di Sanità. Perchè, per stabilire se un rifiuto è pericoloso, va indicato se è cancerogeno; e per accertarlo servono dei “marker”. Lo ha poi stabilito anche una legge del 2009: non è sufficiente il superamento del limite». A questi risultati, proseguono i condannati, era giunta anche l´Arpav, e i suoi tecnici lo hanno testimoniato in aula; ma c´era giunta anche la procura ancora nel 2007. «Per dare il via libera al dissequestro della discarica il pm di allora ci chiese - sottolinea Culpo con l´avv. Dal Ben - ! di portare i fanghi in un laboratorio indicato dallo stesso magistrato. Gli esiti dimostrarono che i nostri fanghi superavano sì il limite degli idrocarburi, ma non erano cancerogeni. La Medio Chiampo interpellò anche la Stazione delle Pelli di Napoli, che diede gli stessi esiti. I nostri fanghi, sempre gli stessi, che trattiamo da 30 anni, non sono rifiuti pericolosi. Purtroppo la sentenza racconta di una verità contraria».
È questa la maggiore preoccupazione dei condannati. «Ad essere messa in dubbio non è la nostra singola attività, ma tutto il sistema su cui da decenni si fonda la Medio Chiampo, che è fondamentale per lo sviluppo del lavoro delle concerie di tutta la zona. Senza discarica, si blocca la produzione. Ma se gestendo la struttura così come abbiamo sempre fatto abbiamo commesso un reato, vuol dire che oggi stiamo continuando a sbagliare. Ne siamo certi?». La risposta in Appello. D.N.
Il Giornale di Vicenza martedì 01 luglio 2014 – PROVINCIA – Pagina 31
MONTEBELLO. Si è chiuso ieri pomeriggio il lunghissimo processo vicentino legato all´inquinamento del depuratore
Medio Chiampo, sei condanne
I responsabili dovranno risarcire il ministero dell´Ambiente con 500 mila euro per i danni. Sono andate prescritte sette posizioni
Un anno e mezzo di reclusione ciascuno, con la sospensione della pena solo se pagheranno il mezzo milione di euro di provvisionale al ministero dell´Ambiente. È questa la condanna, letta dopo tre ore di camera di consiglio, inflitta dal giudice Michela Rizzi a carico di sei dei tredici imputati del maxiprocesso per l´inquinamento del depuratore di Montebello e della discarica di Zermeghedo. Otto anni dopo il blitz compiuto da polizia stradale e Arpav, seguito alla visita a sorpresa della troupe di “Striscia la notizia”, la vicenda giudiziaria arriva ad un punto fermo. Assolti gli altri imputati, tre per non aver commesso il fatto e gli altri perchè le accuse - in relazione a specifiche violazioni ambientali - sono oramai prescritte. Il tribunale ha accolto, diminuendole di sei mesi, le richieste della procura con il pubblico ministero onorario Stefano Conte, cui era stato affidato un fascicolo scottante. La parte civile - il ministero - con l´avv. Bonora aveva chiesto una provvisionale di un milione per i danni provocati. Il risarcimento complessivo sarà valutato dal giudice civile. Il dicastero sottolinea che per bonificare il bacino (che insiste soprattutto sulla provincia di Verona) ha un accordo di programma che prevede investimenti per 90 milioni di euro.
Sono stati ritenuti responsabili di aver contaminato la discarica con idrocarburi e fenoli Stefano Paccanaro, 53 anni, di Zermeghedo (avv. Lucio Zarantonello); Piergiorgio Rigon, 79, di Montebello (avv. Marco Dal Ben e Marco Tonellotto); Luigi Culpo, 54, di Arzignano (avv. Giovanni Manfredini e Ilaria Benedetti); Paolo Crestani, 51, di Montebello; Luigi Storato, 40, di Montebello (avv. Alessandro Zennaro e Linda Marchesini), e Stefania Malesan, 41, di Monteforte d´Alpone. Assolti con formula piena Giovanni Bartucci, 42, di San Bonifacio; Fabio Crestani, 47, di Montebello (avv. Angelo Merlin), e Sandra Dal Grande, 7! 0, di Montebello. Infine, prescritte le posizioni, oltre che p! er alcune accuse di Paccanaro, Rigon, Culpo, Storato e Malesan, di Tiziana Piras, 42, di San Bonifacio (avv. Francesco e Lino Pasquino); Davide Zannato, 37, di Montecchio Maggiore; Gianna Tasson, 51, di Zermeghedo (avv. Luisa Fiorentino), e infine Bruno Pellizzari, 72, di Montecchio Maggiore.
Era il marzo 2006 quando la procura fece perquisire la sede della Medio Chiampo. Scattarono verifiche sulla gestione ambientale di depuratore e discarica. A dover rispondere i vertici della Medio Chiampo, e di Elidra Multiutility, che gestiva il depuratore.
Il Giornale di Vicenza - martedì 01 luglio 2014 – PROVINCIA – Pagina 31
«Sentenza ingiusta Proporremo appello»
«Una sentenza assurda, da rivedere. Ricorreremo in Appello». I commenti a caldo dei sei condannati sono simili fra loro e lapidari, soprattutto da parte dei vertici della Medio Chiampo, che si riservano di tornare a bocce ferme sulla condanna, sulla quale peraltro incombe la prescrizione, che non tutela però dal risarcimento. Per l´avv. Dal Ben, che difende il presidente Piergiorgio Rigon, il suo assistito è sempre stato «convinto di avere operato in maniera corretta».
Articolato il ragionamento dell´avv. Manfredini, che assiste Culpo. «Abbiamo portato in aula testimonianze che hanno riferito come Culpo fosse direttore del servizio amministrativo della società, senza delega ambientale. È stato legale rappresentante fino al 2002, poi si è occupato solo di amministrazione. Non solo non aveva deleghe, ma nemmeno competenze di natura ambientale. Fra l´altro, a questa conclusione era già giunta la medesima magistratu! ra, archiviando un altro procedimento, oltre alla Provincia, che ha annullato delle sanzioni che aveva elevato a Culpo ancora alcuni anni fa per questa stessa vicenda giudiziaria. Attendiamo le motivazioni per comprendere il ragionamento del giudice». «Paccanaro e Malesan erano dipendenti, e non è emerso nulla a loro carico - rimarca l´avv. Zarantonello -: siamo sconcertati. Senza dire che i consulenti hanno smentito il superamento dei limiti di legge».
Soddisfatto invece l´avv. Pasquino, che tutelava Tiziana Piras, amministratrice di Elidra: «Pur con la prescrizione, la mia assistita esce di scena senza alcun obbligo risarcitorio».D.N.
Il Giornale di Vicenza - martedì 01 luglio 2014 – PROVINCIA – Pagina 31
Il servizio di Striscia la notizia
Era il 2006 quando l´allora pm Angela Barbaglio, a margine della maxinchiesta nella gestione dei rifiuti, fece perquisire la Medio Chiampo. Gli accertamenti scattarono anche dopo la messa in onda del tg satirico “Striscia la notizia”, che con un servizio di Moreno Morello denunciò le pulizie in discarica prima dei controlli. L´indagine nei confronti di 65 persone fu spezzettata in più filoni. In quello rimasto a Vicenza erano indagate 31 persone, fra cui i politici regionali in carica fino al 2010, usciti di scena con l´archiviazione. Erano tutti accusati di aver favorito numerose concerie allacciate alla fognatura pubblica per smaltire i loro fanghi in deroga ai limiti fissati dalla legge. Il caso suscitò un ampio dibattito fra le necessità ambientali e quelle di salvaguardare i posti di lavoro.

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