domenica 24 gennaio 2016

Brevettata la "lavatrice dell'acqua "

Due ex dirigenti della Ceccato autolavaggi di Brendola(ora fallita) hanno brevettato una lavatrice per lavare l'acqua che al contrario degli attuali impianti di depurazione non deve essere interrata

mercoledì 20 gennaio 2016

il convegno del 17 dicembre organizzato da Perla Blu e dai No Pfas

Per tutti voi grazie a Scelta Etica tutto il convegno del 17 dicembre organizzato da Perla Blu e dai No Pfas
Il mondo che cerchi esiste già, noi ti aiutiamo a…
sceltaetica.it

Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico NovitÀ Provvedimenti

Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico
NovitÀ
Provvedimenti
Delibera 664/2015/R/idr del 28.12.2015 servizi idrici
Approvazione del metodo tariffario idrico per il secondo periodo regolatorio MTI - 2
Delibera 656/2015/R/idr del 23.12.2015 servizi idrici
Convenzione tipo per la regolazione dei rapporti tra enti affidanti e gestori del servizio idrico integrato -Disposizioni sui contenuti minimi essenziali
Delibera 655/2015/R/idr del 23.12.2015 servizi idrici
Regolazione della qualità contrattuale del servizio idrico integrato ovvero di ciascuno dei singoli servizi che lo compongono
Delibera 627/2015/R/com del 17.12.2015 Elettricità Gas servizi idrici
Definizione del meccanismo di riconoscimento degli oneri della morosità relativo alla fornitura di energia elettrica, gas e servizio idrico integrato alle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 20 maggio 2012 e giorni successivi
Delibera 620/2015/E/com del 17.12.2015 servizi idrici Elettricità Gas
Istituzione dell'elenco degli organismi ADR ai sensi dell'articolo 141-decies del Codice del consumo e approvazione della relativa disciplina di prima attuazione

RELAZIONE
Relazione ai sensi dell'art. 172, comma 3-bis, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante "Norme in materia ambientale"
Documenti di consultazione
614/2015/E/com del 15.12.2015 Elettricità Gas servizi idrici
Riforma del sistema di tutele dei clienti finali per la trattazione dei reclami e la risoluzione extragiudiziale delle controversie nei settori regolati dall'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico
Comunicati stampa
29.12.2015 servizi idrici
Acqua: approvato il nuovo metodo tariffario 2016/2019 per sviluppo infrastrutture e servizi di qualità
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venerdì 1 gennaio 2016

Il Fluoro e' altamente Tossico ! E lo mettono nei dentifrici e nell'acqua

Il Fluoro e' altamente Tossico ! E lo mettono nei dentifrici e nell'acqua



Cos'è il fluoro? A meno di non essere esperti in materia, non si può sapere che non esiste un fluoro puro e semplice.

Quello che normalmente chiamiamo tale (fluoro o fluorina) è un composto di diversi tipi di fluoro. Alcuni sono naturali, trovati nella crosta terrestre e nelle nostre ossa e denti. Altri tipi sono prodotti di scarti chimici tossici.

Coloro che si schierano pro-fluoro dicono che è un minerale naturale che si trova nelle ossa e nei denti umani, quindi è cosa buona aggiungere fluoro sia nella dieta che in somministrazioni topiche: dovrebbe aiutare a rimineralizzare denti e ossa. Mistificazione!

La forma naturale del minerale “fluoro” che si trova in natura e nei denti e nelle ossa, si chiama APATITE .

Si trova in molte aree del mondo e si suddivide in 3 sottogruppi:

1) Fluorapatite (calcio fluoro-fosfato)
2) Chlorapatite (calcio cloro-fosfato)
3) Hydroxyl-apatite ( calcio fosfato base)

In bocca, c'è un equilibrio naturale tra il calcio fosfato, quando ce n'è di più arriva la demineralizzazione che si chiama “carie”, quando si formano cavità nei denti.

Ironia della sorte: il nome Apatite deriva dal grego “apate”= inganno. Il minerale originariamente ricevette questo nome, perché appare come molti altri minerali...


Quando il fluoro viene aggiunto all'acqua ...NON è il minerale naturale che viene aggiunto, ma un composto chimico: il prodotto chimico di scarto tossico .

Fluoro (Dal latino fluor, "flusso"), elemento chimico di simbolo F e numero atomico 9; appartiene al gruppo VIIB (o 17) della tavola periodica ed è pertanto un alogeno. È stato scoperto nel 1771 dal chimico svedese Carl Wilhelm Scheele e isolato nel 1886 dal chimico francese Henri Moissan.


PROPRIETÀ E FONTI 

Il fluoro è un gas a molecola biatomica, di colore giallo-verde, poco più pesante dell'aria; è tossico, corrosivo e di odore penetrante. Fonde a -219,61 °C, bolle a -188,13 °C; ha densità relativa 1,15 allo stato liquido e peso atomico 18,998. È il più elettronegativo degli elementi, di conseguenza reagisce facilmente con la maggior parte di questi, in particolare con i metalli; con azoto, cloro e ossigeno, la reattività è bassa, ma si possono formare indirettamente diversi composti.
Si trova in natura nei minerali fluorite, criolite e apatite; inoltre, sotto forma di fluoruri, si trova nelle acque, negli organismi vegetali, e nello scheletro e nei denti degli animali.
L'estrema reattività del fluoro gassoso ne rende complessa la preparazione. Industrialmente viene prodotto per elettrolisi di idrogenofluoruro di potassio (KHF2); il fluoro liquido viene poi ottenuto per condensazione.


COMPOSTI DEL FLUORO 

Il fluoruro d'idrogeno gassoso, con formula HF o H2F2, viene preparato per riscaldamento del fluoruro di calcio con l'acido solforico. Il gas anidro viene disciolto in acqua distillata e usato industrialmente come soluzione di acido fluoridrico, un composto estremamente corrosivo con la proprietà di incidere e sciogliere il vetro. Un altro composto del fluoro, l'acido fluosilicico (acido esafluorosilicico), si combina con basi come l'idrossido di sodio e l'idrossido di potassio formando i fluosilicati.


USO IN COMMERCIO 

Moltissimi composti del fluoro trovano applicazioni industriali. I fluosilicati, sali dell'anione [SiF6]2-, sono usati come antisettici e insetticidi; servono anche per rendere inattacabili i materiali da costruzione, per indurire gessi e opacizzare smalti.
A basse concentrazioni i fluoruri svolgono un ruolo essenziale nella prevenzione dalla carie dentaria e sono quindi costituenti essenziali di dentifrici e collutori.

I clorofluoroidrocarburi (freon), liquidi e gas inodori e non tossici, vengono usati come propellenti nei prodotti spray e come fluidi refrigeranti. Nel 1974 alcuni scienziati hanno ipotizzato che questi composti, raggiunta la stratosfera, fossero responsabili della distruzione dello strato d'ozono che circonda la Terra. A seguito della conferma di questa ipotesi, dalla fine degli anni Ottanta la loro produzione è stata progressivamente ridotta.

Il teflon (PTFE, politetrafluoroetilene) è un materiale plastico fluorurato molto resistente all'attacco degli agenti chimici. Viene largamente impiegato nell'industria automobilistica e come rivestimento antiaderente negli utensili da cucina per ridurre l'impiego di grassi nella cottura.
Gli idrocarburi perfluorurati derivati dal petrolio sono utilizzati come oli lubrificanti molto stabili.
L'esafluoruro di uranio, unico composto volatile di questo elemento, viene impiegato nel processo di diffusione gassosa che porta alla separazione dei suoi isotopi e alla produzione del combustibile per le centrali nucleari.


IL FLUORURO DI SODIO CONTENUTO NEI 
DENTIFRICI, CHEWING GUM E ALTRI PRODOTTI


Il fluoruro di sodio è un ingrediente comune dei veleni per topi e scarafaggi, degli anestetici, dei farmaci psichiatrici (Prozac) e ipnotici e del gas nervino (Sarin).

Prove scientifiche indipendenti hanno rivelato che il fluoruro causa vari disturbi mentali, oltre poi a ridurre la durata della vita e a danneggiare la struttura ossea.

I danni accertati dall’ingestione del fluoro sono:

Rischi al cervello
(NRC National Research Council), 1 ppm, ossia una parte per milione di fluoro può produrre nei bambini deficienze di apprendimento e difficoltà di concentrazione. Ricordiamo che nei dentifricidi uso comune c'è una quantità di circa 1500 ppm. 
Rischi per la ghiandola tiroidea
Il fluoro agisce come smembratore endocrino, sempre secondo NRC 0.01 - 0.03 mg di fluoro per Kg al giorno possono ridurre le funzioni della tiroide in soggetti con basso tasso di iodio, questa riduzione può portare ad un calo dell’acutezza mentale, depressione e aumento di peso corporeo.
Rischio per le ossa
Il fluoro riduce la resistenza delle ossa ed espone a fratture, per ora non ci sono dati sul quantitativo di fluoro oltre il quale aumentano i rischi per le ossa, l’unico dato disponibile parla di 1.5 ppm.
Rischio di cancro alle ossa
Studi su animali ed umani, inclusi gli ultimi studi dell’università di Harvard hanno stabilito con certezza il collegamento tra fluoro e osteosarcoma (cancro delle ossa) in uomini al di sotto di 20 anni. A questo proposito è disponibile una dettagliata relazione redatta dal National Toxicology Program che ha seguito gli adolescenti monitorati, va detto che purtroppo più della meta di questi soggetti sono deceduti dopo alcuni anni dalla diagnosi dell’osteosarcoma.
Rischi per pazienti sofferenti ai reni
Pazienti sofferenti di patologie che coinvolgono i reni hanno manifestato un’alta sensibilità alla tossicità del fluoro, questa sensibilità è dovuta all’incapacità di questi soggetti ad eliminare dal corpo il fluoro assunto. Come risultato si ha una elevata presenza di fluoro nelle ossa ed un aggravamento o insorgenza di un disturbo conosciuto col nome di osteodistrofia renale.
Danneggia la ghiandola pineale:



La maggiorparte del fluoruro che entra nel corpo non è facilmente eliminata, infatti tende ad accumularsi nelle ossa del corpo e nei denti. Recentemente, è stato scoperto che si accumula ancor più nella ghiandola pineale, situata al centro del cervello. Possiamo considerare la ghiandola pineale (o epifisi) il "congegno" più sofisticato che si trova nel nostro corpo. Si tratta di una ghiandola endocrina dalla forma simile ad una pigna ma poco più grande di un chicco di mais e la sua attività è prevalentemente notturna poiché influenzata dalla luce.
Cartesio la definì la "sede dell'anima" nel XVII secolo e da allora gli studi proseguirono nella convinzione che fosse implicata negli equilibri della psiche. Situata al centro del nostro cervello, è collegata allo stesso da sofisticate reti neuronali ed è conosciuta soprattutto perché sovrintende e sostiene una moltitudine di funzioni vitali, tra le quali la regolazione del ritmo circadiano sonno-veglia e dell'orologio biologico (crescita, sviluppo, maturazione sessuale).

Il fluoruro si accumula nelle ossa e le rende piu' fragili e soggette a fratturarsi perché danneggia gli enzimi, in particolare quelli delle ossa, che contengono il 99% del fluoruro del corpo. Con gli enzimi danneggiati dal fluoruro e incapaci di produrre il collagene necessario a mantenere le ossa forti e in buona salute, esse divengono fragili e deboli.

Nel 1944 il Journal of American Dental Association scrisse che la fluorazione causa OSTEOPOROSI, GOZZO e malattie alla spina dorsale.

Nel 1990 uno studio confermo' la correlazione tra fratture ossee e fluoro. La Cornell University scopri invece danni ai reni.

Mentre uno studio del 1978 dell'Universita' di Yale scopri che bastava 1ppm di FLUORURO per diminuire resistenza e elasticita' delle ossa.

Nel 1987 NCI americana (Istituto dei Tumori) stabiliva relazione tra cancro (osteocarcinoma) e fluoro nell'acqua potabile!





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Firmate la petizione, Abbiamo il diritto di operare delle scelte consapevoli sui PFAS e gli altri interferenti endocrini

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I compsti perfluoroalchilici (PFAS) sono molecole artificiali cancerogene e interferenti endocrini. Una volta immesse nell'ambiente sono praticamente indistruttibili. Le vie di espsoizione degli esseri umani sono prinicipalmente l'acqua potabile, gli alimenti e l'aria inspirata. In particolare gli a…
buonacausa.org

A Montecchio Maggiore il 13 Gennaio: Cosa beviamo? relatore anche il dottor Vincenzo Cordiano


Fluoro: veleno troppo diffuso

Fluoro: veleno troppo diffuso

 
 
 
 
 
 
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dentifricio-al-fluoroFluoro, un nome gentile per un nemico silenzioso e spietato. Sono davvero tanti gli studi sugli effetti negativi di questa sostanza sulla salute umana. E nonostante ciò, molti pediatri e dentisti consigliano ancora in modo automatico e sistematico la fluoroprofilassi (compressine o gocce) per i bambini di pochi mesi. L’integrazione di fluoro non è solo inutile, ma può essere addirittura dannosa. Eppure se ne parla dalla prima metà del Novecento… Nel 1944 il Journal of American Dental Association scrisse che la fluorazione può causare osteoporosi, gozzo e malattie alla spina dorsale e nel 1990 un altro studio confermò la correlazione tra fratture ossee e fluoro. Poco dopo, la Cornell University scopri danni ai reni. Ma è cosa nota, le industrie del farmaco sono notoriamente molto abili nel manipolare, se non nell’influenzare, gli studi scientifici. Inoltre, non c’è migliore guadagno di quello che si ricava da farmaci prescritti in modo sistematico ad intere fasce della popolazione: vaccinazioni, erapie ormonali per la menopausa, eccetera, eccetera. E’ ovvio che non sono stati solo due studi a definire “pericoloso” il fluoro e il suo impiego sugli esseri umani. Uno studio del 1978 – effettuato dell’Universita’ di Yale – scopri che bastava 1ppm di fluoruro per diminuire la resistenza e l’elasticita’ delle ossa. Nel 1987 l’americano NCI (istituto dei tumori) denunciava una relazione tra osteocarcinoma e fluoro nell’acqua potabile. Quantomeno inquietante. Gli effetti negativi del fluoro sulla salute dell’uomo sembrano essere decisamente troppi, eppure si continua ad usarlo in maniera smodata, visto che è quasi dappertutto… Contrariamente a quello che si credeva nell’antichità, il fluoro è efficace solo se applicato localmente e non quando assunto internamente. Un po’ come l’acqua ossigenata. Assorbito per bocca, il fluoro entra nel dente attraverso il sangue e altera la struttura del dente stesso. Questo può causare fluorosi dentale. Invece, applicato localmente sul dente si lega allo smalto dei denti e li protegge dalle carie. Soprattutto nei bambini piccoli, i rischi dell’assunzione di fluoro superano di gran lunga i benefici. A voler pensare bene, sembra che le industrie del farmaco e quelle produttrici di dentifrici abbiano a lungo sottaciuto e sottovalutato gli effetti tossici dei prodotti a base di fluoro. Così come si tende a far passare in sordina che la fluorosi dentaria è in aumento soprattutto tra la popolazione che fa uso sistematico di integratori a base di fluoro. Si presenta sotto forma di uno scolorimento intrinseco dello smalto dei denti: i denti appaiono screziati, macchiati, puntinati, decolorati e a volte anche bucherellati. Lo smalto saturato di fluoro è più vulnerabile all’attrito e all’erosione. I danni da fluoro non si manifestano solo a livello dei denti, ma anche delle ossa e di altri tessuti umani. Il fluoro ha effetti negativi anche sul sistema nervoso centrale e determina alterazioni comportamentali e deficit cognitivi. In pratica, non esiste un dosaggio sicuro di fluoro e proprio per questo motivo la fluorizzazione delle forniture idriche, che è una prassi normale in America, si rivela invece non necessaria, iniqua, quasi criminale. Ma dietro ai suoi sostenitori si annidano potenti interessi del settore industriale e della professione medico-ondotoiatrica. Perché il fluoruro rappresenta un problema? Si accumula nelle ossa e le rende più fragili e soggette a fratture. Non è un caso se tutte le nazioni dell’Europa occidentale, dotate di un elevato senso della salute e del rispetto dei cittadini, ha respinto la fluorizzazione delle acqua potabili. La fluorizzazione delle acque in tutto il mondo si realizza attraverso l’acquisto di sostanze contaminanti di natura chimica, molte provenienti dalla Cina ed etichettate come “fluoro”. E scaricate nelle acque delle popolazioni locali nelle città. Non dimentichiamo che la principale sostanza contenuta negli psicofarmaci è il fluoro, che per contro distrugge la flora batterica e gli enzimi. “Il dottor Barry Durrant-Peatfield sostiene che il fluoro è un veleno che distrugge gli enzimi. Il suo accumulo nella tiroide è causa di squilibri ormonali. E’ associato a malattie autoimmuni oltre all’osteoporosi, l’osteosarcoma e perfino un’aumento del cancro alla tiroide”, scriveva Charles Elliot Perkins in una lettera del 1954 alla Lee Foundation di Milwaukee-Wisconsin. 32“I consumatori hanno il diritto di sapere cosa c’è nella loro acqua”, ha sempre sostenuto Mike Adams.”Hanno il diritto di sapere da dove viene davvero il fluoro chimico, perché se sapessero la verità su questa sostanza chimica industriale, non permetterebbero mai che venga consumato dai loro figli. Ti dicono solo che fa bene ai vostri denti, ma non dicono quanto danneggia il tuo cervello, le tue ossa, la tua salute e l’ambiente. Non vi dicono del cadmio, piombo e altri materiali mortali che contaminano il fluoro scaricato nella rete idrica”. In realtà, il fluoro è una combinazione di acido esafluorosilicico e sodio silicofluoride. Due sostanze chimiche considerate altamente tossiche per l’epa. Sono effettivamente classificati come rifiuti pericolosi e quando imballato per il trasporto, devono essere etichettati come veleno e gestiti da lavoratori che indossano speciali indumenti di sicurezza. Allora, cosa sono realmente l’acido esafluorosilicico e il sodio silicofluoride? E da dove vengono? L’inredibile storia inizia nelle aziende minerarie di fosfati. Il fosfato è un minerale importante usato nei fertilizzanti. E’ estratto da naturali depositi rocciosi sparsi in tutto il mondo, e la roccia ricca di fosfato viene poi raffinata per la produzione di acido fosforico. Se questo nome suona familiare, è perché è uno degli ingredienti principali di bibite gassate. L’acido fosforico è spesso paragonato all’acido delle batterie. Si tratta di un liquido altamente acido che si crede essere la ragione principale per cui bere bibite può causare calcoli renali e una perdita di densità minerale ossea. Il fosfato viene utilizzato anche per creare fertilizzanti. Il problema è che il fosfato è spesso contaminato con alti livelli di fluoruro (40 mila parti per milione, o fino a 4% del minerale grezzo). Per rimuovere il fluoro, all’acido solforico viene aggiunto un impasto umido di fosfato e di acqua. In questo modo il fluoruro vaporizza, creando composti gassosi altamente tossici come il fluoruro di idrogeno e tetrafluoruro di silicio. Nel 1977, gli studi epidemiologici condotti dal dottor Dean Burk, a capo della sezione citochimica del National Cancer Institute rivelava che l’esposizione al fluoro produce un aumento della crescita del tumore, anche quando presente a livelli minimi. Fluoro, cloro, bromo e iodio sono quattro metalloidi che si combinano facilmente con altri metalli e danno luogo a diversi sali, mentre combinandosi con l’idrogeno producono acidi forti, come l’acido fluoridrico, l’acido cloridrico e l’acido muriatico. Questi metalloidi vengono chiamati alogeni, per questa caratteristica di generare sali. Ripetute dosi infinitesimali di fluoro, introdotte con acque fluorate, possono ridurre nel tempo ogni forza individuale, ogni velleità personale, ogni voglia di resistere alla dominazione. Sopravviene una specie di avvelenamento e di narcosi di una specifica area del cervello, rendendo così l’individuo obbediente e remissivo, rilassato e quasi-ipnotizzato, docile e sottomesso alla volontà di quelli che desiderano manovrarlo e governarlo. Il modo migliore, dunque, per creare una maggioranza silenziosa filo-governativa. Non a caso, sia i tedeschi sia i russi, aggiungevano regolarmente 1 ppm (una parte per milione) di fluoruro di sodio all’acqua da bere dei prigionieri di guerra, per tenerli tranquilli e per renderli stupidi. Non si scopre nulla di nuovo, dicendo questo. Ma è importante sapere e ricordare. L’esercito americano e la Cia si stavano dando da fare da anni per lo sviluppo di sostanze stupefacenti ed incapacitanti, in grado di produrre un’apatia indotta sulla popolazione nemica e sottomessa, ma al limite anche in quella interna, spesso troppo vivace, troppo disobbediente e troppo contestatrice. Nei composti testati per tali scopi, erano inclusi il noto allucinogeno Lsd e l’amnesiaco Bz, dieci volte più potente dell’Lsd, nonché un agente schizofrenico chiamato bulbocapina. Una droga che ricevette parecchia attenzione negli anni ’50-’60, sotto il criptonimo di mk-ultra, fu il suxamethionium chloride o anectine, un agente alogenato anti-colinergico, ossia anti-enzimatico. Nel libro Wall Street e l’ascesa di Hitler, Anthony Sutton sostiene con argomenti precisi e documentati che, senza l’aiuto dei banchieri americani e del gruppo Rockefeller, non ci sarebbe stato un dittatore di nome Adolf, e una guerra chiamata Seconda Guerra Mondiale.
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Pfas,servono giovani da analizzare L’Ulss fatica a raggiungere il numero di persone da sottoporre ai controlli previsti perl ’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche rilevate nell’acqua

Importante sul GdV del 30 -12-2015  : Pfas,servono giovani da analizzare
L’Ulss fatica a raggiungere il numero di persone
da sottoporre ai controlli previsti perl ’inquinamento
da sostanze perfluoroalchiliche rilevate nell’acqua
Cercansi giovani, soprattutto tra i 20 e i 29 anni, nei comuni
di Brendola, Lonigo,Montecchio
Maggiore e Sarego.
Per completare i campionamenti
dell’Ulss 5, con esame
del sangue, previsti nell’ambito
dei biomonitoraggi definiti
dalla Regione Veneto in accordo
con l’Istituto Superiore
della Sanità nelle zone colpite
dal fenomeno dell’inquinamentodasostanze
perfluoro
alchiliche due anni fa.
L’indagine prevedeva di sottoporre
al prelievo di sangue
144 cittadini, metà maschi e
metà femmine residenti nei
4comuni da almeno dieci anni,
di tre fasce d’età: 20-29
anni, 30-39 e 40-49. Ma i
campionamenti inviati finora
all’Istituto Superiore della
Sanità dall’unità socio-sanitaria
arzignanese sono stati
113.Equindi ora vanno completati
con la trentina mancante.
Si ripartiràe l’11 gennaio.
«Cisiamo fermati soddisfatti
del lavoro pensando fossero
sufficienti – spiega il direttore
dello Spisal Ulss 5 Adolfo
Fiorio – anche perché nella
fascia d’età più giovane
non è stato facile trovare persone
disponibili a sottoporsi
al prelievo. E il vincolo di essere
residenti sul territorio
da almeno 10 anni limita di
molto le possibilità. Tra i giovani
alcuni sono studenti universitari,
e quindi spesso fuori
comune; altri sono più timorosiad
accettare perimpegni
lavorativi, magari hanno
trovato un impiego da poco e
preferiscono non chiedere
qualche ora per sottoporsi
all’indagine, che prevede prelievo
e compilazione di un
questionario sulle abitudini
alimentari. L’Ulss 5 comunque
rilascia una certificazione
per il posto di lavoro, per
giustificare l’assenza. E’ importante
che la popolazione
sia sensibili e collabori. Noi
siamo disponibili a dare ogni
informazione utile».
La macchina organizzativa
quindi riparte. Con il terzo
elenco di nominativi, forniti
dalla Regione, da contattare
telefonicamente per raccogliere
le adesioni.Ecompletare
quindi la prima fase di indagine
sulla popolazione. A
gennaio partirà anche la seconda.
Che prevede di sottoporre
al prelievo altre 100
persone di Brendola, Lonigo,
Montecchio e Sarego, tra
quelle che hanno utilizzato
acqua da pozzi privati con valori
anomali di perfluoro alchilici.
«Il numero di persone
coinvolte in questo caso è
più alto rispetto alle indicazioni
iniziali – continua il
dott. Fiorio –maquesta è stata
la zona più interessata dal
fenomeno.Laricerca originaria,
secondo l’Istituto Superiore
di Sanità, doveva essere
tra le aziende agricole. Invece
è stato allargato alle persone
che hanno utilizzato acqua
da pozzi privati risultati
fuori norma per i valori riscontrati.
Forse in questo caso
avremo maggiore disponibilità
dai cittadini, interessati
a sapere se hanno effettivamente
assorbito queste sostanze.
Contiamo di chiudere
a breve il monitoraggio».

Il dottor Vincenzo Cordiano intrevistato da Radio Gamma 5 sui pfas

Il link da cui scaricare la trasmissione andata in onda il 15 dicembre in diretta a Radio Gamma 5. In origine dovevano essere 30 minuti di trasmissione, poi siamo andati avanti per quasi due ore.

Approvato l'assestamento di bilancio in Veneto presentato dalla Giunta con anche la redazione preliminare di un progetto per la sostituzione dell'acquifero di Almisano per l'erogazione di acqua potabile non contaminata.

Approvato l'assestamento di bilancio in Veneto presentato dalla Giunta con anche la redazione preliminare di un progetto per la sostituzione dell'acquifero di Almisano per l'erogazione di acqua potabile non contaminata.

Blocco per 14 concerie causa sforamenti nel depuratore di Montebello

Dopo vari sforamenti sulle analisi dell'acqua della concia di Medio Chiampo sono state bloccate ben 14 concerie per tre giorni. Se Medio Chiampo non si unisce ad Acque Del Chiampo la situazione peggiorerà sicuramente e intanto il nuovo presidente Mondardo di Arica (il tubone che scarica a Cologna Veneta) in una conferenza con i tre gestori Acque del Chiampo, Medio Chiampo e CVS avvisa che le analisi sono a norma ma nel limite. Si fa davvero preoccupante la situazione per chi li ci lavora e ha una famiglia da mantenere e rischia di essere licenziato/a ma preoccupano anche gli sforamenti e chi sta a valle e se li ritrova nei campi

Concentrazione di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nelle acque prelevate da ARPAV nel periodo compreso tra il 02/07/2013 e il 26/11/2015, e analizzati da ARPAV ordinati per Provincia, Comune e data del prelievo

Concentrazione di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nelle acque prelevate da ARPAV

Anni 2013-2015

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Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported.

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freccia verde Concentrazione di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nelle acque prelevate da ARPAV

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Concentrazioni in ng/L dei composti perfluoroalchilici (PFAS) rilevati su campioni di acque, prelevati da ARPAV, nel periodo compreso tra il 02/07/2013 e il 26/11/2015, e analizzati da ARPAV ordinati per Provincia, Comune e data del prelievo
Data ultima modifica del dato
16/12/2015
Azioni sul documento
ultima modifica 22/12/2015 11:44

Ultime analisi sui Pfas (dicembre 2015)Acque del Chiampo s.p.a.



Analisi 2° Quadrimestre 2015



L’acqua distribuita da “Acque del Chiampo” presenta caratteristiche confrontabili con le acque OLIGOMINERALI, favorisce la digestione ed è indicata per le diete povere di sodio.
L’obiettivo del controllo e delle analisi dell’acqua è quello di garantire la potabilità dell’acqua distribuita, cioè garantire che risponda ai requisiti previsti dalla normativa vigente (D.lgs n. 31/01)
– verificando le caratteristiche dell’acqua di approvvigionamento
– controllando l’efficacia degli eventuali impianti di potabilizzazione o disinfezione
– verificando il mantenimento della qualità dell’acqua nella rete di distribuzione


Clicca QUI per scaricare il file PDF con le analisi aggiornate dell’acqua sui campionamenti effettuati in vari punti della rete di Acque del Chiampo

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I PUNTI DI CAMPIONAMENTO

Analisi periodiche eseguite in questi punti del sistema acquedottistico:
SISTEMA ACQUEDOTTISTICO NUMERO PUNTI CAMPIONAMENTO
Arzignano – Centro Idrico Canove 8
Arzignano- Chiampo –Centro Idrico Grumello 5
Chiampo- Pozzi Nord 5
Montorso 4
Papalini 5
Brassavalda 6
Montecchio- Centri Idrici Longa e Natta 5
Brendola-Centro Idrico Madonna dei Prati 4
Lonigo 4
Per tutti questi sistemi la frequenza di campionamento è mensile.
Tale frequenza garantisce la tempestiva individuazione di eventuali situazioni anomale.
Ci sono poi una serie di piccoli sistemi periferici collinari a Crespadoro, Chiampo e Arzignano; anche questi sistemi sono monitorati con più punti di campionamento e con frequenza bimestrale/quadrimestrale in relazione alla quantità di acqua distribuita.
Acque del Chiampo, sulla base del Decreto Legislativo n. 31 del 02/02/2001 e sulla base delle Linee Guida Regionali Allegato A al Decreto Regionale n.15 del 09/02/2009 ha predisposto un programma annuale dei controlli, fissando i punti di campionamento e le frequenze dei campionamenti stessi.

PROTOCOLLO ANALITICO

Il protocollo analitico prevede 3 tipi di controlli, controllo di routine, controllo periodico, controllo di verifica.
  • Con il controllo di routine sono valutate le qualità organolettiche e microbiologiche delle acque fornite, verificando l’efficacia della disinfezione
  • Con il controllo periodico, ai parametri previsti con il controllo di routine, sono aggiunte altre specie chimiche che permettono una valutazione completa della qualità dell’acqua.
  • Con i controlli di verifica state ricercate anche le sostanze indesiderate quali i metallli, solventi clorurati, pesticidi, solventi aromatici, ecc.

SCELTA DEI PUNTI DI CAMPIONAMENTO

La scelta dei punti i campionamento è fatta sulla base dei seguenti criteri :
  • complessità dell’acquedotto, prevedendo campionamenti alla captazione, agli impianti di accumulo e disinfezione ed in distribuzione;
  • punti di campionamento rappresentativi delle caratteristiche dell’acqua nei diversi punti della rete nell’arco dell’anno;
  • eventuali situazioni di criticità della rete acquedottistica e/o eventuali problematiche emerse nell’anno precedente.
Il numero dei controlli è definito sulla base del volume d’acqua distribuito ed è calcolato in base alla formula contenuta nella tabella B1 dell’allegato II del D.Lgs 31/01.
Nel corso dell’anno il programma di campionamento può essere integrato con altri campionamenti che si rendessero necessari ad esempio a seguito di particolari manutenzioni o altro.

Ultime analisi sui Pfas (dicembre 2015)


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Sos Bacchiglione Chi beve l’acqua finisce in ospedale e il Retrone è pieno di Pfas

Sos Bacchiglione
Chi beve l’acqua
finisce in ospedale

Il Bacchiglione a Ponte degli Angeli in questi giorni ridotto ai minimi termini dalla lunga siccità
Il Bacchiglione a Ponte degli Angeli in questi giorni ridotto ai minimi termini dalla lunga siccità
L’ultimo episodio qualche settimana fa, con 12 persone finite in ospedale dopo aver mangiato pesce del Bacchiglione. Prima si erano ammalati anche due ragazzini caduti nel fiume. Senza contare quel centinaio di residenti in zona Stadio avvelenati nel 2002 dall’acqua del fiume finita per errore nella rete idrica pubblica tramite l’impianto di irrigazione del Menti. Così se la domanda è posso bere un bicchiere di acqua del Bacchiglione, la risposta è facile: no. Perché le probabilità di finire all’ospedale con un’infezione intestinale è decisamente alta.
Se invece volete sapere cosa c’è dentro un bicchiere d’acqua del Bacchiglione mentre passa da Vicenza, è un po’ più complicato. Ma si può partire dalla classifica finale del rapporto sullo Stato delle acque superficiali del Veneto dell’Arpav per il 2014. Che giudica la salute del Bacchiglione “scarsa”. Da molti anni a questa parte.
Stabilire cosa c’è dentro l’acqua di un fiume non è semplice, si diceva. Perché le variabili sono molte: un’analisi cambia se il fiume è in piena o in secca, se è inverno o estate, se la fai a monte o a valle di una città o di una zona molto abitata o industrializzata, se la fai prima o dopo la confluenza di un altro corso d’acqua. In tutto dai confini con il Trentino a Padova sono 38 le stazioni di rilevamento dell’acqua. Due quelle di Vicenza città: la 95 all’altezza di viale Diaz, la 1024 a Borgo Berga subito dopo la confluenza con il Retrone.
Come funzionano le analisi? «Usiamo degli indicatori di legge - spiega Francesca Ragusa dell’Osservatorio acque interne dell’Arpav -, e in base a questi prepariamo le tabelle. Facciamo delle analisi del rischio, un po’ come fa un medico quando visita un paziente. E cioè se è un fumatore, se è sovrappeso, ecc. Per un fiume guardiamo se ci sono zone agricole, che tipo di scarichi ci sono, se passa da aree industriali, città. Poi giudichiamo il livello di salute: elevato, buono, sufficiente, scarso o cattivo».
E allora vediamo cosa dice il dottore con le analisi del Bacchiglione. Con due premesse banali: l’acqua è più pulita vicino alla sorgente e si “sporca” man mano che scende. Quindi alla fine quella che hai è una media. Ad esempio il fiume che esce da Vicenza con un giudizio sufficiente a Padova diventa scarso vicino a pessimo. Seconda nota: il 2014 è stato un anno molto piovoso. «Uno degli indicatori che usiamo è quello delle comunità biologiche presenti nel bacino - dice sempre Ragusa -. Insomma l’insieme degli esseri viventi di quel fiume, a parte i pesci che noi come Arpav non valutiamo. Ma ci sono diatomee, macrofiti, macroinvertebrati». Traduzione: alghe e piccoli molluschi, come i gamberetti sul fondo del fiume. La presenza (o l’assenza) di alcuni di questi indica lo stato di salute delle acque. «E il Bacchiglione non sta bene da questo punto di vista, il livello è scarso». In molti casi anche cattivo.
Meglio quanto ad altre sostanze chimiche. Ad esempio c’è poca presenza di azoto e fosforo. Poi ci sono variazioni a seconda delle stazioni: in viale Diaz sono stati rilevati cromo, piombo, cloroformio e tetracloroetilene. Ma scompaiono tutte meno l’ultima a Borgo Berga. Soluzione del mistero? «A metà strada entra l’Astichello che probabilmente diluisce l’acqua» dicono dall’Arpav. Quasi assenti invece antiparassitari e diserbanti usati nei campi.
Infine la carica batterica, che piazza il fiume al livello peggiore: «La legge oggi non chiede più di misurare i coliformi - spiega Francesca Ragusa -, cosa che secondo noi è sbagliata. Noi però lo facciamo lo stesso perché abbiamo la serie storica». Risultato: malissimo in viale Diaz con alta concentrazione di escherichia coli e male anche a Borgo Berga. Conclusione: non bevetela quell’acqua.
Alessandro Mognon