domenica 29 marzo 2015

DON ALBINO NEL MIRINO DI PEROTTI


domenica 29 marzo 2015

TELEFONATA DI PEROTTI AL DELEGATO PONTIFICIO DEL SANTO DI PADOVA PER BLOCCARE LE INIZIATIVE CONTRO LA SIS E LA SPV: FERMATE L'EPIFANIA DELLA TERRA
Riportiamo i link al Mattino di Padova di ieri e  al Tg Veneto delle 19.30 del 28/03/15, dove al minuto 12.19 rivela che nelle registrazioni della procura di Firenze, il Direttore dei Lavori della SPV, l'arrestato ing. Stefano Perotti e sodale di Ercole Incalza le mani della politica nella SPV, è intervenuto presso il delegato pontificio della Basilica del Santo a Padova per impedire lo svolgimento delle celebrazioni della Epifania della Terra. 

Gli scenari sono numerosi e le domande anche. Non immaginavamo che lo spezzare del pane potesse spezzare le ruspe e spaventare chi continua a dire che questa strada è voluta da tutti i veneti, dal pensiero unico della SPV del quitetto Zaia-Galan-Tosi-Dal Lago -Sartori al quale non ha il coraggio di opporsi fino in fondo la coppia Berti-Moretti. C'è da chiedersi a chi faccia paura la nostra opposizione e fino a che punto temono il tarlo del dubbio nell'opinione pubblica. Agli inquirenti chiediamo di rispondere invece ai nostri quesiti rapidamente: dietro a quali sollecitazioni e di chi, Perotti interviene presso il delegato pontificio? Non certo dietro alle sue preoccupazioni di perdere la ""consulenza"" dell'1-3% del valore dell'opera , forse sono quelle del suo sodale Incalza o quelle del mondo operoso da cui proviene il suo ormai ex ministro Lupi? Oppure altri sono quelli che lo inducono alla telefonata e vanno cercati nella SIS di cui lui era il consulente per la direzione dei lavori, oppure nel gruppo di coloro che a VenetoStrade danzano attorno all'ing. Vernizzi? Peggio ancora sarebbe scoprire le mani di certa politca lagunare dietro a questa telefonata, sarebbe allora una telefonata per interposta persona?

La giornalista chiosa dicendo che non vi sono stati effetti da quella telefonata per noi ce ne saranno molti, sarà anche nostra cura rivolgerci al delegato pontificio affinchè consegni al Santo Padre un nostro appello e un invito. Oramai sono tre anni che celebriamo con don Albino e don Antonio questa ricorrenza che segue il Natale, e continueremo a farlo per denunciare ciò che SPV rappresenta: la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi a danno di quella pubblica, il disastro dello spreco di suolo, la violenza contro la madre terra e la negazione della giustizia, della verità, della legalità e della solidarietà.

sabato 28 marzo 2015

Un documento molto importante del coordinamento Acqua Libera dai Pfas

Coordinamento ACQUA LIBERA DAI PFAS -

 www.vicenzareport.it/allegati/dossierlegambiente.pdf

 

L'ordinanza sui pozzi in arrivo dopo Pasqua

L'Ulss n 5 emanerà per dopo Pasqua l'ordinanza per far analizzare dai cittadini i loro pozzi privati.Questa indagine sarà emanata anche ad Arzignano sopratutto località Tezze ma anche confini fra Arzignnao e Montecchio Maggiore .Questo servirà anche come censimento per capire quanti pozzi privati ci sono nelle zona inquinata dai pfas. Il problema secondo la nostra Ulss è solo dei pozzi privati...
 

La Regione Veneto chiede di svincolare fondi per la lotta ai Pfas

la Commissione Ambiente veneta sarà presto convocata nell´Ovest vicentino Arriva il plauso della Regione al Consiglio di Bacino. E con questo, sperano i sindaci dell´Ovest Vicentino i cui territori sono coinvolti dalla contaminazione da perfluori alchilici, anche un concorso di spesa per continuare nella strada dell´abbattimento dei Pfas.
Fondi necessari per per poter coprire la somma di un ulteriore milione di euro che servirà ad Acque del Chiampo per estendere le reti dell´acquedotto dove ci sono i pozzi contaminati.
«Fa bene il presidente del Consiglio di Bacino, Giorgio Gentilin, a cercare risorse a Roma. Da parte sua, la Regione non è certo inerte: sono in corso, infatti, colloqui col Ministero dell´Ambiente e quello dell´Economia per raccogliere finanziamenti utili ad effettuare gli interventi» ha detto ieri il presidente della commissione Ambiente in consiglio regionale, il bassanese Nicola Finco, annunciando che presto convocherà i consiglieri veneti in una seduta ! assieme ai tecnici e agli amministratori locali.
Per smuovere le acque, nel corso del Consiglio di Bacino di mercoledì ad Arzignano, Giorgio Gentilin aveva annunciato: «Ho chiesto alla Regione un concorso spesa e intendo andare al Ministero dell´Ambiente a chiedere attenzione». Ha poi aggiunto: «Chiederemo anche un concorso di spesa alla Miteni, disponibili ad incontrarci»
La risposta di Venezia, dunque, non si è fatta attendere «dopo che la Giunta Zaia ha investito
oltre due milioni di euro attraverso Acque Veronesi che gestisce il pozzo di Almisano, nonostante il perfluoro alchilico non sia riconosciuto a livello nazionale come inquinante e pertanto manca una legge statale in materia» ha puntualizzato Finco.
«A Roma stiamo chiedendo di svincolare le risorse interne, già nelle casse regionali ma bloccate dai vincoli del patto di stabilità, per poter ulteriormente intervenire. In questo assicuro il mio impegno, considerando che questo inquina! mento da perfluoro è uno dei casi più seri presenti in provi! ncia di Vicenza, assieme a quello della Piemme galvanica di Tezze sul Brenta» ha aggiunto Finco ieri in consiglio regionale.
L´attenzione della Regione è rivolta soprattutto alla tutela della salute ma anche economica delle comunità. «I fondi per l´allacciamento all´acquedotto tra Lonigo e Brendola non vanno reperiti aumentando le tariffe ai cittadini dopo che il danno l´hanno fatto i privati» è stato puntualizzato.
«La potabilità dell´acqua comunque non è in discussione - conclude Finco -. I controlli sono fatti in maniera costante ed attentissima. Ora è necessario estendere la rete dell´acquedotto il più possibile anche alle aree che non ne sono coperte. Per questo convocherò quanto prima una Commissione Ambiente in loco».


Pozzi contaminati serve un altro milione

Pozzi contaminati
serve un altro milione

Spesa autorizzata dai sindaci ma manca la copertura finanziaria Gentilin: «Busseremo al ministero e incontreremo anche l'azienda»

La sede di Acque del Chiampo, che dovrà prevedere nuovi interventi
La sede di Acque del Chiampo, che dovrà prevedere nuovi interventi
Ad Acque del Chiampo serve quasi un altro milione per gli interventi legati alla presenza dei perfluori alchilici. La somma servirà per estendere le reti dell'acquedotto fra Lonigo e Brendola, dove i pozzi privati hanno registrato le maggiori concentrazioni di Pfas.
Il Consiglio di bacino, riunitosi ad Arzignano, ha autorizzato la società ad inserire la somma di 900 mila euro nel bilancio di previsione 2015, con la revisione di giugno. Ma manca la copertura finanziaria e il rischio è che gli investimenti ricadano sulle tariffe e quindi sui cittadini. «Faremo di tutto perché non accada – annuncia il presidente del Consiglio di bacino Giorgio Gentilin, sindaco di Arzignano – ma il rischio è reale. I sindaci e gli enti gestori, Acque del Chiampo, Medio Chiampo e Arica, sono compatti nella necessità di continuare nella strada dell'abbattimento dei perfluori».
Acque del Chiampo ha già investito 1 milione 133 mila euro, senza alcun contributo da ministero e Regione, e ricevendo 400mila euro di avanzo di bilancio dal Consiglio di bacino. Ora bisogna trovare nuove risorse

Valdagno: Scarichi abusivi nel torrente, è mistero

E leggete qui cosa succede a Valdagno ci sono strani scarichi nel torrente e non si capisce da dove provengano.Valdagno, scarichi abusivi nell'Agno
Da giorni misteriosi scarichi immettono acqua e schiuma colorata nell'Agno, ed in città sono in molti a guardare con crescente preoccupazione il fiume. L'ultimo episodio, dopo quelli registrati negli scorsi giorni all'altezza del ponte della Vittoria e in zona dell´affluente Rio, in zona Dam, Dopolavoro aziendale Marzotto, all'altezza della stazione Ftv.

Sabato 28 marzo Acqua Bene Comune a Roma con la Fiom

Il Forum Italiano dei Movimenti per l'‪#‎Acqua‬ partecipa alla manifestazione "‪#‎Unions‬" promossa dalla ‪#‎FIOM‬ (Roma, Sabato 28 Marzo 2015)
L'attacco ai diritti, ai beni comuni e alla democrazia sono le conseguenze più dirette provocate dalle scelte di politica economica e sociale effettuate dai diversi governi che si sono succeduti alla guida del nostro paese sin dall'avvio della crisi. In particolare l'azione del Governo Renzi ha prodotto un deciso cambio di fase. Il nuovo contesto disegna, appunto, un quadro per cui risulta sempre più evidente il rilancio dei processi di privatizzazione dei servizi pubblici locali, servizio idrico compreso. Diversi provvedimenti vanno in questa direzione: dal Decreto Sblocca Italia alla Legge di stabilità 2015, passando per la spending review e il disegno di legge delega Madia. L'attuazione di un piano di questo genere si configurerebbe come una concreta cancellazione dell'esito referendario del 2011 e della volontà popolare espressa dalla maggioranza assoluta del popolo italiano, approfondendo ancor di più la crisi democratica. Sia a livello locale che nazionale si utilizzano sempre più spesso strumenti e si mettono in campo provvedimenti capaci di agire trasformazioni che rischiano di divenire irreversibili, nell'ambito del mondo del lavoro, dell'istruzione, dei beni comuni e della gestione e pianificazione territoriale. Si sperimentano pratiche di eccezionalità giuridica in diversi ambiti che vanno dalla creazione di status emergenziali, passando per dispositivi di controllo, distruzione delle garanzie costituzionali e compressione degli spazi decisionali degli Enti Locali e delle comunità.
Per queste ragioni come movimento per l'acqua intendiamo sostenere e partecipare alla manifestazione “Unions” promossa dalla FIOM e che si svolgerà a Roma Sabato 28 Marzo.

le leghe SPI Cgil di Montecchio Maggiore e Lonigo organizzano un incontro a Lonigo con medico ISDE Vincenzo Cordiano sui pfas 31 marzo 2015 L’inquinamento delle falde acquifere che alimentano acquedotti e pozzi privati con sostanze perfluoroalchiliche (pfas), generano esposizioni della salute delle persone e delle altre forme di vita; è un problema! “Le sostanze perfluoroalchiliche in falda interessano tre Province, oltre 50 Comuni veneti, circa 180 chilometri quadrati di territorio con oltre 300.000 persone.” Come sempre la conoscenza e l’informazione sono la via maestra per potersi difendere, mobilitare ed avere una reale percezione del problema. Per questo le Leghe dello Spi Cgil di Lonigo e Montecchio Maggiore organizzano un incontro con il dr. Vincenzo Cordiano - medico ematologo, presidente dell’ISDE - (Associazione Medici per l’Ambiente) della provincia Vicenza Martedì 31 Marzo 2015 dalle ore 14,45 alle 17,00 Sala convegni del Comune di Lonigo Piazza Garibaldi Introduce Enzo Pozzan Segretario della Lega Spi Cgil Lonigo Coordina Giuliano Raimondo Spi Cgil Vicenza i Cittadini sono invitati a partecipare

le leghe SPI Cgil di Montecchio Maggiore e Lonigo organizzano un incontro a Lonigo con medico ISDE Vincenzo Cordiano sui pfas 31 marzo 2015
L’inquinamento delle falde acquifere che alimentano acquedotti e pozzi privati con sostanze perfluoroalchiliche (pfas), generano esposizioni della salute delle persone e delle altre forme di vita; è un problema!

“Le sostanze perfluoroalchiliche in falda interessano tre Province, oltre 50 Comuni veneti, circa 180 chilometri quadrati di territorio con oltre 300.000 persone.”

Come sempre la conoscenza e l’informazione sono la via maestra per potersi difendere, mobilitare ed avere una reale percezione del problema.

Per questo le Leghe dello Spi Cgil di Lonigo e Montecchio Maggiore organizzano un incontro con il

dr. Vincenzo Cordiano
- medico ematologo, presidente dell’ISDE -

(Associazione Medici per l’Ambiente) della provincia Vicenza

Martedì 31 Marzo 2015 dalle ore 14,45 alle 17,00
Sala convegni del Comune di Lonigo
Piazza Garibaldi
Introduce Enzo Pozzan Segretario della Lega Spi Cgil Lonigo
Coordina Giuliano Raimondo Spi Cgil Vicenza

i Cittadini sono invitati a partecipare

Paolo Borsellino: L'intervista nascosta (completo)

Antonio Lucca che fa parte del coordinamento Acqua Libera dai Pfas durante la scorsa riunione ha citato questo: Esiste anche la condanna reputazionale diceva il Giudice Borsellino. In altre parole, non si deve attendere la sentenza del giudice per dire che uno è mafioso se frequenta ed è sodale con i mafiosi. Per analogia, se uno si comporta male e/o ha comportamenti malavitosi e/o al limite della legge e/o al di fuori della legge non è necessario attendere che si pronunzi la sentenza perchè è ovvio che c'è del marcio!!https://www.youtube.com/watch?v=NDyfC3Z_d5A
 Acqua Libera dai PFAS

Ad Aprile si deciderà perl´ex galleria Poscola della Pedemontana Veneta.Sul Gdv di venerdì 13 marzo 2015

Ad Aprile si deciderà perl´ex galleria Poscola della Pedemontana Veneta.Sul Gdv di venerdì 13 marzo 2015 – PROVINCIA – Pagina 33
Conferenza dei servizi per il passaggio a raso invece che in galleria per superare il Poscola
Convocata ad aprile la conferenza dei servizi per decidere sull´ipotesi progettuale riguardante l´ex galleria Poscola della Pedemontana Veneta. È fissato fra poche settimane l´incontro fra il commissario straordinario dell´infrastruttura, Silvano Vernizzi, i sindaci di Montecchio e Trissino, i rappresentanti di Acque del Chiampo , della Provincia e di Arpav, e i responsabili di Snam, Telecom ed Enel. Ad annunciare la riunione è lo stesso commissario Vernizzi. «Il 14 aprile - spiega - è stata fissata, a Mestre, la conferenza dei servizi per le modifiche al tratto interessato. Intendiamo mettere un punto sulla proposta progettuale presentata a febbraio alle Amministrazioni comunali. In quell´occasione vedremo se la bozza del progetto potrà andare avanti».
Vernizzi puntualizza che il tracciato dell´arteria viabilistica non verrà variato ma si tratta di una modifica dell´altezza della Superstrada che n! on si snoderà più in galleria, passando sotto il torrente Poscola, bensì in superficie.
«Lunedì 16 marzo, fra qualche giorno - prosegue il commissario straordinario -, esamineremo la proposta assieme al comitato tecnico scientifico, che è l´ente di supporto per quanto concernono le decisioni progettuali. Ad aprile, quindi, andremo in conferenza dei servizi portando già il parere del comitato».
La decisione di non costruire più un tunnel sotto il torrente era stata illustrata in prima battuta a dicembre da Vernizzi, durante un´assemblea pubblica, e approfondita poche settimane fa alla commissione consiliare ambiente e territorio da Giuseppe Fasiol, responsabile unico del procedimento della Spv. A novembre, infatti, Arpav aveva segnalato la possibilità di una contaminazione delle acque del Poscola da sostanze perfluoro-alcaliniche provenienti dal territorio di Trissino.
La galleria artificiale, lunga 850 metri , poteva interferire con la ! propagazione della contaminazione a valle e quindi interessare! dei pozzi di acqua potabile appartenenti ad Acque del Chiampo. Per precauzione Vernizzi, in accordo con Arpav e Regione, aveva quindi chiesto alla società Sis, che si occupa della costruzione della Superstrada, una variazione altimetrica del progetto.
Mentre il progetto esecutivo prevedeva che l´arteria viaria si immergesse nel terreno per poi riaffiorare in superficie poco prima del tunnel di Sant´Urbano, la variante invece considera l´edificazione della Pedemontana a quota campagna. L´infrastruttura in alcuni tratti sarà alzata di circa 4 metri per poter quindi passare sopra alla variante alla Sp 246 e via Ghisa, che si snodano quasi parallele.

venerdì 27 marzo 2015

«C´è un problema di concentrazioni di sostanze perfluoro-alchiliche e va gestito. Ma non c´è un´emergenza sanitaria».

Adolfo Fiorio direttore dell' U.O.C. SERVIZIO PREVENZIONE SICUREZZA DEGLI AMBIENTI DI LAVORO (SPISAL) Ulss n 5 dice che non c'è un emergenza sanitaria, ma come fa a saperlo? il giovedì 12 marzo 2015 sul Gdv – PROVINCIA – Pagina 31
«C´è un problema di concentrazioni di sostanze perfluoro-alchiliche e va gestito. Ma non c'è un emergenza sanitaria
«C´è un problema di concentrazioni di sostanze perfluoro-alchiliche e va gestito. Ma non c´è un´emergenza sanitaria». L´ha affermato ieri in municipio a Brendola Adolfo Fiorio, direttore del dipartimento di prevenzione dell´Ulss 5. Sta di fatto che tre Comuni - Brendola, Sarego e Lonigo - hanno vietato di bere l´acqua di decine di pozzi privati ed è stato avviato un monitoraggio sulla salute della popolazione.
Fiorio ha ricordato come la vicenda sia partita nella primavera del 2013, su segnalazione dell´Istituto superiore di sanità, e il sindaco Renato Ceron ha sottolineato come si sia costituita una rete tra gli enti interessati, Regione, Ulss 5, Arpav, Comune e Acque del Chiampo. Su indicazione della Regione, i pozzi privati da cui si attinge acqua per scopi domestici sono stati censiti ed esaminati. I risultati sono stati comunicati ai sindaci, cosa che ha portato alle ordinanze di divieto.! Per Brendola su 83 campioni inviati ai laboratori di Acque del Chiampo , 17 sono casi presentano concentrazioni di Pfas sopra i limiti: il Comune ha informato i cittadini interessati e sta valutando come affrontare ciascuna situazione. In 10 casi i cittadini disponevano già di un allaccio all´acquedotto, mentre per gli altri il Comune, con il supporto di Acque del Chiampo , sta studiando se c´è la possibilità per un allacciamento urgente, o se si rendono necessarie soluzioni alternative. In 5 casi verrà installata una colonnina per erogare l´acqua dell´acquedotto: «Per chi ha sia il pozzo sia l´acquedotto il problema non sussiste - ha chiarito il direttore generale di Acque del Chiampo , Alberto Piccoli -. Per chi non è allacciato si procederà quanto prima al collegamento, ma per chi è troppo lontano si installeranno le fontanelle, per un impegno di circa 20 mila euro. Il progetto prevede di estendere la rete a tutto il territorio, entro ! il 2015. Esiste però anche la possibilità di applicare sistemi di filtraggio direttamente alle utenze domestiche, e comunque si possono le due casette dell´acqua presenti a Brendola».
E per quanto riguarda le fontanelle storiche? «Metteremo una targhetta che indica che quell´acqua non è soggetta a controlli - ha spiegato il sindaco Renato Ceron - L´avevamo già fatto, ma qualcuno le ha rimosse. L´acqua delle casette è sicura e controllata, i ciclisti possono rifornirsi lì».

Scarichi fognari manomessi in conceria GdV del 25 marzo 2015

Anche se abbiamo depuratori e Tubo Arica nessuno ci può salvare da questi farabutti che pur di non pagare truffano così i controlli :
Scarichi fognari
manomessi in conceria GdV del 25 marzo 2015
Due aziende segnalate in procura Avevano installato un sistema per immettere dell'acqua pulita nel condotto dei reflui conciari
Due segnalazioni alla procura della Repubblica di Vicenza negli ultimi sei mesi, presentate da Acque del Chiampo, in seguito alla scoperta di manomissioni sul condotto di scarico delle acque reflue di una coppia di concerie di Arzignano, la Belvedere Srl, segnalata il 5 febbraio 2015, e l'unità produttiva Sarego Pelli il 14 luglio 2014. Ma anche la necessità di una modifica al regolamento di depurazione vigente, per non dover procedere alla sospensione dell'autorizzazione dello scarico, come oggi previsto, che può significare l'interruzione temporanea dell'attività produttiva della conceria, con conseguenze pesanti per tutti i lavoratori e per le aziende stesse.
Un difficile intrico, anche di tipo etico, per Acque del Chiampo che di recente si è trovata ad affrontare due casi di manomissione del campionatore automatico delle analisi, allestito in un manufatto all'esterno di ognuna delle 120 concerie della vallata, che prevede l'installazione di un sistema che immette acqua pulita nel condotto di scarico dell'impianto depuratore di Arzignano nel momento del prelievo dei reflui per le analisi.

Foto della domenica Mondiale dell'acqua ad Arzignano e a Vicenza







mercoledì 25 marzo 2015

Davide Sandini sull'inquinamento da PFAS

Il messaggio è lungo, ma vi prego di leggerlo
La contaminazione da PFAS nelle acque di falda dell'ovest vicentino e padovano hanno messo in fibrillazione cittadini, amministrazioni di tutti i livelli, USL, che finalmente sembrano rendersi conto di un caso pluridecennale di inquinamento inspiegatamente taciuto e seppellito sotto le ghiaie del conoide alluvionale del Guà.
In questa zona, nel greto del Poscola, affluente di sinistra del Guà, per decenni sono stati scaricati residui di sostanze di cui ancora non si conoscono bene gli effetti, ma che penetrando le ghiaie permeabili del Guà hanno raggiunto, a decine di km di distanza, concentrazioni tali che le acque di falda non sono adatte neanche a lavare le stoviglie di casa.
Alcuni comuni hanno imposto la dismissione dei pozzi pubblici e privati, ed altri stanno valutando la cosa, ed è in corso il tentativo di approvvigionarsi di acqua da altri pozzi ritenuti più sicuri.
A questo punto, per quelle che sono le mie conoscenze di quasi una decina di anni relativamente al sistema idraulico dell' Agno- Guà, ritengo di poter mettere in guardia amministrazioni e cittadini rispetto ai tentativi di limitare i danni attualmente in corso:
Non entro nel merito dell'opportunità o meno di evitare l'uso dell'acqua inquinata; potrebbe essere tardi, ma forse è un compito necessario. Bloccare improvvisamente il prelievo di acque di falda dalla zona inquinata pero' potrebbe portare ad effetti ancora non valutati e potenzialmente devastanti.
La zona in questione è infatti caratterizzata da un falda acquifera in costante movimento, sia in direzione nord-sud dalle zone di ricarica, a monte di Trissino, fino alle zone di risorgiva del Retrone fra Sovizzo e Creazzo, che a quelle del Brendola a Vo', e nella falda acquifera più a valle fino a Montagnana. In movimento anche in senso verticale con escursioni fra le stagioni piovose e quelle secche di parecchi metri.
Il prelievo di acque dalla falda, operato da decenni nella zona ha per sua natura operato una modifica al moto di questo fiume sotterraneo, ora si sa inquinato, causandone una depressione rispetto al livello che esso avrebbe avuto senza questo prelievo.
Ogni pozzo in una falda freatica da cui si estrae acqua causa infatti quello che viene definito “cono di depressione” cioè un abbassamento del livello di falda , progressivamente ridotto a mano a mano che ci si allontana dal pozzo stesso. Anche un pozzo in un falda artesiana causa una diminuzione della pressione all'intorno della zona di estrazione.
L'effetto di queste depressioni è di richiamare acqua dall'intorno verso il punto di estrazione, movimento che si va ad aggiungere ed ad interferire con i normali movimenti dell'acqua nel sottosuolo.
Abbandonare immediatamente l'estrazione da una zona a causa del fatto che l'acqua è inquinata, ed aumentare magari l'estrazione dalle zone limitrofe ritenute meno inquinate, porterà quasi sicuramente ad uno spostamento dei flussi sotterranei di acqua ed inquinanti verso queste zone, ed in breve tempo questo farà espandere la zona inquinata ed ad abbandonare altri pozzi non piu' utilizzabili.
L'effetto, invece di ridurre l'inquinamento porterà ad espanderlo in zone ora sicure, e questo non può e non deve essere fatto.
A mio avviso l'attuale tasso di prelievo dalle falde deve essere mantenuto, almeno fino a che non si sia indagato a fondo sull'effetto ottenibile, e possibilmente non si sia provveduto a intercettare l'acqua sotterranea prima che venga inquinata, e non si sia provveduto ad iniziare l'estrazione degli inquinanti dalle zone più compromesse.
L'abbandono dei pozzi non può essere effettuato semplicemente smettendo di utilizzarli, perché essi devono essere sigillati per evitare che la contaminazione possa passare da una falda all'altra durante i cambiamenti di pressione che il sistema sotterraneo sperimenterà nel futuro, e per evitare che in caso di alluvione o corrosione dei tubi in metallo possano permetter il mescolamento di acqua fra i vari livelli e la superficie.
I motori elettrici delle pompe dovrebbero essere smaltiti in modo corretto e non tombati nei pozzi.
Il costo di tali operazioni dovrebbe essere sostenuto dal settore pubblico, per evitare che i privati siano caricati anche di questo fardello, oltre ad avere perso l'investimento del pozzo.
Il secondo problema che voglio segnalare è relativo all'influsso che il costruendo bacino di Trissino avrà sulla circolazione delle acque di falda.
Nei documenti di progetto esiste una sezione denominata “Studio Idrologico”nella quale, basandosi su un modello idrologico della valle e del suo sottosuolo, si dimostrerebbe che la costruzione del bacino non avrebbe nessun influsso negativo per guanto riguarda l'aumento di livello dell'acqua che tanti disagi ha causato negli ultimi anni ai cittadini di Tezze e Trissino. In tale studio si dichiara che, con in bacino realizzato, il livello dell'acqua nel sottosuolo sarebbe addirittura più basso di quello senza il bacino.
A parte ogni critica che si possa sollevare contro la simulazione, evidentemente basata su un modello grezzo e stranamente favorevole al risultato sperato dai promotori e progettisti, la stessa è certamente differente da ogni ragionevole ipotesi sull'andamento delle zone permeabili nel sottosuolo.
Si deve considerare che un tale effetto potrebbe mobilizzare gli inquinanti (la cui fonte è a meno di 800m ad est del bacino, alla stessa quota), e farli spostare verso il lato ovest della valle, in territorio di Trissino marginalmente ed in quello di Arzignano e Montecchio più a valle, oppure accelerarne il già rapido dilavamento aumentando la velocità dei flussi sotterranei.
Un secondo effetto, potrebbe essere invece quello di drenare la falda sotterranea dalla zona inquinata verso l'alveo del Guà, a causa dell'abbassamento dello stesso alveo ottenuto per realizzare il progettato Bacino.
In questo caso anche le parti a sud del comune di Trissino sarebbero esposte ad un inquinamento da PFAS.
Faccio notare che la seconda ipotesi è quella sottintesa dai documenti dello stesso progetto, e ribadita anche dai politici interpellati a proposito degli allagamenti avvenuti nel 2013 e 2014, quando prospettavano che la costruzione del bacino avrebbe limitato gli allagamenti.
La mia ipotesi è invece che l'effetto complessivo del bacino potrebbe essere una combinazione dei due prospettati sopra, portando un aumento dell'infiltrazione negli anni piovosi, ed un drenaggio degli inquinanti verso l'alveo del Guà negli anni siccitosi, con un complessivo aumento della dispersione degli inquinanti.
I miei suggerimenti, indirizzati principalmente ai proprietari di pozzi attualmente con livelli accettabili di PFAS, è di chiedere immediatamente:
la continuazione dell'estrazione di acqua nelle zone inquinate
l'immediato stop al progetto del bacino di laminazione
una analisi idrologica affidata ad organismi esterni rispetto a quelli coinvolti nei progetti in questione.
Un programma di monitoraggio dei pozzi anche negli anni successivi, a spese di chi ha inquinato

sabato 21 marzo 2015

22 marzo Giornata mondiale dell'acqua anche a Vicenza

22 marzo
- domenica 22 dalle 9:30 alle 12:00 - Arzignano presso Villaggio Giardino
- domenica 22 dalle 14:00 alle 18:30 - Vicenza presso Piazza dei Signori
- domenica 29 dalle 9:30 alle 12:00 - Marostica presso Piazzetta Cairoli
In Italia è davvero garantito il diritto all'acqua?
Al di là delle dichiarazioni di facciata è uno dei molti diritti sotto attacco, poiché un diritto può essere tale solo se non viene messo sul MERCATO, come questi decenni di privatizzazione della GESTIONE dell'acqua dimostrano.
In questa giornata le realtà che da anni lottano per il diritto all'acqua ribadiscono il loro no alle nuove privatizzazioni, rilanciate dal Governo ‪#‎Renzi‬ per garantire ancora una volta i grandi interessi privati, nonostante i ‪#‎referendum‬ del 2011.
Lo fanno denunciando ancora una volta le conseguenze di una gestione volta al profitto: qualità del servizio in ribasso, tariffe in aumento e pratiche odiose come quelle dei distacchi idrici sempre più diffuse e aggressive.
Per questo oggi saremo nei territori ma anche a Bruxelles, dove, il 23 marzo, l'ampia delegazione italiana manifesterà per il diritto all'acqua insieme a tante altre realtà europee.
Una giornata di attivismo affinché l'acqua sia davvero un diritto: pubblica, partecipata e di qualità.
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[Forum Italiano dei Movimenti per l'‪#‎Acqua‬ - www.acquabenecomune.org ]

venerdì 20 marzo 2015

APPROVATA LA MOZIONE CiLLSA-MAGNABOSCO IN CONSIGLIO COMUNALE Giovedì sera, 19 marzo 2015, alle 23.30 il Consiglio comunale di Arzignano ha approvato all'unanimità una mozione presentata dal consigliere Piero Magnabosco che recepiva la nostra richiesta consegnata al sindaco il 10 Marzo scorso . I quattro punti della richiesta, approvati dal Consiglio, sono: a) il Comune di Arzignano pubblichi in chiaro nel proprio sito gli aggiornamenti relativi ai controlli dell'acqua potabile dei due pozzi di prelevamento dell'acquedotto comunale, includendo i dati relativi agli inquinanti contenenti perfluorati alchilici. b) vengano pubblicati anche i rilevamenti di PFAS nelle falde acquifere effettuati dall'ARPAV, al fine di individuare pozzi inquinati in zona. c) vengano censiti i pozzi del comune di Arzignano e vengano presi eventuali provvedimenti in caso di livelli anomali di inquinanti. d) i dati relativi all'acquedotto e alle falde siano pubblicati nel display comunale sotto i portici, con gli aggiornamenti relativi ai periodici controlli. Il sindaco si è impegnato personalmente a che i quattro punti, contenuti nella mozione, diventino operativi al più presto. Rispondendo all'intervento di Magnabosco che esternava la propria preoccupazione per il fatto che una delle sorgenti cui attinge il nostro acquedotto comunale è quella di Canove, a poche centinaia di metri dalla Miteni (fabbrica responsabile del massiccio inquinamento che investe una popolazione di quasi 350.000 abitanti), Gentilin ha risposto che la maggior parte dell'acqua potabile distribuita nel nostro comune proviene dal pozzo di Grumello (dato da appurare n.d.r.) e quindi per i nostri concittadini non ci sarebbe nulla da temere. Ha aggiunto che Acque del Chiampo , ha fornito i dati del nostro acquedotto, per quanto riguarda i PFAS, comunicando che questi vanno da 20 a 100 nanogrammi /litro, valore molto al di sotto dal tetto fissato dal ministero della Sanità che è di 500 nanogrammi/litro. Resta però il fatto, osserviamo noi, che fino a pochi mesi fa il ministero non aveva fissato nessun limite per i prodotti perfluoroalchilici nell'acqua potabile, che la Germania da anni ha fissato un tetto di 100 Nanogrammi litro (attualmente in fase di revisione verso il basso) e negli USA, dove più grande è stata la strage provocata dalla presenza di perfluorati nell'acqua potabile ( caso Dupont) il limite è di 20 nanogrammi/litro. Con questo balletto di cifre, vi sentite tranquilli, come vi invita a fare il sindaco, se il vostro bambino beve l'acqua del nostro acquedotto? Il sindaco ha aggiunto che i pozzi del nostro comune sono immuni da inquinamento. Però resta il fatto che a Montecchio Maggiore e a Montorso, a pochi metri dal confine del nostro comune, sono state rilevate percentuali altissime di perfluorati nell'acqua della falda. Siamo contrari ad ogni forma di allarmismo, ci limitiamo a dare informazioni precise e verificabili. Tuttavia, non possiamo nemmeno accettare versioni edulcorate di una situazione, francamente preoccupante, che ha bisogno invece di trasparenza e attenzione. Per questo l'approvazione della nostra richiesta da parte del Consiglio comunale di Arzignano ha una grande valenza eco sanitaria perché consente ai cittadini di effettuare personalmente un controllo sulla qualità dell'acqua che beviamo. Infine, il sindaco Gentilin ha dichiarato che, a fronte delle esorbitanti spese cui si è dovuta sobbarcare Acque del Chiampo, ha chiesto per quattro volte alla Miteni una compartecipazione alle spese senza ottenere nessuna risposta (questo per sottolineare l'educazione, se non altro, di una ditta che ha massacrato il territorio con i suoi scarichi) . Aggiunge Gentilin che per quest'anno è stato possibile fronteggiare la spesa, grazie a un "tesoretto" che l'azienda aveva accumulato, ma l'anno prossimo i costi del disinquinamento ricadranno su tutti i cittadini e arriveranno in bolletta. Così noi cittadini , dopo essere stati inquinati dalla Miteni, dobbiamo anche pagare per i danni da essa provocati. Pensiamo, a questo punto che i sindaci dovranno consultare i loro legali per appurare se non sia il caso di iniziare una azione giudiziaria nei confronti degli inquinatori in difesa della salute e della tasca dei cittadini

APPROVATA LA MOZIONE CiLLSA-MAGNABOSCO IN CONSIGLIO COMUNALE
Giovedì sera, 19 marzo 2015, alle 23.30 il Consiglio comunale di Arzignano ha approvato all'unanimità una mozione presentata dal consigliere Piero Magnabosco che recepiva la nostra richiesta consegnata al sindaco il 10 Marzo scorso .
I quattro punti della richiesta, approvati dal Consiglio, sono:
a) il Comune di Arzignano pubblichi in chiaro nel proprio sito gli aggiornamenti relativi ai controlli dell'acqua potabile dei due pozzi di prelevamento dell'acquedotto comunale, includendo i dati relativi agli inquinanti contenenti perfluorati alchilici.
b) vengano pubblicati anche i rilevamenti di PFAS nelle falde acquifere effettuati dall'ARPAV, al fine di individuare pozzi inquinati in zona.
c) vengano censiti i pozzi del comune di Arzignano e vengano presi eventuali provvedimenti in caso di livelli anomali di inquinanti.
d) i dati relativi all'acquedotto e alle falde siano pubblicati nel display comunale sotto i portici, con gli aggiornamenti relativi ai periodici controlli.
Il sindaco si è impegnato personalmente a che i quattro punti, contenuti nella mozione, diventino operativi al più presto.
Rispondendo all'intervento di Magnabosco che esternava la propria preoccupazione per il fatto che una delle sorgenti cui attinge il nostro acquedotto comunale è quella di Canove, a poche centinaia di metri dalla Miteni (fabbrica responsabile del massiccio inquinamento che investe una popolazione di quasi 350.000 abitanti), Gentilin ha risposto che la maggior parte dell'acqua potabile distribuita nel nostro comune proviene dal pozzo di Grumello (dato da appurare n.d.r.) e quindi per i nostri concittadini non ci sarebbe nulla da temere. Ha aggiunto che Acque del Chiampo , ha fornito i dati del nostro acquedotto, per quanto riguarda i PFAS, comunicando che questi vanno da 20 a 100 nanogrammi /litro, valore molto al di sotto dal tetto fissato dal ministero della Sanità che è di 500 nanogrammi/litro. Resta però il fatto, osserviamo noi, che fino a pochi mesi fa il ministero non aveva fissato nessun limite per i prodotti perfluoroalchilici nell'acqua potabile, che la Germania da anni ha fissato un tetto di 100 Nanogrammi litro (attualmente in fase di revisione verso il basso) e negli USA, dove più grande è stata la strage provocata dalla presenza di perfluorati nell'acqua potabile ( caso Dupont) il limite è di 20 nanogrammi/litro.
Con questo balletto di cifre, vi sentite tranquilli, come vi invita a fare il sindaco, se il vostro bambino beve l'acqua del nostro acquedotto?
Il sindaco ha aggiunto che i pozzi del nostro comune sono immuni da inquinamento. Però resta il fatto che a Montecchio Maggiore e a Montorso, a pochi metri dal confine del nostro comune, sono state rilevate percentuali altissime di perfluorati nell'acqua della falda.
Siamo contrari ad ogni forma di allarmismo, ci limitiamo a dare informazioni precise e verificabili. Tuttavia, non
possiamo nemmeno accettare versioni edulcorate di una situazione, francamente preoccupante, che ha bisogno invece di trasparenza e attenzione. Per questo l'approvazione della nostra richiesta da parte del Consiglio comunale di Arzignano ha una grande valenza eco sanitaria perché consente ai cittadini di effettuare personalmente un controllo sulla qualità dell'acqua che beviamo.
Infine, il sindaco Gentilin ha dichiarato che, a fronte delle esorbitanti spese cui si è dovuta sobbarcare Acque del Chiampo, ha chiesto per quattro volte alla Miteni una compartecipazione alle spese senza ottenere nessuna risposta (questo per sottolineare l'educazione, se non altro, di una ditta che ha massacrato il territorio con i suoi scarichi) . Aggiunge Gentilin che per quest'anno è stato possibile fronteggiare la spesa, grazie a un "tesoretto" che l'azienda aveva accumulato, ma l'anno prossimo i costi del disinquinamento ricadranno su tutti i cittadini e arriveranno in bolletta.
Così noi cittadini , dopo essere stati inquinati dalla Miteni, dobbiamo anche pagare per i danni da essa provocati. Pensiamo, a questo punto che i sindaci dovranno consultare i loro legali per appurare se non sia il caso di iniziare una azione giudiziaria nei confronti degli inquinatori in difesa della salute e della tasca dei cittadini

giovedì 19 marzo 2015

Con l'acqua si fanno profitti altro che esiti del referendum 2011 ! Le “public company” dell’acqua riunite contro gli sprechi e per l’Expo di Milano

Quotidiano | Categorie: Economia&Aziende

Le “public company” dell’acqua riunite contro gli sprechi e per l’Expo di Milano

Di Emma Grande Lunedi 16 Marzo alle 15:48 | 1 commenti
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Dalla Sardegna all’Expo di Milano. A Cagliari si è riunito il Cda di APE (Aqua Publica Europea), l’associazione che riunisce più di cinquanta gestori dei servizi idrici nel vecchio continente, tra cui Viveracqua, la società che riunisce 14 gestori del Veneto con capofila Acque Veronesi. L’impegno delle aziende pubbliche sui temi della gestione dell’acqua è di guerra agli sprechi e strategie comuni. Le “public company” dell’acqua annunciano inoltre che parteciperanno all’Expo di Milano con un’iniziativa sui temi della sostenibilità del pianeta e l’uso responsabile dell’acqua

Il resoconto di Acque Veronesi del summit:
Per due giorni il direttivo del network, presieduto da Célia Blauel, vicesindaco di Parigi e presidente di Eau de Paris, si è riunito nel capoluogo isolano. Partendo dall’esperienza francese, si è analizzato il “modello Parigi”, che ha visto negli scorsi anni una gestione da parte dei privati della distribuzione dell’acqua. Una gestione che aveva generato un aumento di oltre il 200 per cento delle tariffe ed una manutenzione disastrosa degli impianti. Il ritorno ad una gestione pubblica, avvenuta gradualmente nell’ultimo periodo, ha per fortuna comportato un risparmio dei costi di gestione, reinvestiti nelle infrastrutture. Il vicepresidente di APE è Alessandro Ramazzotti, amministratore unico di Abbanoa che ha fatto gli onori di casa. «Fa molto piacere che il consiglio d’amministrazione dell’Ape abbia scelto Cagliari per riunirsi”, - ha commentato Ramazzotti - «è  dimostrazione che Abbanoa è una delle grandi aziende pubbliche nel panorama europeo dei servizi idrici». Al termine dell’incontro è intervenuto anche il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda. All’Expo di Milano, l’APE sarà presente con un’iniziativa programmata per il 10 luglio. Tratterà i temi della sostenibilità del pianeta con particolare riferimento all’uso responsabile delle risorse idriche. Non solo: è stato dato il via libera all’adesione del Gestore unico nazionale Scozzese come nuovo membro. Sono soci di APE una cinquantina di aziende pubbliche che erogano servizi ad oltre 70 milioni di cittadini europei, con un fatturato aggregato di 8 miliardi di euro. Tra i partner figurano Vivaqua (Belgio), AoW (Germania), SIG (Svizzera), Fnccr (Francia), Aquawal (Belgio) mentre tra gli italiani Cap Holding (Lombardia), Metropolitana Milanese (Lombardia), Viveracqua (Veneto) e Acquedotto Pugliese (Puglia). Tra i relatori dell’incontro, Massimo Mariotti, presidente di Acque Veronesi e dell’Assemblea del consorzio Viveracqua. «La riunione si è concentrata sulla definizione di strategie comuni che, in una fase di particolare difficoltà economica, permetteranno di prepararsi al meglio alle opportunità che l’Unione Europea presenterà nel prossimo periodo di programmazione. Porteremo il tema della gestione pubblica dell’acqua al centro del dibattito europeo e all’Expo promuoveremo lo scambio di buone pratiche gestionali e la cooperazione tecnologica tra le aziende.  – ha commentato Mariotti – Una delle mission di Viveracqua e Acque Veronesi è quella di creare un coordinamento tra la società civile e le istituzioni. E’ fondamentale rivendicare l’importanza del servizio pubblico erogato dalle nostre aziende per affrontare al meglio le sfide infrastrutturali dei prossimi anni».

Alberto Serafin amministratore unico di Acque del Chiampo risponde al consigliere Pierangelo Carretta di Montecchio Maggiore

Luciano Panato: Alberto Serafin, amministratore delegato di Acque del Chiampo, ha risposto direttamente in aula consiliare del comune di Montecchio Maggiore, all'interrogazione del Consigliere Pierangelo Caretta sul licenziamento del direttore generale e su alcune consulenze commissionate da Acque del Chiampo. Interessante il passaggio sulla consulenza data alla società ENVIRON ITALY da parte di Acque del Chiampo. Serafin afferma che tale consulenza è la base di partenza pe ril piano industriale di Acque del Chiampo che sarà pronto per maggio. nel frattempo è cosa utile e saggia; che tale studio, sia fornito a tutti i portatori di interesse, perchè possano farsi un'idea sullo stato dell'arte della depurazione e dello smaltimento e trattamento dei fanghi di risulta dal processo produttivo. in fin dei conti Acque del Chiampo è una società pubblica dove i soci sono icittadini paganti le bollette. Se non ora quando?:MEGGIOLARO MAURIZIO Consigliere Presente Lega Nord – Liga Veneta - Basta euro
CECCHETTO MILENA
BOMITALI ENRICO
NORI IGOR Consigliere Presente Milena Cecchetto Sindaco
Consigliere Presente
PALMA MAURO Consigliere Presente Civica Palma
PD per Montecchio Maggiore
Sindaco
PELLIZZARO ROBERTO Consigliere Presente Forza Italia – Berlusconi per Cecchetto
Presente
CARRETTA PIERANGELO
PERENZONI SONIA Vice Presidente Presente Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo.it
Consigliere Presente
PERUZZI MARCO Consigliere Presente Milena Cecchetto Sindaco
Essere Montecchio – Montecchio ci siamo
Milena Cecchetto Sindaco
RANCAN ENNIO Consigliere Presente Milena Cecchetto Sindaco
COPIA
CITTA’ DI MONTECCHIO MAGGIORE
PROVINCIA DI VICENZA
VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
REP. N. 1 DEL 02-02-2015
OGGETTO:
CORTIVO TULLIO
SAVEGNAGO ANNA Consigliere Presente Lega Nord – Liga Veneta - Basta euro
Consigliere Presente
SCALABRIN MAURIZIO Consigliere Presente Scalabrin per Montecchio – Montecchio al centro
Scalabrin per Montecchio – Montecchio al centro
L'anno duemilaquindici il giorno due del mese di febbraio alle ore 20:00, nella residenza Municipale si è riunito il Consiglio Comunale convocato
dal Presidente mediante lettera d’invito notificata nei modi e termini di regolamento fatta recapitare a ciascuno dei sottoelencati nominativi:
Eseguito l’appello, risultano:
ZUCCON TOMMASO Consigliere Presente Lega Nord – Liga Veneta - Basta euro
MEGGIOLARO CLAUDIO
Tot. presenti 17
Tot. assenti 0
ASSESSORI:
LARIGNO MENSI CLARA
PERIPOLI GIANLUCA Vice Sindaco P
Consigliere Presente
COLALTO CARLO Assessore P
Forza Italia – Berlusconi per Cecchetto
Presidente
CROCCO LORIS Assessore P
Presente
MASETTA MIRCO
STOCCHERO MARIA Assessore P
Consigliere Presente
TRAPULA GIANFRANCO Assessore P
Milena Cecchetto Sindaco
Tot. presenti 5
Tot. assenti 0
Assiste alla seduta il Segretario Generale BONSANTO DOTT. COSTANZO
Il Sig. MEGGIOLARO CLAUDIO nella sua qualità di PRESIDENTE assume la presidenza e, riconosciuta legale l’ adunanza dichiara aperta la
seduta.
Il Presidente propone quali scrutatori i Sig.
BOMITALI ENRICO,
MASETTA MIRCO,
PELLIZZARO ROBERTO,
proposta approvata all’unanimità.
Lega Nord – Liga Veneta – Basta euro
ESAME E RISPOSTA INTERROGAZIONE PRESENTATA DAL GRUPPO CONSILIARE "LISTE
CIVICHE ESSERE MONTECCHIO E MONTECCHIO CI SIAMO", CIRCA L'INTERRUZIONE DEL
RAPPORTO DI LAVORO DEL DIRETTORE GENERALE DI ACQUE DEL CHIAMPO SPA, SULLA
CONSULENZA ENVIRON ITALY SRL ED ALTRO.
E' pervenuta in data 27.01.2015 prot. n. 2305 la seguente interrogazione del Gruppo Consigliare
"Liste Civiche Essere Montecchio e Montecchio Ci Siamo", circa l'interruzione del rapporto di
lavoro del direttore generale di Acque del Chiampo Spa, sulla consulenza Environ Italy srl ed altro.
Il Presidente del Consiglio informa il Consesso che per rispondere in modo efficace
all'interrogazione, l'Amministrazione ha invitato a presenziare ai lavori di tale punto direttamente il
nuovo Direttore di Acque del Chiampo Spa, il dott. Alberto Serfin. Indi viene ceduta la parola
all'interrogante, Consigliere Carretta Pierangelo:
"Premesso che il Giornale di Vicenza del 30 Novembre 2014, ha pubblicato la notizia, della
sospensione del Direttore Generale di Acque del Chiampo Spa, Sig. Alessandro Rebellato, da parte
dell'Amministratore unico della medesima società, Alberto Serafin e che tale sospensione si è
tramutato in licenziamento per giusta causa
Che le motivazioni della sospensione e poi del licenziamento non sono state rese note, adducendo
come motivazione la "riservatezza aziendale"
Chiedo al Sindaco, nelle vesti di socio di Acque del Chiampo Spa, se ai soci sono state fornite le
motivazioni del licenziamento, che avviene in una fase delicata di riorganizzazione delle aziende
municipalizzate deciso dal Governo nazionale (loro accorpamento e loro sfoltimento)
Chiedo inoltre al Sindaco o suo delegato, a quale risultato è giunta la consulenza affidata alla
società Environ Italy (ENVIRON ITALY SRL Servizio di consulenza per la valutazione delle
tecnologie applicabili per il trattamento fanghi dell'industria conciaria N. di Prot.: OR1401346
05/03/2014 e 31/08/2014 di € 3.430,00) per la valutazione delle tecnologie applicabili per il
trattamento fanghi;
Chiedo ancora al Sindaco o suo delegato, se in Acqua del Chiampo Spa ha avuto accesso alla
consulenza legale inerente alla pratica Norvegia (ATERA BONACCORSI HEIN & PARTNER CV
Consulenza Legale pratica NORVEGIA N°. di Prot. : 0A1300098 07/03/2013 e 31.12.2013 di €
5.626,40 CHILOSI MARTELLI - STUDIO LEGALE ASSOCIATO Consulenza Legale pratica
NORVEGIA n. di Prot.: 0A1300097 07/03/2013 e 31.12.2013 € 9.657,61)."
"PRESIDENTE:
Io invito il dottor Serafin ad avvicinarsi. Intanto c'è il vice Sindaco che libererà il posto, possiamo
aggiungere anche una sedia. Chiedo all'interrogante di esporre intanto la questione.
(Assessore Peripoli da fuori microfono).
PRESIDENTE:
No, dobbiamo far parlare prima l'interrogante.
(Assessore Peripoli da fuori microfono).
PRESIDENTE:
Per spiegare come mai...
ASS. PERIPOLI:
Esatto. Intanto buonasera a tutti e grazie. Innanzitutto quando è arrivata chiaramente
l'interrogazione noi l'abbiamo girata ad Acque del Chiampo, ci siamo sentiti con l'amministratore
unico, dottor Serafin, il quale, e qui lo vorrei ringraziare pubblicamente per aver accettato, il quale
si è reso disponibile a venire in Consiglio comunale direttamente lui a spiegare e a dare la
risposta. Volevo quindi ringraziarlo perché è qua. Libero io il posto e lasciamo il Sindaco al suo
posto. Grazie.
PRESIDENTE:
Questo è il chiarimento sulla presenza. Prego Consigliere.
CONS. CARRETTA:
Non la do per letta visto che...
PRESIDENTE:
Sì, meglio leggerla.
CONS. CARRETTA:
E' meglio specificarla. Ovviamente ringrazio il Presidente che è presente qui in sala stasera che mi
risponderà direttamente, ma penso non risponderà solo a me, ma risponderà all'intero Consiglio
comunale, per cui la ringrazio anch'io della sua presenza.
Alla cortese attenzione del Sindaco Milena Cecchetto, Montecchio Maggiore, 26/1/2015.
Premesso:
Che Il Giornale di Vicenza il 30 novembre 2014 ha pubblicato la notizia della sospensione del
direttore generale di Acque del Chiampo Spa, signor Alessandro Rebellato, da parte
dell'amministratore unico della medesima società, Alberto Serafin, e che tale sospensione si è
tramutata in licenziamento per giusta causa;
Che le motivazioni della sospensione e poi del licenziamento non sono state rese note, adducendo
come motivazione la “riservatezza aziendale” (questo ovviamente lo si enunciava dal Il giornale di
Vicenza ovviamente);
Chiedo al Sindaco, nelle vesti di socio di Acque del Chiampo SpA, se ai soci sono state fornite le
motivazioni del licenziamento, che avviene in una fase delicata di riorganizzazione delle aziende
municipalizzate;
Chiedo inoltre al Sindaco o al suo delegato a qual e risultato è giunta la consulenza affidata alla
società Environ Italy (ENVIRON ITALY SRL servizio di consulenza per la valutazione delle
tecnologie applicabili per il trattamento fanghi dell'industria conciaria n° di protocollo ORl401346
del 5/3/2014 e 31/8/2014 di euro3.430) per la valutazione delle tecnologie applicabili per il
trattamento dei fanghi;
Chiedo ancora al Sindaco o suo delegato se in Acque del Chiampo Spa ha avuto accesso alla
consulenza legale inerente la pratica Norvegia (ATERA BONACCORSI HEIN & PARTNER CV
Consulenza Legale pratica NORVEGIA n° di protocollo OA1300098 del 7/3/2013 e 31/12/2013 di
euro 5.626,40, CHILOSI MARTELLI - STUDIO LEGALE ASSOCIATO Consulenza Legale pratica
NORVEGIA sempre n. di protocollo OA1300097 del 7/3/2013 e 31/12/2013 di euro 9.657,61).
L'interrogazione chiede prima ovviamente la situazione venutasi a creare dopo la sospensione e poi
licenziamento, poi dei documenti che, se è possibile avere, poi se ci sono e se è giusta la richiesta,
rispetto alle richieste fatte.
Grazie e buonasera.
PRESIDENTE:
Grazie Consigliere. Dottor Serafin, la raccomandazione è quella relativamente a persone e tenersi
su una dimensione tale che il pubblico possa essere presente, sennò dobbiamo passare alla seduta
a porte chiuse.
DOTT. SERAFIN:
Vi ringrazio per l'ospitalità, ringrazio il Presidente del Consiglio, Sindaco, Assessori e Consiglieri.
Volentieri rispondo in merito a quelle che sono le dirette questioni attinenti ad Acque del Chiampo
proprio per la trasparenza che vorrei riuscisse a caratterizzare questo mandato. Trasparenza
testimoniata dal fatto che adesso tutti gli atti, così come la tipologia di consulenze da lei rilevata, è
consultabile su internet perché abbiamo, anche nel caso di Acque del Chiampo, applicato il
Decreto Trasparenza, per cui in basso a sinistra nel sito internet www.acquedelchiampospa.it
potete avere accesso a tutte le consulenze, tutti quelli che sono gli atti formali del mandato, questo
per dire anche per il futuro che possa essere uno strumento di lavoro per i Consigli, chiaro ed
aggiornato.
In merito alla vicenda del direttore generale, quello che posso dire nel rispetto della privacy della
persona e soprattutto nella difesa dell'azienda, è che sono state, così come abbiamo prontamente
comunicato ai media attraverso un comunicato stampa diretto, sono state rilevate alcune
responsabilità gravi all'interno di alcune procedure interne di Acque del Chiampo. Faccio presente
per riuscire a responsabilizzare anche tutti gli interlocutori che la cosa è stata rilevata sia dal
Revisore dei Conti che dal ODV, che secondo la Legge 231 ha un'ulteriore forma di controllo su
alcune tipologie procedurali.
Trovatomi di fronte ad una relazione dei Revisori dei Conti e dell'organismo di vigilanza ho
proceduto nella tutela dell'azienda a formulare una contestazione disciplinare che ha dato la
possibilità al ex direttore Rebellato di poter addurre tutte le giustificazioni ed in linea generale
potersi difendere nel migliore dei modi, secondo legge, si è avvalso anche della facoltà di essere
rappresentato da un, perdonatemi il gioco di parole, rappresentante sindacale. A quel punto,
essendo e volendo esplicitamente ed unicamente prendere una decisione in base al problema
rilevato all'interno delle procedure, ho preferito unire tutto l'azionariato non in un'assemblea,
perché non erano tenuti a votare e non erano tenuti a verificare nessuna responsabilità civile o
penale perché questo è compito dell'organo amministrativo, ma mi è sembrato corretto, essendo il
direttore generale il primo tecnico a contatto con la politica, di condividere la decisione con loro.
Ho asserito in quella circostanza che non avrei preso la decisione se non avessi avuto l'unanimità
del consenso dell'azionariato, ritenendo Acque del Chiampo una risorsa fondamentale per tutti i
Comuni, siano essi complessi, piccoli o grandi o semplici. Quindi da questo punto di vista la
decisione a quel punto che assolutamente mi erogo di aver preso in totale autonomia, a quel punto
è stata per il licenziamento giusta causa, naturalmente l'ex direttore Rebellato avrà modo, se vuole,
nelle sedi competenti di poter appellarsi alla giusta causa, ma ritengo di aver fatto l'interesse
dell'azienda.
Seconda. Environ Italy. Environ Italy è una consulenza che mi sono permesso personalmente, che
trovate sul Decreto Trasparenza, mi sono permesso di fare perché arrivando in una materia
complessa come quello dello studio delle due Commissioni che negli anni precedenti avevano
valutato le tecnologie possibili per un impianto di smaltimento dei rifiuti, mi sono permesso in
quell'occasione di chiedere a questo studio di rinomata professionalità di darmi un aggiornamento
perché tutti gli studi risalivano al 2011 e quindi essendo una materia in costante evoluzione ho
chiesto da questo punto di vista un'innovazione della ricerca e mi hanno dato sostanzialmente uno
stato dell'arte di quelle che erano le tecnologie.
Mi interessava da due punti di vista: uno di studio personale, nel senso che avevo veramente la
necessità di non sentirmi scoperto in quelle che potevano essere innovazioni seguenti a quelle
tecnologie e poi finalizzate alla costituzione di quello che stiamo costruendo proprio in queste
settimane che è il primo piano industriale di Acque del Chiampo, che spero abbia entro maggio la
sua alba e che da quel punto di vista tiene... Normalmente un piano industriale ha due
caratteristiche: la prima è quella di capire nelle aziende dove ci sono visioni di ricavi, l'altra
invece dove ci sono possibili punti di criticità. I ricavi magari possono anche non essere per il
momento considerati, almeno non in quella forma interessante per Acque del Chiampo, ritengo
invece che fosse molto interessante avere un approccio di sostenibilità economica di qualsiasi idea
di tutela ambientale ci fosse, quindi una volta tutelato completamente l'ambiente capendo di cosa
stavamo parlando, dall'altra parte per me come amministratore la parte più interessante era capire
la sostenibilità economica, quanto costa una soluzione rispetto ad un'altra.
Da questo punto di vista lo vedrete probabilmente anche nelle prossime settimane, il dibattito
comincerà su questo piano industriale che permette sostanzialmente di disegnare i diversi scenari
di risoluzione del problema. Ritengo che rispetto al passato l'innovazione da questo punto di vista
debba essere la coscienza delle modalità operative e assolutamente una visione concreta della
sostenibilità economica delle scelte che vengono effettuate. Questo per quanto riguarda la Environ
Italy, poi se volete in opportuna sede staccata, posso farvi dare anche visibilità a quegli atti,
capendo anche quali sono state le innovazioni rilevate.
Per quanto riguarda invece, e qui andiamo indietro, abbiamo la consulenza... credo facciate
riferimento alla consulenza in merito alla sperimentazione di Bergen. In quel caso si era avuta la
consulenza legale sia da un punto di vista ambientale sia da un punto di vista di diritto, in senso
generale, per quanto riguardava la possibile acquisizione della struttura di Bergen, che avete
potuto apprendere ovviamente da tutti i giornali, quindi non dico nulla di nuovo in questa sede, e
quelle servivano per capire esattamente le modalità eventuali con cui poter acquisire la struttura.
In quel caso la sperimentazione avrebbe avuto il vantaggio di una contrazione dei tempi, perché
avendo già individuato una situazione pilota, si sarebbe potuto agire per uno sviluppo di quella
situazione pilota, così come l'accordo di programma quadro aveva delineato. Per cui lecita la
richiesta di una consulenza, ovviamente non mi sono addentrato in queste ore, una volta sollevata
da voi l'interrogazione, nel merito perché per me ovviamente superato perché non essendoci più in
atto la possibilità perché credo che Bergen sia stato addirittura acquisito da una società polacca,
per cui è altrove, non mi sono poi addentrato nel merito, ma se volete sono a disposizione.
CONS. CARRETTA:
Io mi ritengo ovviamente soddisfatto rispetto...
PRESIDENTE:
Pierangelo, scusa un secondo l'interruzione, se c'è, al di là dell'aspetto del dottor Serafin, l'aspetto
tecnico, se c'è qualcosa da dire da parte del Sindaco o degli Assessori... No, allora do subito la
replica al Consigliere Carretta.
CONS. CARRETTA:
Ribadisco il mio ringraziamento sia al Sindaco che alla Giunta, a far sì che stasera sia presente
l'amministratore Alberto Serafin della società Acque del Chiampo Spa, la ritengo una cosa
importante nel senso che è stato dato risalto ad una richiesta fatta. Mi ritengo soddisfatto per quel
che riguarda la prima parte, ovviamente rispetto all'interrogazione, nella seconda parte mi ritengo
altrettanto soddisfatto.
Io ho appena provato onestamente a fare una prova, ad entrare con il mio cellulare nel sito
internet….. o ho il cellulare da cambiare o c'è il sito che ha qualcosa che non va, nel senso che sì,
mi apre la pagina, nel momento in cui richiedo questi documenti non mi lascia più andare oltre,
per cui colgo al balzo comunque la sua proposta perché alla fine quello che mi interessa è cercare
di essere concreti sulle cose. Lei prima diceva che è fattibile in altra sede avere la possibilità di
visionare i documenti, eventualmente se poi dopo essere visionati anche averli, casomai richiedo
un incontro con lei o attraverso il Sindaco o direttamente, faccio la richiesta seguendo ovviamente
le procedure, seguendo tutti i passi amministrativi che occorre fare, per avere questi documenti.
Ripeto, è una questione molto dibattuta, molto importante, non solo per consorzio Acque del
Chiampo, ma penso anche per i cittadini che gravitano nel contesto del comparto conciario, noi a
Montecchio non abbiamo un comparto conciario diretto come Arzignano, però abbiamo molti
cittadini che lavorano in quel comparto o vivono economicamente attraverso quel comparto. La
questione è una questione, da un punto di vista ambientale, molto delicata, la sua figura è una
figura anche importante dal punto di vista sia nella gestione dell'azienda, ma ha i suoi riverberi dal
punto di vista industriale, ma anche da un punto di vista ambientale, per cui ripeto le fa onore
essere qui presente questa sera e questo rafforza il concetto dell'interrogazione stessa.
Aver poi la possibilità di avere i documenti per poi fare dei ragionamenti, perché presumo che la
questione dell'incenerimento del trattamento dei fanghi e la sua ipotetica soluzione sia un
argomento che terrà tutti i Comuni della zona, ma anche Acque del Chiampo, con le antenne, ed i
cittadini soprattutto, con le antenne rivolte verso queste ipotetiche soluzioni, se soluzioni ce ne
sono, per cui avremmo piacere anche da un punto di vista tecnico eventualmente fare eventuali
osservazioni o considerazioni in merito ad ipotetiche soluzioni o soluzioni, tutto qua.
Intanto la ringrazio ancora e grazie della cortesia data.
PRESIDENTE:
Anch'io ringrazio il dottor Serafin, credo di interpretare il pensiero di tutti nell'enfatizzare il fatto
che lei sia venuto di persona e che abbia dichiarato questa volontà di trasparenza e di rapporto
diretto con gli amministratori dei paesi soprattutto che non sono direttamente interessati sia
importante. Noi approfitteremo di questa disponibilità in futuro se ci saranno dei movimenti,
soprattutto con qualche passaggio probabilmente in Commissione ambiente prima che altro, prima
di arrivare fino a qua, perché se ci sono evoluzioni di scenario certamente questo Comune è quello
che le tiene più monitorate di tutti perché storicamente la nostra posizione è nota, quindi se rispetto
al passato c'è una correzione di rotta rispetto a dei modus operandi del passato relativamente alla
trasparenza noi siamo ben felici e le diamo atto già fin da subito che cogliamo nella sua presenza
la volontà di un cambio di rotta in generale.
Grazie, buona serata e buona continuazione di serata per lei."
Il presente verbale viene letto approvato e sottoscritto.
IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO COMUNALE
F.to Meggiolaro Dott. Claudio F.to Bonsanto Dott. Costanzo
________________________ ________________________
CERTIFICATO DI ESECUTIVITA’
Si certifica che la presente deliberazione è divenuta esecutiva il ________________
decorsi 10 giorni dalla data di inizio pubblicazione (art. 134 comma 3 del D.Lgs. 267/2000).
Li, ____________
IL SEGRETARIO GENERALE
Dott. Costanzo Bonsanto
REFERTO DI PUBBLICAZIONE
Certifico io sottoscritto che copia della presente deliberazione viene oggi pubblicata all’ albo pretorio comunale, ove
resterà per 15 giorni consecutivi (numero ____________ registro atti pubblicati).
Addì ____________
L’ADDETTO IL SEGRETARIO GENERALE
Dott. Costanzo Bonsanto
Si attesta che la presente deliberazione è stata pubblicata all’albo pretorio fino al giorno _________________
Addì ____________
L’ADDETTO IL SEGRETARIO GENERALE
Dott. Costanzo Bonsanto

L'associazione Cillsa di Arzignano scrive ad Acque del Chiampo




LETTERA INVIATA
Arzignano 07/03/2015
Al Direttore del Giornale di Vicenza

Ogg: Inquinamento da perfluorati alchilici
negli acquedotti dell'Ovest Vicentino.

Gentile Direttore
Rilevamenti, effettuati dall'ARPAV hanno messo in evidenza un inquinamento da perfluorati alchilici che interessa le falde acquifere e gli acquedotti di una larga fascia di comuni della provincia di Vicenza, molti dei quali membri della società amministrata da Acque del Chiampo SpA.
A seguito di ciò è stata effettuata una indagine da alcuni epidemiologi di chiara fama , i dottori Edoardo Bai, Maria Mastrantonio dell'Enea, Paolo Crosignani, già direttore della UO OCCAM (Occupational cancer'Monitoring) dell’Istituto tumori di Milano, che hanno correlato un aumento di varie patologie neoplastiche e non con rilevamenti elevati di perfluorati alchilici in alcuni comuni serviti da Acque del Chiampo.
Rispondendo alle richieste di cittadini a noi rivoltisi,
Abbiamo segnalato il fatto al sindaco di Arzignano Giorgio Gentilin, alla procura della Repubblica di Vicenza, all'ISDE ( Medici per l'ambiente della provincia di Vicenza) e all'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Vicenza.
In particolare alla società ACQUE DEL CHIAMPO SpA che gestisce gli acquedotti di molti dei comun interessati, abbiamo richiesto che
a) la Società Acque del Chiampo SpA pubblichi in chiaro nel proprio sito i dati relativi ai controlli dell'acqua potabile degli acquedotti da lei gestiti, aggiungendo quelli relativi alla presenza di inquinanti PFAS ,attualmente non pubblicati, curandone l'aggiornamento costante.
b) vengano pubblicati anche i rilevamenti di falda effettuati dall'ARPAV , al fine di individuare pozzi inquinati in zona.
c) vengano attivate misure di prevenzione nei comuni interessati.
Ritenendo che tali informazioni possano interessare i lettori del suo giornale le chiediamo cortesemente di pubblicare la presente lettera
La ringraziamo per la cortese attenzione
I portavoce CiLLSA
Donata Albiero e Attilio Piana

Pfas, esposto in Procura. M5s: si apre nuovo scenario. E Berti si sfoga per GdV

Pfas, esposto in Procura. M5s: si apre nuovo scenario. E Berti si sfoga per GdV

Di Edoardo Andrein Mercoledi 18 Marzo alle 12:44 | 0 commenti
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Come abbiamo anticipato nei giorni scorsi il Movimento 5 Stelle ha depositato alla Procura della Repubblica di Vicenza un esposto sull'inquinamento dell’acqua da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas). Presenti mercoledì 18 marzo davanti al tribunale di Vicenza per spiegare la situazione il candidato presidente Veneto Jacopo Berti, il consigliere comunale di Vicenza Daniele Ferrarin (tornato sulla scena politica dopo una permanenza di due mesi fuori città e per alcuni problemi famigliari) e la consigliera comunale di Montecchio Maggiore Sonia Perenzoni.
Nel mirino del fascicolo consegnato all'autorità giudiziaria ci sono “le responsabilità, penali e morali, di chi ha prodotto queste sostanze inquinanti e di chi non ha controllato la situazione per anni” avevano fatto sapere dal M5s Veneto. 
"È un norme problema, ci stanno uccidendo a norma di legge - spiega Berti nella sua tappa a Vicenza - vogliamo dare risposte a chi ha subito danni fisici tra cui tumori, a causa di inquinamento industriale prodotto dalle aziende che hanno versato nella falda e nei pozzi rifiuti tossici, come certificato dalle analisi degli esperti che ringraziamo per la consulenza come il dottor Vincenzo Cordiano".
"Ora si apre un nuovo scenario - conclude il candidato M5s - per capire qual è la situazione, incrociando e mettendo insieme i dati delle diverse analisi. Il procuratore si è dimostrato molto colpito e interessato al problema".
Al termine della conferenza, liberato dalla selva di giornalisti alcuni dei quali nell'attesa iniziale chiedevano informazioni sul nome del candidato M5s, Berti ha ringraziato VicenzaPiù per lo spazio che con diversi articoli gli ha concesso nelle settimane scorse, come per gli altri candidati alle elezioni regionali. Berti però ha fatto notare come ha dovuto telefonare direttamente al direttore de Il Giornale di Vicenza per avere un minimo di visibilità sul principale quotidiano berico ricordandogli come "un quinto dei suoi lettori in passato ha votato i 5 Stelle, e finora non è stato informato a dovere".
Al termine dello sfogo sul GdV di Berti, si è avvicinato a noi un signore distinto, che non avevamo mai visto prima alle conferenze stampa, chiedendoci se lavorassimo per il GdV...

Movimento 5 Stelle Montecchio Maggiore - Il consigliere comunale Sonia Perenzoni si è recata assieme al candidato presidente della Regione Veneto Jacopo Berti mercoledì 18 Marzo presso il Procuratore della Repubblica di Vicenza per depositare un esposto affinché chi ha inquinato l'acqua con i PFAS e chi non ha controllato paghi i danni.
Come ricordato in Commissione Ambiente a Montecchio, l'ARPAV ha evidenziato una contaminazione che, partendo dalla “Miteni” di Trissino, ha percorso 18 km ad est verso Vicenza e 35 verso sud, passando per Lonigo, Cologna arrivando fino ad Este, anche se pare sia arrivata fino all'Adriatico: alcuni PFAS sono stati trovati nella foce del Brenta.
Un danno che però non è iniziato nel 2013 quando per la prima volta il nostro acquedotto si dota di filtri ai carboni attivi.
A settembre di quell'anno se ne parlò poco, e noi che a Gennaio 2014 affrontammo l'argomento con una conferenza aperta la pubblico, venimmo
etichettati come “ Terroristi”.
Ma da allora il M5S non ha mai smesso di occuparsi del caso “PFAS” e, dopo un anno, una volta entrati in Consiglio Comunale, con la raccolta di dati e analisi nel nostro territorio, arriviamo all'esposto che chiede un po' di giustizia nei confronti di cittadini prima danneggiati e ora beffati dovendo pagare i costi dei filtri ai carboni attivi in bolletta.
E' già grave dal nostro punto di vista sapere che nessuno se n'è mai occupato prima. Eppure nel '77 la fabbrica venne processata per un “incidente”che causò la chiusura di alcuni pozzi fino a Creazzo. Possibile che di Amministrazione in Amministrazione nessuno, proprio nessuno, abbia ritenuto opportuno andare a fondo della questione? Occuparsi di questo inquinamento 10 anni fa sarebbe stato sicuramente più efficace che farlo oggi.
E poi, possibile che nessun altro senta il dovere di alzare la testa e chiedere i danni a chi probabilmente ha prodotto a costi inferiori rispetto alla concorrente DuPont?Quest'ultima pagò molto caro in America il danno fatto alla popolazione e all'ambiente.


Venerdì 27 Marzo alle 21:00 presso la Sala Civica “Corte delle filande” si terrà una conferenza per spiegare ai cittadini di Montecchio cos'è la TAV e come impatterà il nostro territorio.
Tra gli ospiti il professor Venosi, ex componente della Commissione del Ministero dei Trasporti che da anni studia l'Alta Velocità, e la dottoressa Vanzetto, esperta di diritto ambientale.
Il tratto di Alta Velocità, che passerà a Montecchio, nasce con il Governo Berlusconi, con la Legge Obiettivo del 2001, fortemente voluto da PD e Lega, si inserisce nel famoso corridoio nr.5 Lyon- Kiev, non più strategico per l'Europa.
Alta Velocità poi, si fa per dire, perché da noi i treni passeranno a non più di 160 km/h e non fermeranno a Vicenza.
Costo dell'opera solo per il tratto Verona-Padova: 6 miliardi di € per dover fare binari nuovi, comprare treni appositi, con un ulteriore ingente consumo del suolo.
Con oltre il 50% della popolazione veneta che si sposta ogni giorno per andare a lavorare e studiare, cioè oltre due milioni e mezzo di pendolari, non si capisce perché ci si ostini a voler spendere così tanti soldi, quando con molto meno si potrebbe potenziare il servizio esistente.
Questa è solo una delle argomentazioni che avanziamo nei confronti di una delle opere più discusse del nostro Paese.
Dal nostro punto di vista sarebbe più corretto che la nostra Amministrazione o la presidenza della Commissione Ambiente, prendesse quest'iniziativa di informazione ai cittadini.
Tuttavia sappiamo che sarà assai improbabile, viste le posizioni politiche che ambe le parti rappresentano, meglio far finta di niente tanto quando l'opera sarà fatta nessuno ricorderà chi, come e dove è stato deciso, le giustificazioni si sprecheranno e le responsabilità rimbalzeranno.
Noi però vogliamo avere ragione adesso, non tra 10 o 20 anni... quando sarà troppo tardi!

Anche a Montebello, Montorso, Gambellara, Zermeghedo L´acqua dei pozzi verrà analizzata.

Evidentemente lo studio del dottor Bai presentato nell'assemblea del nostro coordinamento a Cologna Veneta e poi anche a Montecchio Maggiore in Comissione Ambiente merito di Sonia Perenzoni dei 5 stelle ha smosso le acque. Oggi sul Gdv Anche a Montebello, Montorso, Gambellara, Zermeghedo
L´acqua dei pozzi verrà analizzata.E' infatti in arrivo un ordinanza dalla Regione come annunciato anche su TVA pochi giorni fa.L´Ulss 5 chiederà ai sindaci di obbligare i residenti ad eseguire i controlli sui perfluori delle cisterne.
Gli esami dell´acqua potranno essere fatti in laborarori che rispettano i parametri regionali
L´Ulss5 chiederà ai sindaci di Montecchio, Montebello, Montorso, Gambellara e Zermeghedo di emettere l´ordinanza che obblighi i proprietari dei pozzi privati ad eseguire le analisi delle acque. Lo ha annunciato l´altra sera Adolfo Fiorio, direttore del dipartimento di prevenzione dell´Ulss5, durante l´incontro con la commissione comunale ambiente e territorio, riunitasi in municipio per discutere ancora una volta sulla falda contaminata dalle sostanze perfluoro-alchiliche.
«Dopo aver organizzato una prima fase nei quattro Comuni di Brendola Sarego Lonigo e Alonte, e aver raccolto tutte le analisi - ha osservato -, adesso come Ulss intendiamo attivarci con Montecchio, Montebello, Montorso, Gambellara e Zermeghedo perché è opportuno che anche queste Amministrazioni emanino l´ordinanza» . Fiorio ha anche spiegato che, una volta che i privati avranno fatto analizzare le acque dei propri pozzi ed avranno comunicato gli esiti all´ente socio-sanitario «l´Ulss5, sulla base delle concentrazioni dedi queste sostanze, deciderà se l´acqua dei pozzi è di uso potabile oppure se i sindaci dovranno intervenire con una seconda ordinanza che ne vieta l´uso per bere e per cucinare. E quindi il successivo allaccio all´acquedotto».
Il direttore del dipartimento di prevenzione ha affermato che nei prossimi giorni saranno programmati gli incontri con i primi cittadini con i quali saranno messe a punto tutte le fasi del progetto. Per quanto riguarda poi le analisi ha proseguito: «I titolari dei pozzi potranno far eseguire gli esami in qualsiasi laboratorio ma i laboratori dovranno rispettare dei parametri tecnici fissati da una delibera regionale. Acque del Chiampo, ad esempio, ha dato la propria disponibilità ad effettuare le analisi ad un prezzo calmierato».
In sostanza, come è accaduto nei Comuni vicini, gli esami dovranno essere effettuati per sapere se le concentrazioni dei perfluori supereranno i cosiddetti “valori obiettivo", cioè i limiti di contaminazione di Pfos e Pfoa fissati rispettivamente a 30 e 500 nanogrammi per litro dall´Istituto superiore della Sanità lo scorso anno, e poi recepiti dalla Regione Veneto.
La preoccupazione di tutti i consiglieri castellani, di maggioranza ed opposizione, e del presidente della commissione Maurizio Scalabrin, si è principalmente focalizzata sugli eventuali effetti che i perfluori potrebbero avere sulla salute dei cittadini.
«I valori massimi indicati dall´Istituto superiore della Sanità sono stati fissati per rimanere ampiamente all´interno di un ambito di sicurezza - ha risposto Fiorio -. Attualmente, quindi, le concentrazioni sono largamente al di sotto dei valori in grado di provocare alterazioni patologiche. Dal momento che parliamo di acqua ancora di più si è tenuto conto che si tratta di un uso che dura tutta la vita».
All´incontro era presente Edoardo Bai, medico specialista in medicina del lavoro ed ex collaboratore dell´istituto nazionale tumori di Milano, membro dell´Associazione dei medici per l´Ambiente - Isde Italia, invitato come esperto dal consigliere Sonia Perenzoni. Il dottor Bai ha presentato i risultati di una ricerca sugli effetti dei Pfas, eseguita con altri epidemiologi specialisti, che ha preso in analisi i comuni di Lonigo, Casale sul Sile, Montagnana e Cartigliano dove la presenza dei perfluori supera i 500 ng/l ed altri in cui la concentrazione è bassa o assente.
Il confronto fra le aree ha evidenziato che per alcune patologie, come il diabete, le malattie dell´apparato uro-genitale, ed i tumori del fegato, della prostata e del rene, il numero dei morti è superiore.
«C´è un campanello d´allarme da non sottovalutare ed è per questo motivo che ho scritto a tutte le Ulss interessate - ha dichiarato Bai - perchè è necessario ridurre al minimo l´esposizione della popolazione mediante un provvedimento sull´acqua potabile. È un fenomeno che può essere nocivo anche a livello nazionale e non c´è normativa. Si può fare un´indagine sanitaria importante e senza spese, utilizzando anche i dati che sono già on-line».