mercoledì 13 maggio 2015

PFAS, PARTITO IL CANTIERE PER PORTARE ACQUA SICURA con CVS (?) sicura?

Cosa si sta facendo con CVS a Sarego per i pozzi risultati fuori norma con i pfas PFAS, PARTITO IL CANTIERE PER PORTARE ACQUA SICURA – 11/04/2015
PFAS, PARTITO IL CANTIERE PER PORTARE ACQUA SICURA NELLE CASE
I lavori per l’allacciamento alla rete idrica delle 61 famiglie che attingevano dai pozzi
inquinati: siglato l’accordo tra Centro Veneto Servizi e Comune di Sarego
Garantire l’accesso al servizio idrico e ad un’acqua potabile sicura per le famiglie colpite
dall’emergenza PFAS. Con questo obiettivo è già partito nei giorni scorsi l’intervento di
Centro Veneto Servizi nel territorio comunale di Sarego (Vicenza). Cinque cantieri che
permetteranno di allacciare all’acquedotto le utenze domestiche alle prese con
l’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche nell’acqua dei pozzi.
L’intervento giunge grazie all’accordo di programma siglato ieri tra il Comune di Sarego, a
firma del sindaco Roberto Castiglion, e Centro Veneto Servizi SpA con il presidente
Giuseppe Mossa. A seguito dell’emergenza che ha colpito anche il Comune vicentino, per
la presenza di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nella falda idrica del basso vicentino, il
sindaco ha emesso 61 ordinanze di non potabilità dell’acqua di pozzi privati. Si è reso
quindi necessario intervenire con la massima urgenza per estendere la rete idrica e
garantire l’accesso all’acqua del servizio idrico, sicura per il consumo umano, alle famiglie
che non possono più rifornirsi dai pozzi.
Il progetto predisposto a questo scopo da CVS prevede la realizzazione di cinque tratti di
collegamento delle utenze non servite dalla rete idrica, per una lunghezza
complessiva di circa 3.240 metri. L’intervento avrà un costo complessivo di 400.000
euro. I lavori saranno finanziati per 100.000 euro grazie ad un contributo da parte della
Regione del Veneto e per i restanti 300.000 direttamente da CVS.
Sono già partiti nei giorni scorsi i primi tre cantieri: la priorità è stata data alle zone in cui i
pozzi privati presentavano la più alta concentrazione di PFAS. I lavori sono stati affidati a
tre imprese distinte, in modo da garantire l’esecuzione in contemporanea e la massima
celerità. In particolare, in via Ca’ D’Oro saranno posati 560 metri di nuova condotta per
consentire nuovi allacciamenti, mentre altri residenti avranno accesso a una nuova
fontanella pubblica appositamente realizzata. In via Paradiso saranno serviti sette nuclei
familiari, con la posa di 200 metri di tubature. Infine in via Palazzetto è prevista la posa di
180 metri di nuova condotta. Questo primo stralcio di lavori avrà un costo di 85.000 euro

Inquinato il Fratta Scatta nuovo allarme


12.03.2015

Inquinato il Fratta Scatta nuovo allarme

Sul posto i tecnici dell'Arpav e i vigili dell'Unione

Il tratto del canale Fratta interessato dallo sversamento DIENNEFOTO
Il tratto del canale Fratta interessato dallo sversamento DIENNEFOTO
tutto schermo Allarme per un presunto inquinamento da idrocarburi nel Fratta, in località Sule. Non sono soltanto i reflui delle concerie vicentine – raccolti nel tubo collettore – a far temere per la qualità dell'acqua del fiume che attraversa Cologna. Da ieri, i sospetti si concentrano anche su una possibile fonte locale di inquinamento. Verso le 11, un tecnico dell'Arpav che stava compiendo i consueti campionamenti di acqua nel torrente Fratta ha individuato delle chiazze di una sostanza iridescente sospese sulla superficie. La presenza di questo liquido oleoso era concentrata proprio nel punto in cui il collettore dell'Arica (Aziende riunite collettore acque) scarica i reflui dei cinque depuratori consortili dell'Ovest vicentino. Lì l'acqua assume una colorazione nerastra che modifica il naturale aspetto trasparente del fiume. Per questo motivo lo sversamento oleoso era difficile da individuare, tanto che le persone accorse per rendersi conto di quanto stava accadendo, non hanno scorto nulla di diverso dal solito.
L'Arpav, nel frattempo, ha avvisato l'ufficio tecnico comunale che ha inviato i vigili urbani a verificare. «Abbiamo scattato delle foto e compiuto un giro di perlustrazione per cercare di individuare la possibile fonte dell'inquinamento», riferisce Giovanni Reginato, comandante della polizia dell'Unione Adige Guà. «Ora attendiamo i risultati delle analisi dell'Agenzia per l'ambiente per avere altri elementi utili alle indagini». I tecnici Arpav sono attesi questa mattina per un nuovo sopralluogo a Sule. Per ora nessuno si è sbilanciato sull'identità del responsabile dello sversamento, anche perché potrebbe trattarsi pure di un «inquinatore di passaggio» che ha gettato nafta o un altro combustibile.
Anche il sindaco Silvano Seghetto è stato avvisato. «Non appena l'ufficio Ecologia mi ha informato, ho chiesto di verificare che il consorzio Arica non avesse effettuato lavaggi di vasche o lavorazioni particolari che potevano avere compromesso lo scarico del collettore», riferisce. «Per ora, l'Arpav non mi ha chiesto di emettere alcuna ordinanza, rimango in attesa di indicazioni». In tarda mattinata, Filippo Gini, uno dei responsabili di Perla Blu di Legambiente, ha voluto sincerarsi di persona di quanto successo. Un altro noto ambientalista colognese, Piergiorgio Boscagin, è sfiduciato: «Il Colognese è una zona martoriata dal punto di vista ambientale e spesso l'inquinamento colpisce un elemento vitale come l'acqua». P.B.

Il 24 Aprile siamo stati intervistati dal Tg 3 del Veneto per il problema dei pfas nella nostra acqua

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-b50e8cbb-dc9b-4bd3-9f6d-8ad95a54bc3f-tgr.html?refresh_ce#p=0