Domani a Venezia è convocata la commissione tecnica regionale per discutere sul caso GenX, sostituto del Pfoa lavorato dall’azienda Miteni di Trissino (Vicenza). Nel frattempo, Arpav ha ottenuto l’ok della Giunta regionale al suo “Piano annuale“, che contiene un’intera sezione dedicata ai Pfas. Come riporta Piero Erle sul Giornale di Vicenza a pagina 7, l’agenzia per l’ambiente indagherà sulle aziende con autorizzazione ambientale Aia per «analisi sulle sostanze Pfas negli scarichi industriali», creando un gruppo di lavoro per scrivere linee-guida su «come rilevare l’utilizzo di Pfas nei processi produttivi». Saranno poi analizzati per i Pfas tutti i depuratori, a partire quelli in cui nel 2016-2017 «sono state individuate sostanze sopra i limiti di rilevabilità» e gli scarichi per i Pfas di aziende individuate «sulla base della tipologia (galvanica, tessile, conciaria, carta) e della portata dello scarico».
Ancora, saranno controllate «ulteriori 15-20 discariche per rifiuti non pericolosi cessate», insieme alla falda e al percolato di altre attive non ancora indagate. Inoltre si approfondirà l’analisi per discariche dove già è stato riscontrato «il superamento dei valori soglia in almeno un piezometro», e per quelle dove il superamento c’era nel percolato (anche per fanghi di depuratore). Infine si controlleranno gli ingressi di rifiuti, in particolare «in due discariche attive con presenza significativa di Pfas nel percolato». La Giunta regionale ha anche indicato ad Arpav alcune prescrizioni, in primis di elaborare «la mappatura delle fonti degli impianti di approvvigionamento» delle acque potabili in Veneto e la mappa dei pozzi privati utilizzati da imprese alimentari.
(Ph. Acqualiberadaipfas.blogspot.it
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