Ci vien da rispondere a Bottacin che anche se paga la Regione i soldi sono sempre dei cittadini e che non è vero che gli acquedotti sono stati messi subito in sicurezza si è atteso più di quattro anni per quelli della zona rossa lasciando la zona arancione e verde ancora senza filtri. Le bugie hanno le gambe corte ricordiamo il nostro blitz sul Fratta di un anno fa
PFAS. ASSESSORE AMBIENTE REPLICA A PD: ‘’INCONTRO A ROMA POSITIVO. RICONOSCIUTO IL RUOLO FONDAMENTALE DELLA REGIONE’’
Comunicato stampa N° 146 del 07/02/2018
(AVN) – Venezia, 7 febbraio 2018
“A
fronte di certe affermazioni del Pd viene da chiedersi: ma che film
hanno visto?”. L’assessore regionale all’ambiente Veneto replica alle
affermazioni del Pd del Veneto e ad alcune parlamentari dello stesso
partito all’indomani dell'incontro avvenuto ieri a Roma tra i tecnici
regionali, quelli ministeriali ed il comitato delle “Mamme No Pfas”.
“Per
ripristinare un quadro che non sia del tutto fantasioso – fa presente
l’assessore veneto – va ricordato che i filtri sugli acquedotti non sono
stati pagati dai cittadini, ma li ha pagati la Regione, insieme ai
nuovi pozzi di Carmignano, alla progettazione, alle indagini
epidemiologiche, alle attrezzature di Arpav, alle convenzioni con due
università, alla plasmaferesi purtroppo fatta interrompere dal ministro
alla salute, ricorrendo ai carabinieri, e così via. Abbiamo agito
immediatamente e per questo abbiamo avuto ben 34 ricorsi tra cui uno in
cui la Miteni chiede 98 milioni come risarcimento danni”.
“La
verità è – aggiunge - che finalmente si sta arrivando a sbloccare i
fondi ministeriali per realizzare nuovi acquedotti per avere
approvvigionamenti idrici esenti da pfas. Il fatto che il ministero dica
che presto saranno sbloccati, dimostra in modo inequivocabile che tali
fondi fino ad oggi non erano disponibili, smentendo categoricamente le
affermazioni di alcune parlamentari che da quasi due anni continuano a
dire che i fondi erano già nelle casse della Regione. Ad oggi, solo
grazie agli interventi della Regione gli acquedotti garantiscono totale
assenza di pfas”.
“A queste parlamentari ricordo
che gli 80 milioni che arriveranno non sono del governo ma sono soldi
dei Veneti – conclude l’assessore - anzi sono circa un duecentesimo del
residuo fiscale veneto di un anno. Anche se una delle due parlamentari
se ne è addirittura andata via durante l’incontro, le “Mamme No Pfas”
hanno comunque ben potuto vedere con reciproca soddisfazione la stretta
collaborazione tra Ministero dell'ambiente e Regione. Un incontro
positivo dunque - e questo al di là delle sterili polemiche di chi urla
solo per cercare un po' di visibilità – tanto che lo stesso Ministero ci
ha dato ragione anche sulla nostra richiesta di stato di emergenza”.
Data ultimo aggiornamento: 07/02/2018
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