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M5S: "Preoccupanti i primi dati sulle concentrazioni di Pfas nel sangue"
Tra gli
adolescenti veronesi ci sono valori di Pfas nel sangue che
supererebbero anche di 8 volte quelli registrati nei comuni non
interessati dall'inquinamento
Proseguono gli esami commissionati dalla Regione Veneto sulla popolazione dei territori ritenuti più colpiti dalla contaminazione di Pfas
nel sangue, la cosiddetta zona rossa. Il monitoraggio prevede analisi
del sangue dei cittadini per rilevare la concentrazione di queste
sostanze nel loro organismo. Analisi che sono a buon punto nei comuni
vicentini e che sono partite anche nel veronese dove però circa 9
cittadini su 10 ancora devono essere analizzati. Quindi di lavoro per
i laboratori di Legnago e San Bonifacio ce n'è.
Le anticipazioni sui primi dati parziali dello screening che rigurdano i cittadini veronesi confermano le preoccupazioni diffuse tra la popolazione. Si è saputo infatti che tra gli adolescenti ci sono valori di Pfas nel sangue che supererebbero anche di 8 volte quelli registrati nei comuni non interessati dall'inquinamento. E più in generale, la media di Pfas nel sangue dei cittadini nei diversi territori comunali presi in esame è comunque più alta rispetto a quella dei cittadini di altri comuni non toccati dalla contaminazione
Le anticipazioni sui primi dati parziali dello screening che rigurdano i cittadini veronesi confermano le preoccupazioni diffuse tra la popolazione. Si è saputo infatti che tra gli adolescenti ci sono valori di Pfas nel sangue che supererebbero anche di 8 volte quelli registrati nei comuni non interessati dall'inquinamento. E più in generale, la media di Pfas nel sangue dei cittadini nei diversi territori comunali presi in esame è comunque più alta rispetto a quella dei cittadini di altri comuni non toccati dalla contaminazione
Sono dati inquietanti - ha affermato Francesca Businarolo, candidata veronese del Movimento 5 Stelle - che ci dovrebbero mettere tutti in guardia dal considerare risolta la questione. Anche domani, a partire dalle 10,45, saremo presenti a Trissino per chiedere di avviare immediatamente la bonifica del sito, con il ricollocamento dei lavoratori. Quello dei Pfas è il caso più eclatante, ma non è l'unica emergenza ambientale che c'è nel nostro territorio. Per quanto riguarda la discarica di Pescantina abbiamo chiesto fin dal 2014 un'indagine epidemiologica. Non solo non è mai partita, ma non ci sono le risorse per portarla avanti. Non sono risposte che si possono accettare quando è in gioco la salute delle persone.La candidata dei 5 Stelle ha accennato nel suo intervento alla protesta che il M5S veneto ha organizzato per domani, 10 febbraio, davanti alla Miteni, l'azienda di Trissino ritenuta la principale responsabile della contaminazione da Pfas nelle acque venete. Mentre il Partito Democratico ha organizzato un incontro pubblico sui Pfas per il 13 febbraio alle 18 nella Sala Civica di via Matteotti a Legnago. "Continuare a portare risorse per la città e per il territorio, questo è il mio impegno", ha dichiarato il candidato veronese del PD Diego Zardini che ha sottolineato alcuni traguardi raggiunti grazie al lavoro fatto con i colleghi, e tra questi traguardi ci sono anche gli 80 milioni di euro che arriveranno da Roma per l'emergenza Pfas
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