Noi contagiati dai
Pfas.
Fa male, fa molto male leggere in questi ultimi giorni
titoli su giornali come L’Arena o il Giornale di Vicenza: ”Problemi alle donne
incinte nella zona Pfas”…”Sorpresa: i Pfas causano malattie anche mortali”.
Sorpresa? Vien da sorridere.
Pensare che l’azienda in questione inquina da più di 40 anni le nostre falde e
che i primi dati conclamati ci sono dal 2013.
In modo subdolo questo inquinamento ci ha contagiati (tramite
particelle chimiche prodotte da Rimar prima e Miteni poi,
come idrorepellenti), si è insinuato per decenni nei nostri organismi in modo pesante
attraverso l’acqua “potabile” dei 21 comuni indicati come zona rossa (e tuttora
NON allacciati a fonti di approvvigionamento sicure) e in maniera meno
eclatante ma pur sempre invasiva, attraverso prodotti di agricoltura e
allevamento locali, per tutti gli abitanti delle tre province di Vicenza Verona
e Padova.
I più, forse,
sdrammatizzeranno facendone chiacchiere da luogo comune…perché si sa che
tanto, vuoi per l’inquinamento
atmosferico, vuoi per le onde elettromagnetiche, mettiamoci anche l’inquinamento
dell’acqua….uno più o uno meno. Difficile fossilizzarsi sui luoghi comuni visto che il corpo umano è composto in media
dal 65% di acqua e considerato ciò che i primi a rimetterci sarebbero proprio i Neo -Nati
ovvero i cittadini del futuro, senza contare quelli del passato dei quali
nessuno ha mai parlato. Ora grazie alla “scoperta” del 28 novembre scorso a
firma del dr Mantoan Direttore dell’Area Sanità Regione Veneto e della
Commissione Tecnica Pfas, dove ci si rifà al parere dell’Istituto Nazionale
della Sanità del 16 gennaio 2014 (si sottolinea 2014 – tre anni or sono) emerge
che tali sostanze perfluoralchiliche sono correlate ed aumentano il rischio delle
seguenti malattie:
ipercolesterolemia, colite ulcerosa, malattie della tiroide,
pre-eclampsia, diabete gestazionale, anomalie del sistema nervoso e del sistema
cardiocircolatorio e cromosomiche dei neonati, negli iper esposti tumore del rene e del testicolo. Inoltre
aumentano significativamente i casi di morte per i cittadini esposti, a causa
di: ictus, infarto, Alzhaimer. Sempre in
tale relazione, si evidenzia che la ditta Rimar già negli anni settanta è stata
all’origine di versamento di sostanze
chimiche mediante le acque di scarico nelle acque di Altavilla e Creazzo e va
rilevato che già in quegli anni (ANNI 1970) le conoscenze scientifiche non
permettevano di escludere la
pericolosità delle sostanze citate per la salute, sostanze prodotte sin dagli anni
’60, dall’azienda in questione, classificata Industria Insalubre secondo
art. 216 del Testo Unico e quindi soggetta a valutazione
igenico-sanitaria. QUARANTASEI ANNI FA! Ma ora finalmente dopo 46 anni e tutte
queste scoperte, finalmente si chiede alle Istituzioni competenti la TEMPESTIVA
adozione di tutti i provvedimenti urgenti a tutela della salute della
popolazione volti alla rimozione della fonte della contaminazione nonché l’ipotesi
dello spostamento della sede produttiva della Ditta in oggetto.
E pensare che se si percorre la strada
che porta a Valdagno- Recoaro per avvicinarsi alle Piccole Dolomiti, e
meravigliarsi ogni volta vedendole
svettare verso il cielo e provare un sentimento di gratitudine per
essere culla della nostra acqua, non ci si accorge minimante all’altezza di
Trissino, di tale colosso produttore di queste micidiali sostanze, tanta e
rigogliosa è la vegetazione che gli fa
da schermo e che gli ha permesso, in parte, di agire indisturbata.
E allora, rifacendomi alla melodia di un testo di Fabrizio
de André, melodia che vista la circostanza
assume note tristi…
“Se ci avvelenano l’acqua,
Marcondiro'ndero
se ci avvelenano l’acqua, Marcondiro'ndà
se ci avvelenano l’acqua, Marcondiro'ndà
Nelle falde in profondità, Marcondiro'ndera
Nelle falde in profondità chi ci aiuterà?
Nelle falde in profondità chi ci aiuterà?
Ci aiuterà il buon Dio,
Marcondiro'ndera
ci aiuterà il buon Dio, lui ci salverà”….
ci aiuterà il buon Dio, lui ci salverà”….
Marzia Albiero per il Coordinamento Acqua Libera dai Pfas
Uscito anche sul Punto di Creazzo
Uscito anche sul Punto di Creazzo
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