mercoledì 9 dicembre 2015

I “nuovi” PFAS si accumulano nel corpo umano I “nuovi” PFAS si accumulano nel corpo umano


I “nuovi” PFAS si accumulano nel corpo umano

Posted by: | Posted on: dicembre 9, 2015

I nuovi PFAS si accumulano nel corpo umano come e forse di più di quelli “vecchi”

concentrazioni di vari PFAS nel corpo
Concentrazioni di PFAS a catena corta e lunga nei polmoni (uing), cervello (brain), reni (kidney), osso (bone) e fegato (liver)
In uno studio recente molto dettagliato, sono state analizzate le concentrazioni di 21 PFAS in 99 campioni di tessuti prelevati all’autopsia di soggetti che avevano sempre vissuto nella città spagnola di Tarragona, in Catalogna. I PFAS erano presenti in tutti i tessuti esaminati, con concentrazioni differenti dipendentemente dal tipo di tessuto (fegato, polmone, osso, rene e cervello), dal tipo di molecola e dai soggetti esaminati. {Perez, 2013 #31}. Nei reni e nei polmoni il PFBA era il composto più frequente e con le concentrazioni mediane più alte (263 e 807 ng/grammi nei reni e nei polmoni, rispettivamente). Nel fegato e nel cervello, i massimi livelli furono raggiunti dal PFHxA (68,341 ng/grammo, rispettivamente). Il PFOA, invece, era la molecola prevalente nell’osso. I polmoni erano gli organi con le massime concentrazioni di PFAS totali. Il fegato era l’organo con il maggior accumulo di PFOS. In questo studio furono trovati anche valori sorprendentemente alti di metaboliti di fluorotelomeri, molecole complesse richiedono l’utilizzo dei PFAS come molecole intermedie, dimostrando che il metabolismo dei composti perfluoroalchilici è molto diverso nell’uomo rispetto gli animali da esperimento e inficiando così l’estrapolazione dei risultati degli studi animali all’uomo, come effettuato dall’EFSA e dalle altre agenzie sanitarie governative.
Commento
I risultati di questo studio spagnolo smentiscono definitivamente le affermazioni di ricercatori delle industrie produttrici sulla mancanza di bioaccumulo dei PFAS a corta catena, categoria ai quali appartengono ricordiamo, anche PFBA e PFBS. Le affermazioni tranquillizzanti sulla mancanza di tossicità sono state acriticamente fatte proprie dall’EFSA, dall’ISS e a seguire dalla Regione Veneto e dalle ULSS Venete interessate. Non si spiega altrimenti la decisione di aumentare le concentrazioni massime permesse nelle acque “potabili” di PFBA e PFBS , le due molecole oggetto dell’ultimo parere rilasciato dall’ISS che ha praticamente raddoppiato le concentrazioni totali di PFAS tollerabili nelle acque destinate al consumo umano. La decisione di portare le concentrazioni degli “altri PFAS” da 500 ng/L a 1500 ng/L è stata chiaramente dettata dall’impossibilità tecnica di abbassare  le concentrazioni degli altri PFAS (cui PFBA e PFBS davano il contributo relativo maggiore) sotto i 500 ng/L con i filtri attualmente usati. Pertanto, onde non correre il rischio di smentire ulteriormente se stessi e  per non complicare la vita ai sindaci e alle ULSS e, infine, continuare a pseudo tranquillizzare la popolazione, hanno raddoppiato i limiti “di performance” (che non sono limiti protettivi per la salute) ripetendo il giochetto che già fecero con l’atrazina, come dico qui
Ah dimenticavo, PFBA e PFBS, sono, del tutto casualmente, i due PFAS a corta catena con i quali l’industria chimica e la Miteni di Trissinpo (VI) hanno sostituito PFOA e PFOS messi al bando nei paesi occidentali.

Vedere anche:
I nuovi PFAS – La dichiarazione di Madrid
I nuovi PFAS – La Dichiarazione di Helsingor

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