Acqua contaminata. Legambiente e Coordinamento acque libere da Pfas: dati preoccupanti nelle province di Vicenza, Verona e Padova
Mercoledì sono stati resi noti i dati parziali sul biomonitoraggio umano a seguito della contaminazione da pfas nelle provincie di Vicenza, Verona e Padova.“Come da noi ampiamente preventivato – scrivono in una nota Legambiente e Coordinamento Acqua Libera dai Pfas – il sangue dei cittadini testati presenta traccie di sostanze perfluoroalchiliche molto superiori al sangue dei soggetti residenti al di fuori delle zone contaminate. Facciamo notare che dall’indagine avviata dalla Regione Veneto mancano ancora i dati relativi ai 120 soggetti probabilmente più esposti al problema, vale a dire gli operatori e i residenti di aziende zootecniche.
La situazione appare critica e urge al più presto uno studio approfondito anche nelle altre zone del Veronese e del Padovano che a tutt’oggi risultano escluse dal biomonitoraggio, così come risulta urgente lo studio sulle matrici alimentari, che già nel campionamento fatto in precedenza presentava dati preoccupanti nel 10% dei campioni analizzati.
Riteniamo sia assolutamente necessario adottare immediatamente misure straordinarie per la protezione delle fasce di popolazione più debole, bambini donne incinte e malati.
Così è fondamentale trovare al più presto fonti alternative per gli acquedotti inquinati, visto che anche l’Istituto Superiore di Sanità individua come causa principale della presenza di sostanze perfluoroalchiliche nel siero umano l’uso prolungato dell’acqua contaminata dalla presenza dei pfas.
Va nella direzione da noi auspicata l’annuncio dell’avvio di uno studio epidemiologico sulla popolazione esposta, così come le altre misure annunciate nel comunicato stampa della Regione Veneto.
Ricordiamo che un altro grave problema che dovrà necessariamente essere risolto è quello relativo ai pozzi privati e delle fonti di approvvigionamento dell’acqua per l’agricoltura chiediamo perciò che la Regione Veneto si attivi nelle sedi nazionali ed europee per la ricerca dei fondi a sostegno del settore primario così gravemente colpito.
Ribadiamo inoltre – conclude la nota – che chi ha provocato e permesso questo disastro ambientale e sanitario, deve essere perseguito in ogni sede sia penale che civile, noi come Legambiente e Coordinamento Acqua Libera dai Pfas continueremo ad agire in ogni sede affinché questo avvenga.
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