GENTILIN E SERAFIN SMENTITI DAI SINDACI DELLA VALLATA: FIGURACCIA.
Arzignano 10 Ottobre 2015
L’amministratore unico di Acque del Chiampo Alberto Serafin ha richiamato in questi termini i sindaci della
Valchiampo sulla questione smaltimento fanghi.
Quasi che le cose dette in campagna elettorale
fossero chiacchere di circostanza e non impegni presi con i propri elettori.
Lo spettacolo che stanno dando certi sindaci e
lo stesso amministratore unico delle ACQUE DEL CHIAMPO SpA è veramente
indecente.
“La campagna elettorale? Sono sicuro che non si riferiva al
sottoscritto,” risponde il
sindaco Gentilin “ma colgo il senso costruttivo
della provocazione.”
Qual è questo
senso costruttivo? Quello di cambiare versione per tre volte nel giro di pochi
giorni?
Promette solennemente ai suoi elettori nella
campagna elettorale del 2014 che non permetterà mai la costruzione di un
inceneritore ad Arzignano; successivamente in Consiglio Comunale dichiara
pubblicamente che quanto detto nel 2014 non ha più valore nel 2015, e nega l’esistenza
di una emergenza fanghi; dopo qualche giorno conferma quanto affermato da
Serafin e dichiara l’esistenza di una emergenza.
Caro Gentilin, da questo grottesco balletto di
dichiarazioni abbiamo capito una sola cosa: quello che tu dirai da oggi in poi
non avrà credibilità; saranno parole al vento come quelle che stai dicendo
adesso e quelle che hai pronunciato un anno fa. Nessuno darà più importanza a
quello che dici in quanto potresti smentirlo un’ora dopo, come stai facendo
adesso.
Continua il sindaco: “Oramai lontani dal clima demagogico delle campagne
elettorali non ci sono più scuse”, ma sentilo! Lui
parla di clima demagogico!
e ancora “Avevo
bocciato l’ipotesi Norvegia a luglio 2013 perché non dava garanzie in tal senso.”
Certo, che non
dava garanzie: infatti se non ti avessero fermato, lo avresti comprato a
scatola chiusa. Riguardati la polemica con Antonio
Fracasso pubblicata nel Giornale di Vicenza di allora per rinfrescarti le
idee su quello che dicevi.
Ma tanto, tu puoi dire quello che vuoi e anche il tuo
amministratore unico che ieri alla domanda del cronista che gli chiedeva “Che fine ha fatto
l’ipotesi norvegese?” rispondeva “Bocciata, senza neanche prenderla in esame. “
Hai sentito? “Senza neanche prenderla in
esame!” Ma che cavolo andate cianciando, mettetevi d’accordo
almeno per non fare queste figure da pirla!
Tu rispondi invece “Avevo bocciato l’ipotesi Norvegia
perché non dava garanzie in tal senso” Ma che bel
duetto! E aggiungi “Ma oggi abbiamo gli elementi, la
conoscenza e gli strumenti per fare una scelta consapevole e responsabile
nell’interesse di tutti, primo della salute dei cittadini”
Infatti si sa che gli inceneritori fanno bene
alla salute dei cittadini, come dici tu. Ma tanto ormai, come dicevamo prima,
adesso puoi dire tutto e il contrario di tutto con la prosopopea che
contraddistingue il tuo eloquio.
E aggiungi la frase finale, quella che ti
qualifica come sindaco, primo responsabile della salute pubblica “Con la massima sorveglianza
comunque, perché se non rispetterà i criteri ambientali e sanitari sono pronto
ad intervenire».
Stiamo tranquilli, Gentilin è già pronto a
intervenire!
A mettere il
carico da novanta all’intervista ci pensa il
sindaco di Chiampo che rincara la dose sulle dichiarazioni di Gentilin
“Trovo inopportune le
dichiarazioni dell’amministratore unico Alberto Serafin – spiega Matteo
Macilotti, sindaco di Chiampo, comune che detiene il 22% – sono mesi che
sollecito la discussione sul tema e se finora è stata congelata è perché altri
avevano la campagna elettorale.”
Hai sentito? La discussione
è stata congelata a causa della tua campagna elettorale.
Sono tutte
dichiarazioni scritte nero su bianco sul Giornale di Vicenza! Da morire dal
ridere se non ci fosse da piangere.
Poi Macilotti aggiunge “l’emergenza c’era anche un anno fa” introducendo il concetto di
emergenza flessibile.
Lapidarie le
dichiarazioni del sindaco di Montecchio Maggiore “«Ribadiamo la nostra posizione di sempre – aggiunge il sindaco di Montecchio Maggiore Milena Cecchetto – siamo contrari a un
prototipo che non dà certezze e sicurezze sul suo funzionamento e sulla sua
efficienza e neanche sull’assenza di pericoli. Un prototipo che verrebbe
costruito a circa 500 metri dal nuovo ospedale. Le attuali proposte e
condizioni non sono sufficienti a rassicurarci e il territorio non è adatto
alle sperimentazioni, perché già molto industrializzato e urbanizzato».
Non possiamo che condividere le preoccupazioni
della Cecchetto che esprime quello che noi, e non solo noi, andiamo ripetendo
da più di tre anni.
Le sperimentazioni non sono ammissibili nel centro di un’area
densamente abitata. Non siamo cavie e, soprattutto non lo sono i bambini della
vallata.
Proseguendo nel
bel pezzo della cronista Nicoli si apprende che in realtà i sindaci erano stati
disinformati o per nulla informati, che da mesi aspettavano un confronto e che
la seconda commissione aveva bocciato il progetto in quanto non si erano
trovate trasparenza e garanzie.
“«Io le responsabilità me le posso prendere ma voglio avere davanti
una situazione e un progetto chiari – ribadisce il sindaco di
Montorso Antonio Tonello – sono stati proprio i sindaci a chiedere il confronto in questi mesi. E ho voluto pure un
approfondimento tecnico. Dell’impianto se ne parla da tempo ma la questione si
è fermata quando la seconda commissione ha presentato una serie di proposte
sulle quali non si erano trovate trasparenza e garanzie. Certo c’è un
problema per l’economia e il settore conciario ma c’è anche una questione
ambientale non trascurabile, io sento la
responsabilità verso tutti i cittadini.”
Ma allora questa “strigliata” Serafin dovrebbe
farla a se stesso se è vero che “sono stati i sindaci a chiedere il confronto in questi mesi”.
Le parole indirizzate
ai sindaci da Serafin sono indegne, dopo che per mesi si è lavorato nell’ombra
e senza trasparenza e ancora più ingiuste ci appaiono nei confronti dei
cittadini dei comuni della Valle del Chiampo che, visto che la SpA Acque del
Chiampo è una società che appartiene ai comuni della zona, sono i
veri proprietari della stessa.
Né Serafin, né Gentilin si sono mai preoccupati di aprire un
aperto confronto con la cittadinanza , di mettere a disposizione del pubblico
le documentazioni in loro possesso, di ammettere di non sapere un bel niente di
quello che potrebbe uscire dai camini dell’inceneritore poiché non è stata
fatta nessuna sperimentazione, di non avere mai accertato scientificamente la
presenza di materiale pericoloso nei fanghi, dal cromo ai metalli pesanti, ai
perfluorati e ad altro, di non avere la lista delle sostanze nocive e
pericolosissime presenti né la loro consistenza e quantificazione, tanto meno di
sapere che fine farebbero e quale accoglienza esse avrebbero nei nostri polmoni
e nel nostro organismo.
Caro sindaco medico,
l’Unione Europea ha sancito che in questi casi
va applicato il “Principio di
precauzione” che vieta la costruzione di impianti ed altro in assenza di
informazioni scientifiche e documentate sulla loro innocuità per la popolazione.
Ma tanto, caro sindaco, tu ti farai forte della quota azionaria del
52% della società ACQUE DEL CHIAMPO SpA e del fatto che questo meraviglioso
marchingegno potrai approvartelo da solo.
E’ EVIDENTE CHE ALLA LUCE DI QUANTO PUBBLICATO
OGGI DAL GIORNALE DI VICENZA LA RICHIESTA DI DIMISSIONI IMMEDIATE DEL
SINDACO GIORGIO GENTILIN ASSUMONO LA CONSISTENZA DI UNA RIBADITA NECESSITA’.
INVITIAMO PERTANTO
LE FORZE POLITICHE PRESENTI IN COMUNE AD AGIRE TEMPESTIVAMENTE SE NON VOGLIONO
CONDIVIDERE LA VERGOGNA DI QUANTO STA AVVENENDO E LE CONSEGUENZE DI AZIONI CHE
A NOI SEMBRANO SCONSIDERATE.
Giovanni Fazio
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