Il nuovo blog di Vincenzo Cordiano, DM
Al Signor Sindaco di Lonigo avvelenato da PFAS, vada tutta la mia solidarietà di avvelenato
Innanzitutto voglio che riceva tutta la mia solidarietà come si confà a persone civili avvelenate. Sì, perché anche io, come almeno il 99% della popolazione dei paesi “civili” e industrializzati, sono avvelenato da PFAS. Forse un po’ meno di lei, non vivendo nella zona rossa, ma pur sempre avvelenato da queste sostanze artificiali.
Dopo questa triste constatazione vengo al dunque della mia missiva.
Nell’ atto di significazione e diffida [2], firmato anche da alcuni suoi colleghi e inviata ai rappresentanti di varie istituzioni e addirittura al Papa, lei e altri sindaci invitavate le e istituzioni a “…prendere misure urgenti quali la chiusura immediata di tutti gli scarichi inquinanti per prevenire danni gravi alla salute dei cittadini, a dichiarare il disastro ambientale, a rimuovere la fonte della contaminazione principale, a ridurre da 500 a 100 ng/l la quantità di PFAS tollerati.”
Da quanto riportato nel suo atto di diffida, si evince che lei e gli altri suoi colleghi ritenevate, e probabilmente continuate a ritenere, che un livello di 100 ng/L sia tollerabile. Addirittura ritenete, forse, sbagliando, che tali livelli possano essere protettivi per la salute umana.
Poiché i livelli di PFAS totali nel Comune di Lonigo di cui lei è sindaco, e probabilmente negli altri comuni amministrati dai suoi colleghi, il livello di 100 ng/l di PFAS totali è da sempre superato, io ne deduco che lei ha continuato a fornire ai suoi figli e ai suoi concittadini acqua avvelenata.
Io, e penso i suoi concittadini, sono molto curioso di sapere se:
- Lei considera l’acqua che sta rifornendo ai suoi concittadini non più avvelenata?
- Fino a quando l’ha considerata avvelenata? Forse fino al giorno della sua elezione?
- Quando ha scoperto che l’acqua del suo comune era avvelenata, che acqua ha fatto bere ai suoi figli?
- Da quando non considera più avvelenata l’acqua che fa bere ai suoi figli? (domenica prima ottobre, nel teatro della sua città ha dichiarato pubblicamente che lei e la sua famiglia bevete l’acqua del rubinetto)
- Quanti suoi concittadini pensa che credano alle sue parole? A differenza di lei che è ben informato sulla pericolosità delle PFAS, i suoi predecessori (tranne l’ultimo) probabilmente non erano informati su tali contaminanti e, pertanto, non possono essere considerati corresponsabili dell’avvelenamento.
È sotto gli occhi di tutti, pertanto, che il suo collega di partito Luca Zaia non ha tenuto minimamente conto delle richieste sue e degli altri sindaci. Mi auguro, quindi, che lei e i suoi colleghi firmatari della diffida, per coerenza, avendolo promesso ufficialmente, abbiate iniziato, a valutare “…la necessità di adottare un’ordinanza restrittiva dell'uso dell'acqua, per tutelare la salute pubblica e l’intera filiera agricola, gravemente compromessi dalla presente contaminazione da agenti chimici, ut supra, e da eventuali ritardi dei provvedimenti richiesti da parte degli enti preposti.”
Con la speranza lei emetta la sua ordinanza al più presto, le invio i miei più cordiali saluti e il consiglio di non bere acqua contaminata né mangiare alimentati possibilmente contaminati, pena il perpetuarsi dell’avvelenamento.
[1] Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, «Resoconto stenografico Seduta n. 100 di Lunedì 16 maggio 2016». [In linea]. Available at: http://www.camera.it/leg17/1058?idLegislatura=17&tipologia=audiz2&sottotipologia=audizione&anno=2016&mese=05&giorno=16&idCommissione=39&numero=0100&file=indice_stenografico. [Consultato: 31-ago-2017].
[2] «Atto di significazione e diffida Città di Lonigo - PF AS», 03-set-2017. [In linea]. Available at: http://www.comune.lonigo.vi.it/files/Bandi_avvisi/PFAS/Diffida_Enti_28_02_17-per_pubblicazione_sul_sito.pdf. [Consultato: 31-ago-2017].
[3] «Regione Veneto - Comunicato n.1323 - PFAS. GIUNTA REGIONALE DELIBERA I LIMITI PIU’ RESTRITTIVI D’EUROPA E STANZIA 1,2 MILIONI DI EURO PER POTENZIARE I FILTRI NEGLI ACQUEDOTTI.» .
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