domenica 28 febbraio 2016
ISDE Veneto emette un comunicato stampa sull'inadeguatezza della commissione PFAS
Dopo
la recente pubblicazione del verbale della seduta del 13 gennaio u.s. della
Commissione tecnica che si occupa della contaminazione delle falde acquifere e
della catena alimentare da PFAS in Veneto, il Coordinamento delle sezioni
provinciali venete dell'associazione medici per l'ambiente-ISDE Italia
onlus, condivide le preoccupazioni e perplessità della responsabile della
commissione.
Nel verbale
si mettono in luce gravi lacune nella gestione dell’emergenza rappresentata
dalla contaminazione delle acque da PFAS, che riguarda circa 350.000 persone di
60 comuni veneti. Affiorano chiaramente difficoltà e inadeguatezze in seno alla
stessa Commissione mista Regione Veneto-Istituto Superiore di Sanità nell’affrontare
e governare il grave inquinamento ambientale. Nessuno dei Membri della Commissione, tranne uno,
pare si sia mai occupato prima del 2013
in modo specifico di PFAS. Per questo motivo nell'autunno 2014 la nostra
associazione aveva chiesto, senza ricevere ad oggi risposta alcuna,
l'inserimento nella suddetta commissione di esperti indipendenti come il professor Tony Fletcher, della
London School of Hygiene and Tropical Medicine, Londra.
In considerazione della
gravità della situazione venutasi a creare, il Coordinamento Regionale Veneto ISDE,
ribadisce la propria disponibilità a
collaborare con le istituzioni suggerendo qualificati membri dell’associazione di
comprovata competenza ed esperienza da inserire nella commissione e ripropone
il nome del professor Fletcher, che fece parte del gruppo di esperti
indipendenti nominati dal tribunale dell’Ohio per gestire il caso PFAS
provocato dalla Dupont.
ISDE Veneto
chiede pertanto alla Commissione tecnica regionale di adoperarsi per un' azione più intensa e decisa contro l'inquinamento da PFAS, anche perché è inutile che le autorità regionali
manifestino da un lato preoccupazione
per l'esposizione di centinaia di migliaia
di persone ai PFAS con gli alimenti e l’acqua potabile e, dall' altro lato,
consentano l' innalzamento ope legis della loro dose soglia nelle acque potabili a giustificazione alla pochezza delle misure fino ad oggi intraprese per abbattere la loro concentrazione.
Né si può addossare la colpa a qualche
dirigente regionale lasciato solo e
senza risorse umane, economiche e
tecnologiche adeguate ad affrontare con
tempestività ed efficacia il problema.
ISDE Veneto chiede
un urgente intervento legislativo che
proibisca la produzione e la commercializzazione degli
alimenti contaminati da PFAS, a difesa della salute dei cittadini veneti e
delle altre regioni dove tali prodotti
vengono distribuiti e, per coerenza, provveda a sospendere il
rifornimento di acque “potabili” e destinate al consumo contenenti
concentrazioni di PFAS fra le più alte al mondo identificando fonti di
approvvigionamento alternative.
Vicenza,
29/2/2016
Vincenzo
Cordiano, Referente regionale per il Veneto e Presidente della sezione di
Vicenza dell’Associazione Medici per l’Ambiente-ISDE (International Society of
Doctors for Environment) Italia onlus
Giovanni
Beghini, Presidente della sezione di Verona dell’Associazione Medici per
l’Ambiente-ISDE Italia onlus
Francesco
Causin, Presidente della sezione di Treviso dell’Associazione Medici per
l’Ambiente-ISDE Italia onlus
Bruno Franco
Novelletto, Presidente della sezione di Padova dell’Associazione Medici per
l’Ambiente-ISDE Italia onlus
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