E L'ACQUA? La verità sui Pfas – atto secondo
Incontro pubblico a Brendola venerdì 14 luglio ore 20.45
Legambiente: “Chiediamo di applicare subito la legge sugli Ecoreati per avviare la bonifica dell'area inquinata, rivedere al ribasso i limiti dei pfas nelle acque ed avviare presto i lavori del nuovo acquedotto per fornire acqua pulita ai cittadini inquinati”
L’emergenza PFAS non accenna a diminuire e sebbene vi sia la mobilitazione di cittadini, comitati, associazioni ed istituzioni la soluzione del problema non sembra essere alll’orizzonte. Per questo Legambiente ed il Coordinamento Acque Libere da PFAS vogliono fare il punto della situazione con i cittadini: Venerdì 14 Luglio alle 20.45 presso il palazzetto dello sport di Brendola (Vi) hanno organizzato un momento di confronto con le istituzioni coinvolte nella vicenda. “Un momento di confronto che arriva dopo l’incontro tenutosi a Lonigo più di un mese fa che ha visto la presenza di oltre 700 cittadini che chiedevano di essere informati sull’emergenza e sulla loro salute” ricorda Piergiorgio Boscagin, del Circolo Perla Blu di Cologna Veneta e portavoce del Coordinamento. “Viste le recenti rivelazioni contenute nella relazione del NOE (Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri) di Treviso – prosegue Boscagin – abbiamo organizzato questo appuntamento convinti che la necessità di informazione plurale e di confronto pubblico sia prioritaria per costruire consapevolezza su di un problema così complesso ed avvolgente.”
L’incontro di Venerdì sarà un momento di confronto tra il Ministero dell’Ambiente (con il Sottosegretario Barbara Degani), il Parlamento con Alessandro Bratti (Presidente commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo illecito dei rifiuti), Fabio Trolese presidente di ViverAcqua (consorzio che raggruppa i gestori idrici del Veneto), la Regione Veneto con l’invito fatto pervenire direttamente al Presidente Luca Zaia ed il Direttore Generale di Legambiente Stefano Ciafani.
A preoccupare è la contaminazione delle acque superficiali e di falda da sostanze perfluoroalchiliche, un rischio che colpisce 79 comuni del Veneto e oltre 350.000 abitanti, sostanze riconosciute come interferenti endocrini per l’organismo e che non è ancora chiaro quali rischi possano avere per la salute. Durante la serata verrà posto l’accento su cosa sia stato fatto di fino ad ora e cosa c'è ancora da fare per tutelare il territorio, la sua acqua e la salute di chi lo abita. Il biomonitoraggio sui residenti della zona rossa che comprende i 21 comuni maggiormente a rischio sta allarmando la popolazioni per i valori rilevati nel sangue dei soggetti sottoposti ad analisi, allarme che impone risposte trasparenti ed un impegno concreto da parte di tutti gli organi competenti.
Legambiente ritiene indispensabile il via immediato ai lavori per una nuova presa dell'acquedotto per fornire ai cittadini acqua pulita senza l'utilizzo di filtri ai carboni attivi ed urgente un intervento del Ministero della Salute per un’ulteriore abbassamento dei valori di performance affinché si raggiunga il prima possibile un valore di pfas tendente a zero per le acque potabili.
Gli organizzatori dell’incontro, inoltre si augurano che vengano presto resi noti i dati della mappatura per le matrici alimentari prodotte all’interno delle aree contaminate e chiedono l'applicazione della legge sugli ecoreati che prevede, tra l’altro, la responsabilità giuridica delle aziende, l'obbligo di bonifica. Bonifica che appare indifferibile per il sedime della Miteni S.p.a. come per il bacino dell’Agno Fratta Gorzone, da decenni contaminato dai reflui industriali della valle del Chiampo.
“I nostri incontri rispondono ad una necessità di conoscenza della situazione, dei rischi e delle soluzioni che è sempre di più emergente nella popolazione veneta e non solo nella zona rossa – commenta il presidente regionale di Legambiente Luigi Lazzaro – e sarebbe un vero peccato se Zaia che non ha ancora risposto all’invito si sottraesse alla discussione: Ministero, Parlamento e Regione sono attori a nostro avviso ugualmente determinanti ed imprescindibili e l’assenza da questi appuntamenti della Regione Veneto rappresenterebbe un deficit nel diffondere la più completa e rigorosa informazione relativa al problema, dato che questa problematica per sua natura ricade nella competenza territoriale diretta della regione Veneto che nell’ambito della sua autonomia di gestione deve attuare tutte le misure necessarie a contrastare tale fenomeno di contaminazione”
Aggiornamenti su attività e incontri della campagna di Legambiente e Coordinamento Acqua Libera da Pfas clicca qui #bastapfas
per informazioni:
Coordinamento Acqua Libera dai Pfas - Piergiorgio Boscagin 3487236715
Incontro pubblico a Brendola venerdì 14 luglio ore 20.45
Legambiente: “Chiediamo di applicare subito la legge sugli Ecoreati per avviare la bonifica dell'area inquinata, rivedere al ribasso i limiti dei pfas nelle acque ed avviare presto i lavori del nuovo acquedotto per fornire acqua pulita ai cittadini inquinati”
L’emergenza PFAS non accenna a diminuire e sebbene vi sia la mobilitazione di cittadini, comitati, associazioni ed istituzioni la soluzione del problema non sembra essere alll’orizzonte. Per questo Legambiente ed il Coordinamento Acque Libere da PFAS vogliono fare il punto della situazione con i cittadini: Venerdì 14 Luglio alle 20.45 presso il palazzetto dello sport di Brendola (Vi) hanno organizzato un momento di confronto con le istituzioni coinvolte nella vicenda. “Un momento di confronto che arriva dopo l’incontro tenutosi a Lonigo più di un mese fa che ha visto la presenza di oltre 700 cittadini che chiedevano di essere informati sull’emergenza e sulla loro salute” ricorda Piergiorgio Boscagin, del Circolo Perla Blu di Cologna Veneta e portavoce del Coordinamento. “Viste le recenti rivelazioni contenute nella relazione del NOE (Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri) di Treviso – prosegue Boscagin – abbiamo organizzato questo appuntamento convinti che la necessità di informazione plurale e di confronto pubblico sia prioritaria per costruire consapevolezza su di un problema così complesso ed avvolgente.”
L’incontro di Venerdì sarà un momento di confronto tra il Ministero dell’Ambiente (con il Sottosegretario Barbara Degani), il Parlamento con Alessandro Bratti (Presidente commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo illecito dei rifiuti), Fabio Trolese presidente di ViverAcqua (consorzio che raggruppa i gestori idrici del Veneto), la Regione Veneto con l’invito fatto pervenire direttamente al Presidente Luca Zaia ed il Direttore Generale di Legambiente Stefano Ciafani.
A preoccupare è la contaminazione delle acque superficiali e di falda da sostanze perfluoroalchiliche, un rischio che colpisce 79 comuni del Veneto e oltre 350.000 abitanti, sostanze riconosciute come interferenti endocrini per l’organismo e che non è ancora chiaro quali rischi possano avere per la salute. Durante la serata verrà posto l’accento su cosa sia stato fatto di fino ad ora e cosa c'è ancora da fare per tutelare il territorio, la sua acqua e la salute di chi lo abita. Il biomonitoraggio sui residenti della zona rossa che comprende i 21 comuni maggiormente a rischio sta allarmando la popolazioni per i valori rilevati nel sangue dei soggetti sottoposti ad analisi, allarme che impone risposte trasparenti ed un impegno concreto da parte di tutti gli organi competenti.
Legambiente ritiene indispensabile il via immediato ai lavori per una nuova presa dell'acquedotto per fornire ai cittadini acqua pulita senza l'utilizzo di filtri ai carboni attivi ed urgente un intervento del Ministero della Salute per un’ulteriore abbassamento dei valori di performance affinché si raggiunga il prima possibile un valore di pfas tendente a zero per le acque potabili.
Gli organizzatori dell’incontro, inoltre si augurano che vengano presto resi noti i dati della mappatura per le matrici alimentari prodotte all’interno delle aree contaminate e chiedono l'applicazione della legge sugli ecoreati che prevede, tra l’altro, la responsabilità giuridica delle aziende, l'obbligo di bonifica. Bonifica che appare indifferibile per il sedime della Miteni S.p.a. come per il bacino dell’Agno Fratta Gorzone, da decenni contaminato dai reflui industriali della valle del Chiampo.
“I nostri incontri rispondono ad una necessità di conoscenza della situazione, dei rischi e delle soluzioni che è sempre di più emergente nella popolazione veneta e non solo nella zona rossa – commenta il presidente regionale di Legambiente Luigi Lazzaro – e sarebbe un vero peccato se Zaia che non ha ancora risposto all’invito si sottraesse alla discussione: Ministero, Parlamento e Regione sono attori a nostro avviso ugualmente determinanti ed imprescindibili e l’assenza da questi appuntamenti della Regione Veneto rappresenterebbe un deficit nel diffondere la più completa e rigorosa informazione relativa al problema, dato che questa problematica per sua natura ricade nella competenza territoriale diretta della regione Veneto che nell’ambito della sua autonomia di gestione deve attuare tutte le misure necessarie a contrastare tale fenomeno di contaminazione”
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Coordinamento Acqua Libera dai Pfas - Piergiorgio Boscagin 3487236715
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