mercoledì 11 novembre 2015

Minoranze:«Le nostre mozioni svuotate di senso» Consiglio comunale di Arzignano

sul GdV un altro articolo che spiega meglio che la democrazia ad Arzignano in Consiglio Comunale proprio non esiste! a decidere sono sempre quelli che hanno più soldi perciò più potere :I sindaci soci hanno deciso
di allagare l’organo tecnico
Minoranze:«Le nostre
mozioni svuotate di senso»
«La maggioranza ha svuotato
il senso delle nostre mozioni
». È questo il commento
dei consiglieri di opposizione
di “Pd per Arzignano”, “Lorella
Peretti Sindaco” e “Un’altra
Arzignano” in merito alle
proposte presentate in Consiglio
comunale su Acque del
Chiampo che sono state approvate
dalla maggioranza,
dopo essere state modificate
dagliemendamenti presentati
da Forza Italia che ne hanno
cambiato il contenuto.
«Alla fine siamo stati costretti
a votare contro le mozioni
– dice il consigliere di
minoranza Lorella Peretti –:
chiedevamo subito un Cda
per Acque del Chiampo al posto
dell’amministratore unico.
La possibilità approvata
dalla maggioranza che questo
avvenga a fine mandato,
tra 18 mesi, e le condizioni inserite
nella mozione rendono
evidente che non c’è alcuna
volontà di farlo». «E non fissare
una data per l’assemblea
pubblica che abbiamo chiesto
entro l’anno – aggiunge
Pietro Magnabosco di
Un’altra Arzignano – dimostra
che non si vuole fare».
Sulla collegialità richiesta
dalle opposizioni in materia
di scelte però, l’amministratore
unico di Acque del Chiampo
Alberto Serafin ha ribadito
che questa è garantita. Da
sempre.E su un doppio binario.
«Le decisioni spettano ai
sindaci soci, che sono i rappresentanti
dei cittadini – ha
detto – perché l’assemblea è
sovrana.E sulle questioni tecniche
e sul rapporto produzione-
depurazione si lavora
con la Consulta degli utenti,
costituita dagli industriali».
Consulta che andrà al rinnovo
proprio venerdì della prossima
settimana, con l’elezione
dei rappresentanti delle diverse
categorie di scarico e
una novità.
«Sulla base di una proposta
avanzata dalle categorie economiche
– ha spiegato Serafin
– i sindaci hanno deciso
che nella Consulta entreranno
a far parte di diritto, senza
dover essere eletti, i grandi
gruppi industriali sopra i mille
metri cubi, e quindi Dani,
Gruppo Mastrotto, Rino Mastrotto
Group, Pretto e Faeda.
Gruppi che fanno investimenti
importanti nelle strutture
produttive ma a fronte
di garanzie di una depurazione
d’avanguardia. Ci sarà
inoltre la possibilità, se necessario,
di coinvolgere anche i
chimici. Al vaglio della consulta
ora c’è la bozza del piano
industriale, per concordare
gli investimenti sulla parte
della depurazione e anche
per calcolare il coefficiente di
variabilità che i fanghi possono
portare sullo stesso piano
industriale».• L.N.
proprio

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