giovedì 26 dicembre 2019

Processo Miteni, l'associazione Acqua Bene Comune si costituisce parte civile

L’associazione Acqua Bene Comune Onlus, che è l'organo giuridico e amministrativo del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, in collaborazione con il Comitato Acqua Bene Comune Vicenza, si è costituita parte civile nel processo ai dirigenti della Miteni S.p.A. di Trissino, la cui prima udienza si è tenuta l’11 novembre.
Miteni S.p.A è considerata responsabile di un gravissimo inquinamento da PFAS che ha contaminato i corpi idrici sia di superficie che profondi in un vasto territorio delle province di Verona, Vicenza e Padova.
"I PFAS sono sostanze estremamente persistenti negli ambienti a causa della loro stabilità chimica e termica - spiega in una nota l'associazione - Non potendo essere metabolizzati dagli organismi viventi, questi composti si accumulano nei loro tessuti, provocando l’insorgere di malattie anche gravi. Avvelenare l'acqua è un reato gravissimo. L'acqua è elemento vitale per le persone e l’intero ecosistema. Inquinandola si sono compromessi non solo gli acquedotti che danno da bere ad una trentina, e forse oltre, di Comuni, ma anche le fonti irrigue che servono campi e allevamenti, la fauna ittica, le industrie alimentari, i luoghi della vita quotidiana".
"Si è minacciata gravemente la salute pubblica procurando danni economici ingentissimi - sottolineano - Acqua Bene Comune ha come ragion d'essere la volontà di tutelare un bene essenziale non rinnovabile, di tutti, esposto sempre più alla rapina di chi lo mette a rischio per privato interesse. Il Comitato vicentino si è battuto fin dall'inizio contro l’inquinamento da PFAS, per difendere il territorio e le persone che vi vivono e lavorano. Non può non essere presente anche nel procedimento giudiziario che ha finalmente preso avvio". 

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Processo Miteni: seconda udienza 25 novembre 2019

Processo Processo Miteni: seconda udienza
Sul tavolo degli imputati, per i reati di avvelenamento di acque e disastro ambientale, i vertici della ex industria chimica di Trissino



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Miteni: seconda udienza

Processo Miteni: seconda udienza
Sul tavolo degli imputati, per i reati di avvelenamento di acque e disastro ambientale, i vertici della ex industria chimica di Trissino


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Si è celebrata lunedì davanti al dottor Venditti del Tribunale di Vicenza la seconda udienza preliminare del processo che vede imputati, per i reati di avvelenamento di acque e disastro ambientale, i vertici della ex Miteni, tra i quali i manager della giapponese Mitsubishi Corporation e della lussemburghese International Chemical Investors, che nell’ultimo decennio si sono succeduti nella proprietà e nella gestione amministrativa dell’industria chimica di Trissino, oggi fallita.
"La Regione Veneto, costituita parte civile - sottolinea l’avvocato Fabio Pinelli del Foro di Padova, incaricato dalla Regione del Veneto per la Costituzione di Parte Civile dell’Ente nel processo penale per la vicenda Pfas - non ha subito eccezioni in ordine alla sua legittimazione a stare in giudizio come parte offesa e danneggiata del reato. La Regione Veneto, dunque, è protagonista di questo processo, per rivendicare il risarcimento di tutti gli ingentissimi danni che l’Ente ha subito, e per ottenere copertura dei costi che continuerà a sostenere, per favorire la tutela del territorio veneto, sia sul versante della sua salubrità ambientale, sia soprattutto per garantire ai suoi cittadini la funzionalità di tutti gli strumenti sanitari necessari a proteggerli dalle conseguenze dannose di tale gravissima vicenda di inquinamento".
Proprio per assicurare alla Regione Veneto la massima tutela risarcitoria nell’interesse dei suoi cittadini, l'avvocato Pinelli ha formalizzato al giudice dell’udienza preliminare la richiesta di far entrare nel processo, quali responsabili per il risarcimento dei danni, le due multinazionali straniere Mitsubishi Corporation e International Chemical Investors, nel cui interesse e sotto la cui direzione e controllo taluni degli imputati hanno gestito la Miteni.
Anche di quest’ultima, seppur fallita, è stato chiesto il formale coinvolgimento nel processo; valuterà il Giudice se il patrimonio della Miteni debba essere messo a disposizione anche dell’Ente Regione, per il risarcimento di tutti i danni che quest’ultima è costretta a subire, per tutelare la sua popolazione dalle conseguenze dei reati commessi dagli imputati. Se tale richiesta sarà – come si auspica – accolta, tutte e tre queste importanti società dovranno rispondere con il proprio patrimonio dei danni subiti dal Veneto in conseguenza dei fatti della Miteni.



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Processo Pfas, prima udienza rinviata: la Regione Veneto si costituirà parte civile „ Cronaca Processo Pfas, prima udienza rinviata: la Regione Veneto si costituirà parte civile L'udienza preliminare, in programma per lunedì 21 ottobre in Tribunale a Vicenza, è stata posticipata a lunedì 11 novembre a causa della protesta nazionale degli avvocati penalisti “ Potrebbe interessarti: http://www.padovaoggi.it/cronaca/processo-pfas-rinvio-udienza-preliminare-tribunale-vicenza-padova-21-ottobre-2019.html Seguici su Facebook: http://www.facebook.com/pages/PadovaOggi/199447200092925

Processo Pfas, prima udienza rinviata: la Regione Veneto si costituirà parte civile


Tutto rinviato: l'udienza preliminare per il maxi "processo Pfas" - in programma per lunedì 21 ottobre in Tribunale a Vicenza - è stata posticipata a lunedì 11 novembre a causa della protesta nazionale degli avvocati penalisti.

Regione Veneto

L’avvocato Fabio Pinelli del Foro di Padova, incaricato dalla Regione del Veneto per la costituzione di parte civile dell’ente nel processo penale per la vicenda PFAS, spiega: «All’udienza odierna del procedimento per i fatti della Miteni, il giudice dell’udienza preliminare, dott. Roberto Venditti, ha preso atto della adesione da parte dei difensori degli imputati all’astensione dalle udienze penali proclamata dall’Unione Camere Penali Italiane e ha rinviato il procedimento a lunedì 11 novembre 2019, sempre alle ore 9. Già all’udienza di questa mattina al procedimento principale, a carico dei vertici della Miteni e della attuale società controllante International Chemical Investors S.E., è stato riunito quello che riguarda gli imputati del management della Mitsubishi Corporation, controllante di Miteni sino al febbraio 2009. Tutti gli imputati rispondono in concorso tra loro di disastro ambientale doloso e di avvelenamento delle acque. La Regione Veneto ha anticipato che si costituirà parte civile già all’udienza dell’11 novembre». L'avvocato Pinelli, inoltre, precisa: «L’udienza preliminare entrerà nel vivo il prossimo 11 novembre, poiché in quell’udienza il Giudice raccoglierà le richieste di costituzione di tutte le parti civili. Come noto, durante l’udienza preliminare l’ordinamento riserva agli imputati il diritto di procedere con una richiesta di rito alternativo al dibattimento e dunque prossimamente potremo capire se gli imputati di questo processo intenderanno definire la loro posizione con richiesta di giudizio abbreviato, ovvero di patteggiamento. Certo è che, qualora gli imputati ritenessero di affrontare il dibattimento, esso sarà necessariamente davanti alla Corte d’Assise, organo composto da giudici togati e da giudici popolari, funzionalmente deputato a giudicare i reati più gravi previsti dal nostro ordinamento, tra i quali il delitto di avvelenamento delle acque, individuato per questa vicenda dalla Procura della Repubblica di Vicenza, unitamente al delitto di disastro ambientale doloso. A prescindere dalle scelte processuali degli imputati, è di particolare interesse per la Regione accertare le responsabilità degli autori della contaminazione e chiedere un congruo risarcimento del danno per fatti di tale gravità».



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I Pfas favoriscono lo sviluppo dell'osteoporosi": la ricerca padovana 24 settembre 2019

"I Pfas favoriscono lo sviluppo dell'osteoporosi": la ricerca padovana

"I Pfas favoriscono lo sviluppo dell'osteoporosi": la ricerca padovana

L’indagine è stata pubblicata sull'importante rivista scientifica “Endocrine”: gli studiosi, coordinati dal professor Carlo Foresta, hanno dimostrato che i Pfas inducono un maggior rischio di osteoporosi attraverso l’interferenza dell’azione della vitamina D sui suoi recettori


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L’importante rivista scientifica “Endocrine” ha pubblicato i risultati di una indagine condotta su oltre cento giovani. E non sono certo positivi: come spiega il professor Carlo Foresta: «Abbiamo dimostrato che i Pfas inducono un maggior rischio di osteoporosi attraverso l’interferenza dell’azione della vitamina D sui suoi recettori».

Il convegno sulla vitamina D

Oltre cinquecento esperti si riuniranno il 25 settembre a Padova, in un convegno presieduto dal professor Carlo Foresta, per discutere del frequente riscontro di ridotti livelli di vitamina D in Italia. L’80% della popolazione italiana è carente di vitamina D e sono sempre più evidenti e note le ricadute di questa deficienza non solo come causa della osteoporosi, ma come fattore che associa molte patologie come malattie degenerative, come l’alzheimer, il parkinson, le patologie polmonari e il diabete. La vitamina D per l’80% si forma attraverso l’esposizione al sole ed è contraddittorio che nei paesi mediterranei come l’Italia e la Spagna si sia verificata una condizione generalizzata di ipovitaminosi D. Eppure, nonostante l’incredibile incremento nell’utilizzo di farmaci per la supplementazione di vitamina D, passati dal 63° posto nel 2012 al 6° posto nel 2018 nella classifica dei farmaci più acquistati in Italia, le patologie correlate a bassi livelli di vitamina D continuano ad aumentare. Durante il convegno i più importanti esperti di queste tematiche discuteranno dei meccanismi che sono alla base delle patologie indotte dalla ridotta vitamina D e dei risultati che si ottengono trattando i pazienti con le diverse formulazioni di vitamina D.

Screening

Il convegno si inquadra nel progetto più ampio di prevenzione delle malattie dell’osso che vede Padova, tra le più avanzate città in questo settore attraverso la proposta dello screening gratuito dell’osteoporosi maschile, in fase di attuazione presso la Fondazione Foresta Onlus. Fino al 30 novembre uomini sopra i 70 anni potranno infatti effettuare lo screening prenotando la visita al numero verde 800 100123. Durante il convegno, il professor Carlo Foresta, ordinario di endocrinologia presso l’Università degli Studi di Padova, esporrà per la prima volta studi originali riguardanti la relazione tra inquinanti ambientali e vitamina D.

La ricerca

Le ricerche condotte dal gruppo di ricerca coordinato da Foresta e guidato dal professor Andrea Di Nisio hanno dimostrato che i Pfas interferiscono con il recettore della vitamina D, inducendo una ridotta risposta delle cellule scheletriche alla vitamina D stessa, che si manifesta con una minor mineralizzazione ossea. Questi risultati, oltre a chiarire i meccanismi attraverso i quali i Pfas interferiscono con l’attività di questo importante ormone, suggeriscono un possibile ruolo per questi inquinanti nella patogenesi dell’osteoporosi, la principale patologia correlata ai ridotti livelli di vitamina D. A questo scopo, i ricercatori hanno valutato la densità dell’osso in 117 giovani maschi di età compresa tra 18 e 21 anni esposti all’inquinamento da Pfas. Spiega il professor Foresta: «Confrontando i risultati con quelli ottenuti in un analogo gruppo di controllo di giovani non esposti a questo inquinamento è emerso che negli esposti la densità minerale ossea era significativamente inferiore ai controlli. Questi risultati suggeriscono un’interferenza dei Pfas sullo sviluppo scheletrico, così come altri interferenti endocrini non considerati in questo studio. Nel 24% dei soggetti esposti si osservava infatti una maggior frequenza di osteopenia e osteoporosi, rispetto al solo 10% dei soggetti di controllo».
"I Pfas favoriscono lo sviluppo dell'osteoporosi": la ricerca padovana
"I Pfas favoriscono lo sviluppo dell'osteoporosi": la ricerca padovana


Cosa sono i Pfas


I composti perfluorurati (Pfas) sono sostanze chimiche di sintesi che vengono utilizzate per rendere resistenti ai grassi e all’acqua tessuti, carta, rivestimenti per contenitori di alimenti, ma anche per la produzione di pellicole fotografiche, schiume antincendio, detergenti per la casa; possono essere presenti in pitture e vernici, farmaci e presidi medici. I Pfas sono ritenuti contaminanti emergenti dell’ecosistema data la loro elevata resistenza termica e chimica, che ne impedisce qualsiasi forma di eliminazione favorendone l’accumulo negli organismi. In alcune regioni del mondo (Mid-Ohio Valley negli Usa, Dordrecht in Olanda, e Shandong in Cina) ed in particolare in alcune zone della Regione Veneto è stato rilevato un importante inquinamento da Pfas nel territorio, soprattutto nelle falde acquifere delle Province di Vicenza, Padova e Verona

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