sembra che la giornalista abbia colto un si di Serafin  per il gassificatore di fanghi da concia 
 24-10-2015 
 ARZIGNANO.Le minoranze chiedono un incontro con visita all’impianto
 Fanghi di concia
 «Il trattamento
 sarà senza rischi»
 Lo ha detto l’amministratore di  Acque del Chiampo
 «L’impatto ambientale sarà ridotto al minimo»
 Luisa Nicoli
 «Nessuna delle quattro tecnologie
 considerate per il
 trattamento fanghi dal disciplinare
 della commissione
 2012 desta preoccupazioni
 particolari per impatti ambientali
 o rischi per la popolazione.
 Edè da quel disciplinare
 che partiremo con il progetto
 preliminare». Lo ha
 spiegato l’amministratore
 unico di Acque del Chiampo
 Alberto Serafin l’altra sera in
 un animato Consiglio comunale,
 in cui il tema fanghi è
 stato al centro della seduta
 per la richiesta dei gruppi di
 opposizione lista civica Peretti
 Sindaco, Pd per Arzignano
 e Un’altra Arzignano.
 «Le emissioni considerate
 dalle tecnologie esaminate sono
 contenute e nell’ordine di
 quelle prodotte da un’azienda
 di dimensioni medie localizzata
 nelle zone industriali
 di tutti i comuni confinanti –
 ha continuato Serafin -. Il tipo
 di tecnologia o i sistemi
 adottati per il contenimento
 delle emissioni inoltre sono
 tali da limitare l’impatto con
 margini di sicurezza entro le
 soglie imposte dalle norme e
 da quelle del disciplinare e
 quindi sono considerate accettabili.
 Questo è un punto
 fermo importante».
 Afronte delle preoccupazioni
 espresse dalle opposizioni,
 in particolare dal consigliere
 di “Un’Altra Arzignano” Pietro
 Magnabosco, «Vedo una
 situazione confusa e un orizzonte
 nebuloso» ha detto, e
 dei consiglieri della civica
 “Peretti Sindaco”, l’amministratore
 unico Serafin ha risposto
 deciso. «Noi abbiamo
 le idee chiare e le abbiamo
 sempre avute. Sono i sindaci
 soci dell’assemblea a decidere.
 E il primo mandato che
 mi è stato affidato è la salute
 dei cittadini. Sulla base dello
 studio della commissione
 2012, arriveremo ad un progetto
 preliminare come previsto
 dall’integrativo dell’Accordo
 di Programma che non
 è mai stato attuato prima.
 Orasi procederà con lanomina
 della commissione tecnica
 interna per la definizione
 dei criteri del preliminare e
 per la stesura del protocollo
 operativo per la verifica successiva
 del funzionamento
 dell’impianto in termini ambientali
 e di funzionalità».
 Sulle problematiche che si
 sono verificate durante l’estate,
 Serafin ha spiegato. «Attualmente ci sono 800 tonnellate
 di fanghi all’impianto
 che stanno per andare
 all’estero per essere smaltiti
 in 7 impianti di trattamento
 individuati dall’indagine di
 mercato, sei in Germania e
 uno in Austria. Il costo varia
 da 240a 350 euro a tonnellata,
 a fronte dei 109 euro per il
 conferimento alla discarica
 di Sogliano. Il problema che
 si è verificato è il superamento
 del parametro fissato da
 Sogliano del “cromo ineluato”,
 ovvero la simulazione del
 cromo che rilascia il nostro
 fango in discarica. Abbiamo
 eseguito 89 monitoraggi per
 verificarne le cause. La situazione
 è governata e sotto controllo
 ma imprevedibile e
 questo ci porta alla possibilità
 di pensare a un trattamento
 termico di smaltimento».
 Alla fine della riunione di
 Consiglio le opposizioni hanno
 chiesto un incontro con
 l'amministratore unico ad Acquedel
 Chiampo e Maria Elena
 Cisco “Pd per Arzignano”
 la possibilità di organizzare
 una visita agli impianti di
 una delegazione costituita da
 una rappresentanza di consiglieri
 dei dieci Comuni della
 società.•
 Nella foto l'impianto di Acque del Chiampo

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