APPROVATA LA MOZIONE CiLLSA-MAGNABOSCO IN CONSIGLIO COMUNALE
Giovedì sera, 19 marzo 2015, alle 23.30 il Consiglio comunale di Arzignano ha approvato all'unanimità una mozione presentata dal consigliere Piero Magnabosco che recepiva la nostra richiesta consegnata al sindaco il 10 Marzo scorso .
I quattro punti della richiesta, approvati dal Consiglio, sono:
a) il Comune di Arzignano pubblichi in chiaro nel proprio sito gli aggiornamenti relativi ai controlli dell'acqua potabile dei due pozzi di prelevamento dell'acquedotto comunale, includendo i dati relativi agli inquinanti contenenti perfluorati alchilici.
b) vengano pubblicati anche i rilevamenti di PFAS nelle falde acquifere effettuati dall'ARPAV, al fine di individuare pozzi inquinati in zona.
c) vengano censiti i pozzi del comune di Arzignano e vengano presi eventuali provvedimenti in caso di livelli anomali di inquinanti.
d) i dati relativi all'acquedotto e alle falde siano pubblicati nel display comunale sotto i portici, con gli aggiornamenti relativi ai periodici controlli.
Il sindaco si è impegnato personalmente a che i quattro punti, contenuti nella mozione, diventino operativi al più presto.
Rispondendo all'intervento di Magnabosco che esternava la propria preoccupazione per il fatto che una delle sorgenti cui attinge il nostro acquedotto comunale è quella di Canove, a poche centinaia di metri dalla Miteni (fabbrica responsabile del massiccio inquinamento che investe una popolazione di quasi 350.000 abitanti), Gentilin ha risposto che la maggior parte dell'acqua potabile distribuita nel nostro comune proviene dal pozzo di Grumello (dato da appurare n.d.r.) e quindi per i nostri concittadini non ci sarebbe nulla da temere. Ha aggiunto che Acque del Chiampo , ha fornito i dati del nostro acquedotto, per quanto riguarda i PFAS, comunicando che questi vanno da 20 a 100 nanogrammi /litro, valore molto al di sotto dal tetto fissato dal ministero della Sanità che è di 500 nanogrammi/litro. Resta però il fatto, osserviamo noi, che fino a pochi mesi fa il ministero non aveva fissato nessun limite per i prodotti perfluoroalchilici nell'acqua potabile, che la Germania da anni ha fissato un tetto di 100 Nanogrammi litro (attualmente in fase di revisione verso il basso) e negli USA, dove più grande è stata la strage provocata dalla presenza di perfluorati nell'acqua potabile ( caso Dupont) il limite è di 20 nanogrammi/litro.
Con questo balletto di cifre, vi sentite tranquilli, come vi invita a fare il sindaco, se il vostro bambino beve l'acqua del nostro acquedotto?
Il sindaco ha aggiunto che i pozzi del nostro comune sono immuni da inquinamento. Però resta il fatto che a Montecchio Maggiore e a Montorso, a pochi metri dal confine del nostro comune, sono state rilevate percentuali altissime di perfluorati nell'acqua della falda.
Siamo contrari ad ogni forma di allarmismo, ci limitiamo a dare informazioni precise e verificabili. Tuttavia, non
possiamo nemmeno accettare versioni edulcorate di una situazione, francamente preoccupante, che ha bisogno invece di trasparenza e attenzione. Per questo l'approvazione della nostra richiesta da parte del Consiglio comunale di Arzignano ha una grande valenza eco sanitaria perché consente ai cittadini di effettuare personalmente un controllo sulla qualità dell'acqua che beviamo.
Infine, il sindaco Gentilin ha dichiarato che, a fronte delle esorbitanti spese cui si è dovuta sobbarcare Acque del Chiampo, ha chiesto per quattro volte alla Miteni una compartecipazione alle spese senza ottenere nessuna risposta (questo per sottolineare l'educazione, se non altro, di una ditta che ha massacrato il territorio con i suoi scarichi) . Aggiunge Gentilin che per quest'anno è stato possibile fronteggiare la spesa, grazie a un "tesoretto" che l'azienda aveva accumulato, ma l'anno prossimo i costi del disinquinamento ricadranno su tutti i cittadini e arriveranno in bolletta.
Così noi cittadini , dopo essere stati inquinati dalla Miteni, dobbiamo anche pagare per i danni da essa provocati. Pensiamo, a questo punto che i sindaci dovranno consultare i loro legali per appurare se non sia il caso di iniziare una azione giudiziaria nei confronti degli inquinatori in difesa della salute e della tasca dei cittadini
Giovedì sera, 19 marzo 2015, alle 23.30 il Consiglio comunale di Arzignano ha approvato all'unanimità una mozione presentata dal consigliere Piero Magnabosco che recepiva la nostra richiesta consegnata al sindaco il 10 Marzo scorso .
I quattro punti della richiesta, approvati dal Consiglio, sono:
a) il Comune di Arzignano pubblichi in chiaro nel proprio sito gli aggiornamenti relativi ai controlli dell'acqua potabile dei due pozzi di prelevamento dell'acquedotto comunale, includendo i dati relativi agli inquinanti contenenti perfluorati alchilici.
b) vengano pubblicati anche i rilevamenti di PFAS nelle falde acquifere effettuati dall'ARPAV, al fine di individuare pozzi inquinati in zona.
c) vengano censiti i pozzi del comune di Arzignano e vengano presi eventuali provvedimenti in caso di livelli anomali di inquinanti.
d) i dati relativi all'acquedotto e alle falde siano pubblicati nel display comunale sotto i portici, con gli aggiornamenti relativi ai periodici controlli.
Il sindaco si è impegnato personalmente a che i quattro punti, contenuti nella mozione, diventino operativi al più presto.
Rispondendo all'intervento di Magnabosco che esternava la propria preoccupazione per il fatto che una delle sorgenti cui attinge il nostro acquedotto comunale è quella di Canove, a poche centinaia di metri dalla Miteni (fabbrica responsabile del massiccio inquinamento che investe una popolazione di quasi 350.000 abitanti), Gentilin ha risposto che la maggior parte dell'acqua potabile distribuita nel nostro comune proviene dal pozzo di Grumello (dato da appurare n.d.r.) e quindi per i nostri concittadini non ci sarebbe nulla da temere. Ha aggiunto che Acque del Chiampo , ha fornito i dati del nostro acquedotto, per quanto riguarda i PFAS, comunicando che questi vanno da 20 a 100 nanogrammi /litro, valore molto al di sotto dal tetto fissato dal ministero della Sanità che è di 500 nanogrammi/litro. Resta però il fatto, osserviamo noi, che fino a pochi mesi fa il ministero non aveva fissato nessun limite per i prodotti perfluoroalchilici nell'acqua potabile, che la Germania da anni ha fissato un tetto di 100 Nanogrammi litro (attualmente in fase di revisione verso il basso) e negli USA, dove più grande è stata la strage provocata dalla presenza di perfluorati nell'acqua potabile ( caso Dupont) il limite è di 20 nanogrammi/litro.
Con questo balletto di cifre, vi sentite tranquilli, come vi invita a fare il sindaco, se il vostro bambino beve l'acqua del nostro acquedotto?
Il sindaco ha aggiunto che i pozzi del nostro comune sono immuni da inquinamento. Però resta il fatto che a Montecchio Maggiore e a Montorso, a pochi metri dal confine del nostro comune, sono state rilevate percentuali altissime di perfluorati nell'acqua della falda.
Siamo contrari ad ogni forma di allarmismo, ci limitiamo a dare informazioni precise e verificabili. Tuttavia, non
possiamo nemmeno accettare versioni edulcorate di una situazione, francamente preoccupante, che ha bisogno invece di trasparenza e attenzione. Per questo l'approvazione della nostra richiesta da parte del Consiglio comunale di Arzignano ha una grande valenza eco sanitaria perché consente ai cittadini di effettuare personalmente un controllo sulla qualità dell'acqua che beviamo.
Infine, il sindaco Gentilin ha dichiarato che, a fronte delle esorbitanti spese cui si è dovuta sobbarcare Acque del Chiampo, ha chiesto per quattro volte alla Miteni una compartecipazione alle spese senza ottenere nessuna risposta (questo per sottolineare l'educazione, se non altro, di una ditta che ha massacrato il territorio con i suoi scarichi) . Aggiunge Gentilin che per quest'anno è stato possibile fronteggiare la spesa, grazie a un "tesoretto" che l'azienda aveva accumulato, ma l'anno prossimo i costi del disinquinamento ricadranno su tutti i cittadini e arriveranno in bolletta.
Così noi cittadini , dopo essere stati inquinati dalla Miteni, dobbiamo anche pagare per i danni da essa provocati. Pensiamo, a questo punto che i sindaci dovranno consultare i loro legali per appurare se non sia il caso di iniziare una azione giudiziaria nei confronti degli inquinatori in difesa della salute e della tasca dei cittadini
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