Il Giornale di Vicenza venerdì 06 febbraio 2015 – PROVINCIA – Pagina 24
IL CASO/2. L´esito dell´indagine avviata dalla Procura di Venezia e relativa agli anni 2009/2010
Depuratore, rifiuti pericolosi
Rinvio a giudizio per 9 indagati
I reflui smaltiti irregolarmente sarebbero pari a 13 mila tonnellate
Tredicimila tonnellate di rifiuti pericolosi sarebbero state smaltite illegalmente nel depuratore privato dell´ex Lanerossi fra il 2009 e il 2010. Questa la tesi della procura di Venezia, su richiesta della quale il tribunale ha disposto il rinvio a giudizio per nove persone. Si tratta di Maurizio Zuglian di Schio e Adelchi Storti di Recoaro, procuratori della “Ambiente Energia Srl”, realtà che gestisce il depuratore scledense, Angelo Vallortigara, di Recoaro, presidente della “Vallortigara servizi ambientali”, Antonio Miola di Thiene, pesidente della “Ph3 Srl”, l´arzignanese Carlo Masiero della “Pragma chimica”, Luca Minella di Feltre, procuratore della “Eco Raw Spa”, Paolo e Bruno Marcon di Maser, della ditta “Marcon Srl” e la bergamasca Simona Botti della “Bi-Consult Srl”.
Le accuse a loro carico sono di gestione di rifiuti non autorizzata e ! traffico illecito, mentre sono state prescritte le contravvenzioni che erano state chieste dalla procura. Secondo la tesi dei pm, gli imputati avrebbero modificato i codici che accompagnano i reflui per conferire illecitamente nel depuratore anche sostanze pericolose non ammesse. L´udienza è prevista il prossimo giugno a Vicenza e si sono costituiti parte civile la Provincia e l´associazione “Medicina democratica”. Si era diffusa la notizia che tra le parti civili si fosse costituito anche il Comune di Schio, ma questa circostanza è stata smentita.
L´impianto scledense di depurazione gestito da Ambiente Energia è in grado di trattare diverse tipologie di rifiuti, anche pericolosi. Sono conferiti tramite autobotte e stoccati in appositi serbatoi dove sono sottoposti a controlli prima di essere trattati. La capacità di stoccaggio è oggi è oggi di 35 serbatoi. I rifiuti subiscono una serie di trattamenti di natura chimico-fisica, attra! verso reagenti, sia di natura biologica, per la rimozione del ! carico organico biodegradabile.
I fanghi che risultano dal processo di depurazione, infine, vengono disidratati e inviati allo smaltimento finale. L´acqua depurata, dopo ulteriori controlli, viene invece scaricata in acque superficiali. Secondo le accuse della procura veneziana, però, le procedure di sicurezza sarebbero state falsate attraverrso la manomissione di documenti per consentire trattamenti illeciti.
Rinvio a giudizio per 9 indagati
I reflui smaltiti irregolarmente sarebbero pari a 13 mila tonnellate
Tredicimila tonnellate di rifiuti pericolosi sarebbero state smaltite illegalmente nel depuratore privato dell´ex Lanerossi fra il 2009 e il 2010. Questa la tesi della procura di Venezia, su richiesta della quale il tribunale ha disposto il rinvio a giudizio per nove persone. Si tratta di Maurizio Zuglian di Schio e Adelchi Storti di Recoaro, procuratori della “Ambiente Energia Srl”, realtà che gestisce il depuratore scledense, Angelo Vallortigara, di Recoaro, presidente della “Vallortigara servizi ambientali”, Antonio Miola di Thiene, pesidente della “Ph3 Srl”, l´arzignanese Carlo Masiero della “Pragma chimica”, Luca Minella di Feltre, procuratore della “Eco Raw Spa”, Paolo e Bruno Marcon di Maser, della ditta “Marcon Srl” e la bergamasca Simona Botti della “Bi-Consult Srl”.
Le accuse a loro carico sono di gestione di rifiuti non autorizzata e ! traffico illecito, mentre sono state prescritte le contravvenzioni che erano state chieste dalla procura. Secondo la tesi dei pm, gli imputati avrebbero modificato i codici che accompagnano i reflui per conferire illecitamente nel depuratore anche sostanze pericolose non ammesse. L´udienza è prevista il prossimo giugno a Vicenza e si sono costituiti parte civile la Provincia e l´associazione “Medicina democratica”. Si era diffusa la notizia che tra le parti civili si fosse costituito anche il Comune di Schio, ma questa circostanza è stata smentita.
L´impianto scledense di depurazione gestito da Ambiente Energia è in grado di trattare diverse tipologie di rifiuti, anche pericolosi. Sono conferiti tramite autobotte e stoccati in appositi serbatoi dove sono sottoposti a controlli prima di essere trattati. La capacità di stoccaggio è oggi è oggi di 35 serbatoi. I rifiuti subiscono una serie di trattamenti di natura chimico-fisica, attra! verso reagenti, sia di natura biologica, per la rimozione del ! carico organico biodegradabile.
I fanghi che risultano dal processo di depurazione, infine, vengono disidratati e inviati allo smaltimento finale. L´acqua depurata, dopo ulteriori controlli, viene invece scaricata in acque superficiali. Secondo le accuse della procura veneziana, però, le procedure di sicurezza sarebbero state falsate attraverrso la manomissione di documenti per consentire trattamenti illeciti.
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