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Pfas, Regione e Arpav: «scarichi Miteni osservati speciali»
Regione e Arpav rispondono a Miteni che in una nota aveva sostenuto di essere responsabile solo dell’1% dell’inquinamento da Pfas negli scarichi industriali. «Sia chiaro che sono anni che con Arpav controlliamo tutti gli scarichi, che finiscono in acque di superficie: è tutto controllato.
Miteni piuttosto deve spiegare perché invece di darci risposte ci
costringe a fare un altro studio sula falda che passa sotto il suo sito,
perché ancora adesso è evidente che quando la falda si alza nel terreno
c’è un effetto “bustina di the” per cui si imbeve di nuovo di Pfas. Che
poi i Pfas siano usati un po’ ovunque, lo diciamo da molti anni e non
per niente chiediamo all’Ue di vietarne l’uso», dichiara l’assessore
all’ambiente Gianpaolo Bottacin sul Giornale di Vicenza a pagina 10.
Contro
l’azienda chimica di Trissino interviene anche Alessandro Bizzotto,
responsabile controlli ambientali del Dipartimento Arpav di Vicenza:
«quando un’azienda usa Pfas, li “fissa” sui prodotti industriali. In
parte, è vero, finiscono negli scarichi ma su questo siamo attivi da
anni, tanto che sul Fratta Gorzone (dove scaricano i depuratori, ndr)
siamo quasi del tutto rientrati rispetto a 4-5 anni fa. E siamo andati a
controllare anche tute le discariche e i percolati. Quello che non è sotto controllo è la falda acquifera profonda, dove c’è l’inquinamento storico da Pfas e per il quale si è ancora alla ricerca di capire come nella storia sono stati gestiti gli scarichi e gli interramenti dentro la Miteni
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