Vvox
«Pfas in Adriatico, Ulss e Arpav controllino fiumi e lagune»
Dopo la notizia diffusa dai giornali locali dell’alta concentrazione di pfas e pfoa nelle vongole allevate nel Delta del Po,
arrivano i primi commenti politici. «Con la salute dei cittadini non si
può scherzare né tantomeno minimizzare – dichiara in una nota Patrizia Bartelle,
consigliera regionale del Movimento 5 Stelle – per questo sono
diventati impellenti i nuovi controlli e monitoraggi delle acque dei
fiumi Adige, Po e del mare, da parte degli enti deputati a farlo: Ulss e Arpav. Le acque inquinate che arrivano al mare, attraverso il fiume Gorzone,
che discendono anche dalla pedemontana portano con loro le sostanze
inquinanti fino ad arrivare nelle nostre spiagge e nelle lagune con
tutte le conseguenze del caso».
«Il
non aver voluto affrontare la questione a livello istituzionale in
tutto il territorio regionale – prosegue Bartelle -, per non creare in
alcuni settori allarmismi, legati più a fattori economici, non fa onore a
chi ci deve tutelare. Viviamo in una regione con la qualità dell’aria tra le peggiori d’Europa -prosegue la consigliera – e dopo il caso dell’inquinamento Pfas provocato da una nota azienda del Vicentino
è diventato fondamentale capire le modalità di propagazione di queste
sostanze inquinanti, che secondo il Consiglio Nazionale delle Ricerche
(cnr) del 2013 si evidenzia come il fiume Po ne sia un vettore di diffusione. La laguna veneta ed il delta – aggiunge Bartelle – sono per ovvie questioni geografiche, il punto di scarico
di tutte le sorgenti che emettono pfas della pianura Padana, dal Veneto
al Piemonte, evidentemente si tratta di una questione sovra-regionale
che tocca e che deve far ripensare l’attuale sistema di smaltimento dei reflui industriali e degli impianti di depurazione.
Le conseguenze sulla salute, legate all’assunzione inconsapevole di dosi massicce di Pfoa e Pfas, possono essere gravissime: studi alla mano si va dalla restrizione della crescita fetale (o basso peso alla nascita), dimostrata sia negli animali che nell’uomo ad alcuni tumori (cancro del rene, della prostata, della mammella, della vescica, linfomi e leucemie) passando per diabete, aumento del colesterolo e sue conseguenze (ictus cerebrale, infarto cardiaco) e ipertensione arteriosa fino alla riduzione degli spermatozoi nel maschio e infertilità (maschile e femminile). È ora -conclude Bartelle-che la Regione si attivi con la massima chiarezza e trasparenza per tutelare la salute dei cittadini attraverso un serio monitoraggio, una vera e propria mappatura del nostro sistema idrico e delle nostre lagune»
Le conseguenze sulla salute, legate all’assunzione inconsapevole di dosi massicce di Pfoa e Pfas, possono essere gravissime: studi alla mano si va dalla restrizione della crescita fetale (o basso peso alla nascita), dimostrata sia negli animali che nell’uomo ad alcuni tumori (cancro del rene, della prostata, della mammella, della vescica, linfomi e leucemie) passando per diabete, aumento del colesterolo e sue conseguenze (ictus cerebrale, infarto cardiaco) e ipertensione arteriosa fino alla riduzione degli spermatozoi nel maschio e infertilità (maschile e femminile). È ora -conclude Bartelle-che la Regione si attivi con la massima chiarezza e trasparenza per tutelare la salute dei cittadini attraverso un serio monitoraggio, una vera e propria mappatura del nostro sistema idrico e delle nostre lagune»
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