domenica 19 giugno 2016

Ecoreati, approvata la riforma delle agenzie ambientali


  • Il secondo tassello per combattere i crimini ambientali

    Ecoreati, approvata la riforma delle agenzie ambientali

  • Le novità introdotte: ruolo centrale dell’Ispra, un sistema meno frammentato, omogeneità tra le branche regionali grazie ai Lepta e una banca dati comune a livello nazionale
Ecoreati, approvata la riforma delle agenzie ambientali

(Rinnovabili.it) – La Camera ha approvato con 354 voti a favore e l’astensione della Lega Nord la riforma del Sistema nazionale per la protezione dell’Ambiente e la disciplina dell’Ispra. Il provvedimento era fermo da due legislature a Montecitorio ed è importante per rafforzare il ddl ecoreati dello scorso maggio. Dopo che i crimini ambientali sono entrati nel codice penale, infatti, era più che mai necessario potenziare e migliorare il sistema dei controlli. Esprime soddisfazione il ministro dell’Ambiente Galletti: «Il nuovo testo rende finalmente uniformi sul territorio e omogenee sotto il profilo tecnico le attività di controllo sull’ambiente».
Tra le novità introdotte, oltre al ruolo centrale dell’Ispra, figurano i Livelli essenziali di prestazioni tecniche ambientali, i cosiddetti Lepta. Si tratta di una misura comune, un parametro di riferimento valido e vincolante per tutte le agenzie regionali. A redigerlo sarà l’Ispra con una cadenza di aggiornamento triennale e dovrà avere l’approvazione del ministero dell’Ambiente.
La riforma istituisce poi il Sistema informativo nazionale ambientale: una banca dati comune dove saranno convogliate tutte le informazioni in possesso delle branche regionali. Il sistema di monitoraggio e prevenzione contro i crimini ambientali cerca così di diventare meno frammentario e aumentare il grado di cooperazione tra le diverse parti del territorio.

Positivi anche i commenti provenienti da Legambiente, che auspica l’avvio di una riconversione ecologica del paese. E guarda ai prossimi passi ancora da compiere.
«Dopo la legge sulle agenzie ambientali – commenta Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente – ora il Parlamento approvi le altre riforme, attuabili in questa legislatura come ad esempio la legge sul consumo di suolo, quella sulle agromafie e i delitti contro gli animali, la norma per semplificare l’abbattimento degli ecomostri, la costituzione di una grande polizia ambientale strutturata sul territorio a partire dalle migliori esperienze maturate dall’Arma dei carabinieri e dal Corpo forestale dello Stato. Infine il rapido recepimento del pacchetto sull’economia circolare in discussione al parlamento europeo che sarà approvato nei prossimi mesi».

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