Novi Ligure (Alessandria) - Il mistero dei pozzi inquinati secondo il Movimento di lotta per la salute Maccacaro
I giornali si interrogano sul mistero dei pozzi di Novi Ligure con solventi cento volte oltre i limiti di legge. I solventi clorurati (cloroformio, tetracloroetilene, benzene eccetera) sono gli stessi della falda sottostante lo stabilimento Solvay di Spinetta Marengo, a pochi chilometri dal Basso Pieve di Novi, gli stessi inquinanti per i quali è stata condannata anche in appello la multinazionale belga per disastro ambientale.
Il direttore dell’Arpa, Alberto Maffiotti, brancola nel buio: non riusciamo a far luce su questo fenomeno che si spinge verso la città di Novi, il problema è di qualità di acqua di falda che potrebbe riflettersi sui corsi d’acqua.
I giornali si interrogano sul mistero della bonifica della falda della Fraschetta con solventi cento volte oltre i limiti di legge. I pozzi della cosiddetta “barriera idraulica” non stanno bonificando la falda sottostante lo stabilimento Solvay di Spinetta Marengo da solventi clorurati, cromo esavalente e Pfoa, cancerogeni per i quali la multinazionale belga è stata condannata anche in appello per disastro ambientale. Il direttore dell’Arpa, Alberto Maffiotti, sa benissimo, ma non lo dice, che questa bonifica è impossibile finchè dai terreni sovrastanti la falda i veleni stanno percolando nella stessa.
Anche questo tipo di cosiddetta “bonifica dei terreni”, senza asportare la montagna di veleni, infatti, è completamente inidonea, insomma una balla per prendere tempo e risparmiare miliardi.
I giornali si interrogano sul mistero del Pfoa che in Veneto è letale e in Piemonte no. Il Pfoa nella falda sottostante lo stabilimento Solvay di Spinetta Marengo ha concentrazioni enormi di centinaia di microgrammi/litro. Per il Veneto è una emergenza nazionale affrontata tanto dalla Regione che dal Governo per le conseguenze sanitarie subìte da centinaia di migliaia di persone. Per il direttore dell’Arpa, Alberto Maffiotti, invece, si tratta di un allarme ingiustificato in quanto considera i Pfoa “solo interferenti endocrini dagli effetti dubbi ma non si sa se siano causa di cancro o di altre malattie mortali”. Tanto è tranquillo che affida i monitoraggi di controllo… alla stessa Solvay. L’Asl, da parte sua, non rende pubbliche le analisi del Pfoa nel sangue dei lavoratori. Nulla si sa degli esposti alla Procura della Repubblica che abbiamo ripetuto più volte negli ultimi dieci anni. Dopo la nostra denuncia in prima nazionale, Solvay ha finalmente eliminato il Pfoa ma l’ha sostituito con C6O4 senza garanzie preventive. Gli scarichi Pfas vanno da Bormida al Tanaro al Po passando per il Veneto.
Nessun commento:
Posta un commento