sabato 10 febbraio 2018

Marzia Albiero dopo la manifestazione davanti la Miteni del 27 gennaio 2018

Dopo esser stata nuovamente davanti a Miteni sabato 27 gennaio, casualmente oggi ho ritrovato un articolo scritto esattamente un anno fa. Lo pubblico..per chi non lo avesse letto.
La tristezza mi assale ogni qual volta vedo e penso a questo stabilimento "fantasma " per troppi anni che ha deturpato la nostra terra!

-NOI CONTAGIATI DAI PFAS-08 gennaio 2017
Fa male, fa molto male leggere in questi ultimi giorni titoli su giornali come L’Arena o il Giornale di Vicenza: ”Problemi alle donne incinte nella zona Pfas”…”Sorpresa: i Pfas causano malattie anche mortali”.
Sorpresa? Vien da sorridere. Pensare che l’azienda in questione inquina da più di 40 anni le nostre falde e che i primi dati conclamati ci sono dal 2013.
In modo subdolo questo inquinamento ci ha contagiati (tramite particelle chimiche prodotte da Rimar prima e Miteni poi, come idrorepellenti), si è insinuato per decenni nei nostri organismi in modo pesante attraverso l’acqua “potabile” dei 21 comuni indicati come zona rossa (e tuttora NON allacciati a fonti di approvvigionamento sicure) e in maniera meno eclatante ma pur sempre invasiva, attraverso prodotti di agricoltura e allevamento locali, per tutti gli abitanti delle tre province di Vicenza Verona e Padova.
I più, forse, sdrammatizzeranno facendone chiacchiere da luogo comune…perché si sa che tanto, vuoi per l’inquinamento atmosferico, vuoi per le onde elettromagnetiche, mettiamoci anche l’inquinamento dell’acqua….uno più o uno meno. Difficile fossilizzarsi sui luoghi comuni visto che il corpo umano è composto in media dal 65% di acqua e considerato ciò che i primi a rimetterci sarebbero proprio i Neo -Nati ovvero i cittadini del futuro, senza contare quelli del passato dei quali nessuno ha mai parlato. Ora grazie alla “scoperta” del 28 novembre scorso a firma del dr Mantoan Direttore dell’Area Sanità Regione Veneto e della Commissione Tecnica Pfas, dove ci si rifà al parere dell’Istituto Nazionale della Sanità del 16 gennaio 2014 (si sottolinea 2014 – tre anni or sono) emerge che tali sostanze perfluoralchiliche sono correlate ed aumentano il rischio delle seguenti malattie:
ipercolesterolemia, colite ulcerosa, malattie della tiroide, pre-eclampsia, diabete gestazionale, anomalie del sistema nervoso e del sistema cardiocircolatorio e cromosomiche dei neonati, negli iper esposti tumore del rene e del testicolo. Inoltre aumentano significativamente i casi di morte per i cittadini esposti, a causa di: ictus, infarto, Alzhaimer. Sempre in tale relazione, si evidenzia che la ditta Rimar già negli anni settanta è stata all’origine di versamento di sostanze chimiche mediante le acque di scarico nelle acque di Altavilla e Creazzo e va rilevato che già in quegli anni (ANNI 1970) le conoscenze scientifiche non permettevano di escludere la pericolosità delle sostanze citate per la salute, sostanze prodotte sin dagli anni ’60, dall’azienda in questione, classificata Industria Insalubre secondo art. 216 del Testo Unico e quindi soggetta a valutazione igenico-sanitaria. QUARANTASEI ANNI FA! Ma ora finalmente dopo 46 anni e tutte queste scoperte, finalmente si chiede alle Istituzioni competenti la TEMPESTIVA adozione di tutti i provvedimenti urgenti a tutela della salute della popolazione volti alla rimozione della fonte della contaminazione nonché l’ipotesi dello spostamento della sede produttiva della Ditta in oggetto.
E pensare che se si percorre nelle soleggiate domeniche di ogni stagione, la strada che porta a Valdagno- Recoaro per avvicinarsi alle Piccole Dolomiti, e meravigliarsi ogni volta vedendole svettare verso il cielo e provare un sentimento di gratitudine per essere culla della nostra acqua, non ci si accorge minimante all’altezza di Trissino, di tale colosso produttore di queste micidiali sostanze, tanta e rigogliosa è la vegetazione che gli fa da schermo e che gli ha permesso, in parte, di agire indisturbata.
E allora, rifacendomi alla melodia di un testo di Fabrizio de André, melodia che vista la circostanza assume note tristi…
“Se ci avvelenano l’acqua, Marcondiro'ndero
se ci avvelenano l’acqua, Marcondiro'ndà
Nelle falde in profondità, Marcondiro'ndera
Nelle falde in profondità chi ci aiuterà?
Ci aiuterà il buon Dio, Marcondiro'ndera
ci aiuterà il buon Dio, lui ci salverà”….
Marzia Albiero

Nessun commento:

Posta un commento