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 Si
 è conclusa in tribunale a Vicenza la vicenda della  ex discarica Gm 
sita a Montecchio  Maggiore di proprietà dell'ex re della ghiaia 
vicentino  Danilo Chemello. Assolto, il curatore fallimentare Luca 
Carli.  come giustamente scrive Il Giornale di Vicenza del 18 febbraio 
2018 Carli è stato assolto, perchè da curatore fallimentare, non aveva i
 mezzi finanziari, per poter ottemperare ala richiesta del comune di 
rimuovere il percolato dalla discarica che poteva inquinare la falda.
Si
 è conclusa in tribunale a Vicenza la vicenda della  ex discarica Gm 
sita a Montecchio  Maggiore di proprietà dell'ex re della ghiaia 
vicentino  Danilo Chemello. Assolto, il curatore fallimentare Luca 
Carli.  come giustamente scrive Il Giornale di Vicenza del 18 febbraio 
2018 Carli è stato assolto, perchè da curatore fallimentare, non aveva i
 mezzi finanziari, per poter ottemperare ala richiesta del comune di 
rimuovere il percolato dalla discarica che poteva inquinare la falda.Altrettanto corretto è quello che afferma l'assessore Trapula: che tale discarica, fu aperta dalla provincia di Vicenza, contro il parere, del Comune di Montecchio Maggiore. quindi è ora che la provincia si prenda le sue responsabilità e non giochi allo scaricabarile ( fonte: il G. di Vicenza 22 febbraio 2018)
. Al di là di questi fatti è importante la figura dell'ex proprietario della ex discarica Gm. la sua importanza, sta nel fatto, che del binomio cave-discariche nel Veneto degli anni novanta, lui è stato uno dei protagonisti.il binomio cave discariche gestite da Danilo Chemello negli anni novanta è raccontato in un articolo del Il Giornale di Vicenza del 30 giugno 2007. nell'articolo si scrive che DANILO CHEMELLO, nel 1993 incastrò l'ex senatore doroteo MAURIZIO CREUSO per una storia di tangenti pagate per la "cittadella dei rifiuti" a Boara Pisani. CHEMELLO scrive Il GIornale di Vicenza, rivelò che erano state pagate delle mazzette per ottenere l'autorizzazione alla gestione di una discarica per lo smaltimento dei rifiutio speciali previstanella località di Case di Sant'Antonio di Ca Bianca nel comune di Boara. Pds, Psi e il comitato antidiscarica erano contrari al progetto. al termine di una riunione, del consiglio comunale convocata d'urgenza il 30 agosto 1991, fu approvata la concessione della discarica gestita da ECOITALIA. Due anni dopo un proprietario terriero escluso dal progetto comincia a parlare. in procura il pm padovano PAOLO LUCA convoca anche CHEMELLO, che prima fa finta di non sapere, poi si decide a "cantare" e racconta della tangente di 2 miliardi e 400 milioni di lire,, chiesti dai vertici dell'amministrazione di Boara, e del pagamento della prima tranche di 200 milioni di lire. lui titolare della ECOLGY trattava per conto di ECOITALIA. poi si scoprì che il "grosso" era destinato alla Dc regionale: il 20% netto degli utili incassati per gestire la "cittadella dei rifiuti" ( fonte: Il Giornale di Vicenza 30/06/07 articolo non firmato). precedente a questo articolo IL GIORNALE DI VICENZA del 16/04/1998 pubblico la notizia che la Procura della Vicenza ha aperto un’inchiesta sulle cave gestite dalla SIG ( sempre nell'orbita del re della ghiaia). L’ipotesi accusatoria era truffa ai danni dell’erario. di quella inchiesta si son perse le tracce. Almeno sulla stampa. anche queste vicende fan parte del mitico miracolo economico del Nord Est. Il Nord Est come l'Italia non è mai stato innocente.
In
 appendice l'interrogazione regionale sul caso discarica Gm, presentata 
dal consiglier Brusco e risposta della Giunta regionale :http://acqualiberadaipfas.blogspot.it/…/interrogazione-risp…
http://www.consiglioveneto.it/…/Anno_…/IRS_0154/irs_0154.pdf
Giornale di Vicenza del 28 febbraio 2018 
http://www.consiglioveneto.it/…/Anno_…/IRS_0154/irs_0154.pdf
atti ispettivi CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO DECIMA LEGISLATURA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N. 154 ...
 acqualiberadaipfas.blogspot.com  
Disposte analisi tecniche per l’ex discarica Paulona. La 
Provincia, una volta approvato il bilancio, incaricherà un tecnico 
professionista di eseguire un sopralluogo finalizzato a definire lo 
stato dell’arte, con particolare riferimento ai livelli di percolato.
L’INCONTRO. È quanto deciso nel corso dell’incontro avvenuto la scorsa 
settimana in Prefettura tra i rappresentanti del Comune di Montecchio 
Maggiore, Provincia, Regione, Arpav e la stessa prefettura allo scopo di
 dirimere l’annosa questione di chi debba prendersi in carico la 
gestione post mortem dell’ex discarica, autorizzata dalla Provincia ed 
ora in stato di abbandono dopo l’estinzione della società che la 
amministrava. I risultati delle analisi saranno al centro di una nuova 
riunione tra le parti che si terrà probabilmente a maggio. 
IL FONDO. Dall’incontro è inoltre emerso che la Regione sta 
predisponendo un bando per finanziare con un fondo di rotazione di un 
milione di euro interventi di risanamento di situazioni analoghe a 
quella dell’ex discarica montecchiana. Per fondo di rotazione si intende
 che gli eventuali finanziamenti dovranno successivamente essere 
restituiti alla Regione. 
L’IMPIANTO. Puntata interlocutoria dunque quella andata in scena in 
Prefettura la scorsa settimana per una questione che si sta trascinando 
da parecchio tempo. L’ex discarica di rifiuti speciali di 2ª categoria 
di via De Nicola, in località Paulona, ha operato dall’86 al ’92 
accogliendo terre di fonderia e adesso versa in sostanza in uno stato di
 abbandono. La società proprietaria, la G.M. srl, di fatto non esiste 
più e quindi manca un gestore che se ne occupi. Il titolare della G.M., 
Danilo Chemello, soprannominato “il re della ghiaia”, originario di 
Sandrigo, ha lasciato da moltissimi anni l’Italia, ed all’estero è 
rimasto coinvolto in parecchie vicissitudini giudiziarie. Tra i tanti 
arresti subiti anche uno per tentato sciacallaggio in un caso che ha 
avuto grande risonanza sulla stampa mondiale, ovvero il rapimento 
avvenuto nel 2007 della piccola Madeleine McCann, la bimba inglese di 4 
anni rapita nella sua cameretta all'interno di un club per vacanze 
nell’Algarve (Portogallo) mentre i genitori stavano cenando a poche 
decine di metri di distanza. Aveva contattato la famiglia millantando di
 possedere informazioni utili per il suo ritrovamento in cambio di 
denaro.
QUESTIONE APERTA. La patata bollente della discarica era rimasta nelle 
mani del commercialista Luca Carli in qualità di liquidatore della 
società G.M. Sarebbe toccato a lui gestire la discarica esausta in 
località Paulona. Ma i soldi in cassa sono ben presto finiti. Tanto da 
non poter ottemperare nel 2013 all’ordine del Comune di Montecchio 
Maggiore che gli intimava di bonificare dal percolato i pozzi spia 
dell’ex discarica che rischiavano di finire nella falda sottostante.
Il tribunale nei giorni scorsi ha assolto il commercialista, chiamato in
 causa dal Comune, dalle violazioni ambientali che gli erano state 
contestate perché il fatto non costituisce reato: non poteva certo 
provvedere con soldi propri.
Come nel gioco dell’oca si è tornati al punto di partenza: chi deve 
accollarsi i costi per la messa in sicurezza del sito dell’ex discarica?
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