lunedì 29 dicembre 2014

report delle assemblee macroregionali

O.d.G Domenica 26 Ottobre (ore 11.00 – 17.00)
report delle assemblee macroregionali;
discussione e definizione delle iniziative e campagne per contrastare i nuovi processi di privatizzazione;
discussione e definizione percorsi di medio-lungo termine (campagna costituzionalizzazione, scuola dei beni comuni, osservatorio popolare);
stato dell’arte delle risorse economiche e campagna di autofinanziamento;
varie ed eventuali.
L’assemblea ha preso avvio con un’introduzione in cui è stata effettuata una sintesi delle proposte e idee condivise nel ciclo delle assemblee macroregionali, dalle quali, in primis, è emerso un giudizio decisamente positivo su questa modalità di discussione poichè da una parte consente una maggiore facilità di partecipazione degli attivisti e dall’altra mette in relazione diretta comitati afferenti a territori contigui. Su questa base si è condiviso di replicare lo svolgimento delle assemblee macroregionali, in particolar modo quando si attraversano periodi, come quello attuale, di profondo cambiamento di fase politica e sociale che ha effetti diretti sul nostro percorso. D’altra parte è stato ribadito che la normale modalità di svolgimento della discussione e assunzione delle decisioni rimane la riunione del Coordinamento nazionale.
Inoltre è emersa l’esigenza diffusa e la volontà di mettere in campo una forte iniziativa volta a contrastare i nuovi processi di privatizzazione e finanziarizzazione che il Governo ha intenzione di rilanciare.
Per il dettaglio delle discussioni svolte durante le macroregionali si rimanda alla pagina del sito in cui sono pubblicati i report.
La discussione, poi, si è concentrata sullo scenario che si è andato delineando in funzione delle norme contenute nel decreto “Sblocca Italia” e nella legge di stabilità. Si è convenuto sul fatto che il combinato disposto dei due provvedimenti costruisca un piano complessivo di attacco all’esito referendario e più in generale ai beni comuni, mirando alla privatizzazione del servizio idrico e dei servizi pubblici locali. E’ apparso anche chiaro come il Governo attuale abbia costruito una meccanismo molto più sottile e subdolo rispetto a quello derivante dal decreto Ronchi, prevedendo di giungere al medesimo obiettivo attraverso una generica operazione di “razionalizzazione” delle aziende partecipate dagli Enti Locali seguendo lo slogan “riduzione da 8000 a 1000″, ma di fatto imponendo processi di aggregazione e fusione, incentivando la dismissione delle quote in capo agli Enti Locali, assegnando prioritariamente ai gestori privati i finanziamenti derivanti da risorse pubbliche e, infine, rendendo la scelta dell’affidamento “in house” più onerosa per gli Enti Locali.
In tale contesto gli Enti Locali e le multiutilities sono stati individuati quali elementi centrali di questi processi e su cui si è convenuto vada promossa un’iniziativa specifica.
Di fronte a tale quadro è stata condivisa la necessità e urgenza di costruire una campagna attraverso la quale nei prossimi due mesi diffondere una mobilitazione ampia e intensa di contrasto ai nuovi processi di privatizzazione, che sia portata avanti territorialmente e coordinata a livello nazionale. In merito si è ribadita l’opportunità di lavorare in sinergia con le altre realtà e movimenti sociali attivi sui beni comuni. Di seguito si riportano le tappe mediante la quale ci si propone di svilupparla:
avvio e rafforzamento della fase d’informazione e sensibilizzazione attraverso l’organizzazione di dibattiti e assemblee pubbliche, a partire dalle prossime 2 settimane;
predisposizione del materiale di comunicazione, tra cui manifesti, volantini, spot video e spot radio. A tale scopo in riunione è stata presentata una prima bozza di ipotesi grafica successivamente aggiornata e condivisa in lista secondo quanto emerso durante la discussione (in allegato);
avviare un’interlocuzione e un’azione di pressione nei confronti degli Enti Locali mediante alcuni strumenti quali delibere, ordini del giorno, mozioni o appelli da far sottoscrivere ai sindaci e consiglieri comunali che si pongano l’obiettivo di far emergere una posizione di contrarietà rispetto al ricatto costruito dal Governo tramite il quale s’intende favorire la vendita delle azioni e le aggregazioni (in allegato una bozza di delibera);
avviare una raccolta di firme on line su un appello che denunci l’intenzione del Governo di rilanciare la privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici locali con l’obiettivo di raggiungere diverse migliaia di firme per poi consegnarle al Parlamento. Si è condiviso di sviluppare tal azione sul modello di quanto fatto nell’autunno 2009 durante la campagna “Salva l’Acqua” di contrasto alla conversione in legge del decreto Ronchi;
organizzare presidi o altre tipologie di iniziative che abbiano come obiettivo centrale le multiutilities;
riavviare l’interlocuzione con i parlamentari dell’intergruppo sull’acqua;
attraversamento di altre scadenze già fissate nelle prossime settimane, a partire dalla mobilitazione prevista per il 7 novembre a Bagnoli in occasione della visita di Renzi e dallo sciopero sociale del 14 novembre;
prevedere l’organizzazione di manifestazioni a carattere regionale tra fine novembre e prima settimana di dicembre.
Inoltre è emersa come questione ampiamente condivisa il fatto che tale campagna debba essere accompagnata da un rilancio di alcuni temi cruciali su cui il movimento per l’acqua ha lavorato negli ultimi anni. Da una parte diviene importante contrapporre alla rinnovata propaganda governativa contro “il pubblico”, su cui in larga parte si basa il rilancio delle privatizzazioni, un nuovo modello di gestione pubblica che sia incentrato sulla partecipazione diretta della cittadinanza e dei lavoratori come elemento qualificante e realmente innovativo; dall’altra la necessità, in funzione del rispetto dell’esito referendario, che la gestione del servizio idrico non debba più sottostare alla logica del profitto.
E’ stato poi affrontato il tema relativo allo stato dell’arte delle risorse economiche. A riguardo, come da previsioni del piano triennale 2012-2014 di utilizzo del rimborso elettorale, è stato fatto presente che alcuni voci di spesa andranno ad esaurire le dotazioni individuate e quindi non sarebbe più possibile sostenere iniziative e azioni in quella direzione, mentre per altre permangono fondi inutilizzati, come ad esempio per diversi comitati regionali. In particolare e a titolo esemplificativo è stato riportato come allo stato attuale non ci sarebbero fondi in grado di sostenere, a partire dal 1° gennaio 2015 la segreteria operativa o qualsiasi azione legale si rendesse necessaria.
Su questa base è stata condivisa la necessità di dare continuità alla segreteria operativa anche nel 2015, come della possibilità di poter sostenere spese per iniziative di carattere nazionale, comprese le spese legali. Tutto ciò a maggior ragione in un periodo in cui s’intende rilanciare i processi di privatizzazione a tutto campo.
Pertanto si è convenuto di dare mandato alla segreteria e al tesoriere di definire nel dettaglio lo stato dell’arte delle risorse economiche al fine di giungere a costruire una proposta di rimodulazione della distribuzione dei fondi tra le varie voci da riportare alla prossima riunione di coordinamento nazionale, andando a prendere le risorse laddove risultano inutilizzate. E’ stato condiviso che tale proposta debba porsi prioritariamente due obiettivi: mantenimento della segreteria operativa per il 2015, con al minimo una persona retribuita; sostegno dell’iniziativa di carattere nazionale con particolare riferimento alla campagna contro le privatizzazioni.
Inoltre è stato segnalato che in lista è stato inviato il report di analisi e interpretazione, effettuato dal Prof. Volterrani in collaborazione con la Cooperativa Social Hub, dei contenuti emersi durante le interviste svolte grazie alla disponibilità di alcuni attivisti del movimento per l’acqua. Ciò risulta essere il primo passaggio verso la costruzione di una campagna per il fund raising che partendo dai contenuti di tale report si pone l’obiettivo d’individuare gli ambiti di azione e della strategia di comunicazione. A questa prima fase di ricerca dunque seguirà la vera e propria campagna di raccolta fondi che sarà coadiuvata da Elisabetta Gazzola, la fundraiser che ci aveva seguito durante la campagna referendaria.
Successivamente si è affrontato il punto all’ordine del giorno relativo alla definizione dei percorsi di medio-lungo termine. Per chiarezza e sintesi si riporta di seguito quanto condiviso:
è stato fatto presente come in molti territori la pratica dei distacchi dell’acqua si stia diffondendo sempre di più. La riflessione ha portato a evidenziare come dietro la diffusione massiccia di tale pratica da parte dei gestori si celi il tentativo di equiparare ancor di più il servizio idrico agli altri servizi pubblici dimostrando che anche questo servizio può essere staccato giungendo ad eliminare di fatto le “peculiarità” dell’acqua. Ciò, di fatto, permetterebbe di rendere ancor più appetibile il servizio idrico alle lobbies economiche e finanziarie soprattutto in un momento in cui si rilanciano fortemente i processi di privatizzazione. Su tale questione si è convenuto che vada svolto un approfondimento ulteriore al fine di individuare possibili iniziative da mettere in campo in grado di contrastare questa strategia;
in merito alla campagna sulla costituzionalizzazione del diritto all’accesso all’acqua e dei diritti della natura è emerso un giudizio decisamente positivo riconoscendole la capacità di divenire uno strumento utile anche nella ricostruzione di una narrazione e di un panorama generale intorno al tema dell’acqua come bene comune, oltre di un immaginario più compiuto sui beni comuni. E’ stata valutata positivamente anche la proposta di diffondere una sorta di questionario (in allegato una bozza) attraverso il quale coinvolgere direttamente gli attivisti dei comitati nella discussione e nella costruzione della campagna. Per la sua diffusione si è ragionato sulla possibilità di utilizzare moduli da compilare telematicamente e inviare on-line, ciò consentirebbe di raggiungere un maggior numero possibile di attivisti e ricevere prima le risposte. Si è infine condivisa l’esigenza di integrare e modificare leggermente tale questionario per renderlo più efficace come strumento di coinvolgimento, dando mandato al gruppo di lavoro costituito ad hoc per questa campagna. Inoltre, è stata ribadita la necessità di avviare l’interlocuzione con i giuristi per definire l’articolato e lo strumento più opportuno con cui svilupparla (ad es. valutare la legge d’iniziativa popolare di modifica costituzionale), oltre a prevedere l’organizzazione di un convegno con la consapevolezza che tale campagna verrà avviata con ogni probabilità nei primi mesi del 2015;
in connessione con la proposta di costituzionalizzazione del diritto all’acqua e dei dirittti della natura si è condiviso di sviluppare un’iniziativa volta a rafforzare gli istituti di democrazia diretta e partecipativa, pure in questo caso va approfondito, anche con il sostegno dei giuristi, l’eventuale articolato legislativo;
è stato sottolineato come oramai sia sempre più evidente il procedere di alcuni processi involutivi delle istituzioni e come dietro questo si celi il tentativo di liquidazione della stessa democrazia rappresentativa e di delegittimazione delle stesse istituzioni democratiche, provocando di fatto svolta autoritaria e una perdita, anche formale, del loro controllo da parte dei cittadini. Nella stessa direzione va il riordino delle autonomie locali e delle loro competenze, con un sostanziale svuotamento di sovranità degli enti locali di prossimità a favore delle aree metropolitane e dell’unione dei comuni. In merito è stato ricordato che entro il 31 dicembre dovrà essere fatto un primo passaggio rispetto all’approvazione degli statuti delle citta metropolitane, per cui è stato sottolineato come sia necessario che il movimento per l’acqua prenda posizione e parola in merito avanzando proposte concrete. A tal fine, anche sulla base di quanto emerso nella riunione macroregionale di Salerno, è stato condiviso di avviare uno specifico gruppo di lavoro che elabori una proposta inerente gli statuti comprendente l’inserimento del principio del diritto all’accesso all’acqua e di alcuni strumenti di partecipazione e di democrazia diretta;
per quanto concerne il livello internazionale è stato ricordato che il lunedì successivo alla riunione del coordinamento nazionale si sarebbe svolta una conference call della Rete Europea per l’Acqua in cui all’ordine del giorno ci sarebbe stata la costruzione della manifestazione a Bruxelles, iniziativa condivisa durante l’assemblea della Rete svolta a fine Agosto Parigi che inizialmente era prevista per dicembre mentre attualmente si sta valutando il suo svolgimento per inizio febbraio;
è stata evidenziata anche la necessità di proseguire nel sostegno e promozione della campagna nazionale STOP TTIP, ovvero contro il trattato internazionale di libero scambio Usa-Ue.
Sono state poi sottoposte all’attenzione dell’assemblea una serie di questioni non ancora risolte e sui cui è divenuta opportuna e irrununciabile una decisione. Per sintesi si riportano di seguito i temi affrontati e quanto condiviso in merito:
- presentazione di alcune ipotesi grafiche del logo del Forum Acqua, su cui sono state suggerite alcune modifiche da apportare per giungere a metterle in consultazione in lista coordinamento nazionale;
- presentazione del nuovo sito del Forum su cui come segreteria e web master si è lavorato negli ultimi mesi. Si tratta di un sito completamente aggiornato e rinnovato rispetto a quello “storico”, più attinente alle attività attuali del movimento per l’acqua. Ovviamente verrà mantenuto la stessa “URL”, ossia www.acquabenecomune.org. E’ stato proposto che nel momento in cui si accede al sito la prima visualizzazione sia una sorta di “copertina” con un’immagine a tutto schermo con cui segnalare la campagna in primo piano in quel momento. Al fine di condividere la nuova versione si è condiviso di segnalare in lista coordinamento nazionale il link (http://www.tempestastudio.com/clienti/forummovimenti/), ancora non pubblico, su cui è possibile visualizzarla;
- è stata sollecitata una decisione in merito all’ordine dei calendari sull’acqua bene comune realizzati dall’Ass. Compartir Giovane. Visti i costi abbastanza elevati, anche rispetto ad un ordine cumulativo di alcune centinaia, e una valutazione condivisa per cui non possa essere venduto a più di 5 € l’uno, si è convenuto che non possa essere un valido strumento per l’autofinanziamento e quindi di non procedere all’ordine cumulativo, eventualmente ciascun comitato valuterà in autonomia l’acquisto. Però si è condivisa l’opportunità di sviluppare dei gadjet, oltre alle borracce ancora disponibili, che abbiamo uno stretto collegamento con le campagne in corso a partire da quella contro le privatizzazioni;
- è stato sollecitato fortemente l’avvio della raccolta dei dati in merito all’inchiesta volta alla valutazione dell’efficienza della gestione del servizio idrico integrato in Italia su cui come movimento per l’acqua abbiamo condiviso di collaborare con Ginevra Lombardi, ricercatrice dell’università di Firenze. A riguardo i ricercatori hanno raccolto i bilanci di tre anni del 2011, 2012, 2013 di 53 gestori. Per cui, per ottimizzare il lavoro l’indicazione è quella di ricercare i dati solo di questi 53 gestori e in particolare quelli non desumibili dai bilanci. Si allega la tabella così come modificata in funzione di quanto sopra con indicate le tipologie di dati da ricercare.
Inoltre, è stata sottoposta all’assemblea la richiesta di sottoscrizione del ricorso al TAR che il Coordinamento campano sta predisponendo in merito alla Struttura di missione/legge finanziaria regionale, scelte effettuate dall’amministrazione regionale che di fatto vanno contro l’esito referendario. In merito si è espresso un parere positivo al sostegno da parte del Forum Acqua, mediante il suo strumento operativo ovvero l’Ass. Acqua Bene Comune Onlus. Si è, in ultimo, condivisa l’opportunità di avere ulteriori informazioni in merito all’azione legale segnalandole in lista in mdo che tutti siano aggiornati in emrito.
Roma, 26 Ottobre 2014
Presenze: Comitato Savonese Acqua Bene Comune, Coordinamento Ligure dei Moviemnti per l’Acqua, Comitato Acqua Pubblica Lecco, Comitato Acqua Pubblica Salerno, Comitato Acqua Pubblica Torino, Comitato Roma XII Beni Comuni, Comitato Acqua Pubblica Sulmona, Comitato Acqua Pubblica Ferrara, Comitato Provinciale Reggiano Acqua Bene Comune, Comitato Acqua Pubblica Capena-Morlupo, Coordinamento Acqua Pubblica Valle del Tevere, Campagna Stop TTIP, Coordinamento Regionale Campano per la Getsione pubblica dell’Acqua, Abruzzo Social Forum, Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua, Attac Italia, Coordinamento Romano Acqua Pubblica, Coordinamento Acqua Pubblica Frosinone, Coordinamento Acqua Pubblica Valle Aniene, Segreteria Operativa Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.

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