Pfas, esposto in Procura. M5s: si apre nuovo scenario. E Berti si sfoga per GdV
Mercoledi 18 Marzo alle 12:44 | 0 commenti
Come abbiamo anticipato nei
giorni scorsi il Movimento 5 Stelle ha depositato alla Procura della
Repubblica di Vicenza un esposto sull'inquinamento dell’acqua da
sostanze perfluoroalchiliche (Pfas). Presenti mercoledì 18 marzo davanti
al tribunale di Vicenza per spiegare la situazione il candidato
presidente Veneto Jacopo Berti, il
consigliere comunale di Vicenza Daniele Ferrarin (tornato sulla scena
politica dopo una permanenza di due mesi fuori città e per alcuni
problemi famigliari) e la consigliera comunale di Montecchio Maggiore
Sonia Perenzoni.
Nel mirino del fascicolo consegnato all'autorità giudiziaria ci sono
“le responsabilità, penali e morali, di chi ha prodotto queste
sostanze inquinanti e di chi non ha controllato la situazione per anni” avevano fatto sapere dal M5s Veneto. "È un norme problema, ci stanno uccidendo a norma di legge - spiega Berti nella sua tappa a Vicenza - vogliamo dare risposte a chi ha subito danni fisici tra cui tumori, a causa di inquinamento industriale prodotto dalle aziende che hanno versato nella falda e nei pozzi rifiuti tossici, come certificato dalle analisi degli esperti che ringraziamo per la consulenza come il dottor Vincenzo Cordiano".
"Ora si apre un nuovo scenario - conclude il candidato M5s - per capire qual è la situazione, incrociando e mettendo insieme i dati delle diverse analisi. Il procuratore si è dimostrato molto colpito e interessato al problema".
Al termine della conferenza, liberato dalla selva di giornalisti alcuni dei quali nell'attesa iniziale chiedevano informazioni sul nome del candidato M5s, Berti ha ringraziato VicenzaPiù per lo spazio che con diversi articoli gli ha concesso nelle settimane scorse, come per gli altri candidati alle elezioni regionali. Berti però ha fatto notare come ha dovuto telefonare direttamente al direttore de Il Giornale di Vicenza per avere un minimo di visibilità sul principale quotidiano berico ricordandogli come "un quinto dei suoi lettori in passato ha votato i 5 Stelle, e finora non è stato informato a dovere".
Al termine dello sfogo sul GdV di Berti, si è avvicinato a noi un signore distinto, che non avevamo mai visto prima alle conferenze stampa, chiedendoci se lavorassimo per il GdV...
Movimento 5 Stelle Montecchio Maggiore - Il consigliere comunale Sonia Perenzoni si è recata assieme al candidato presidente della Regione Veneto Jacopo Berti mercoledì 18 Marzo presso il Procuratore della Repubblica di Vicenza per depositare un esposto affinché chi ha inquinato l'acqua con i PFAS e chi non ha controllato paghi i danni.
Come ricordato in
Commissione Ambiente a Montecchio, l'ARPAV ha evidenziato una
contaminazione che, partendo dalla “Miteni” di Trissino, ha percorso 18
km ad est verso Vicenza e 35 verso sud, passando per Lonigo, Cologna
arrivando fino ad Este, anche se pare sia arrivata fino all'Adriatico:
alcuni PFAS sono stati trovati nella foce del Brenta.
Un danno che però non è iniziato nel 2013 quando per la prima volta il nostro acquedotto si dota di filtri ai carboni attivi.
A
settembre di quell'anno se ne parlò poco, e noi che a Gennaio 2014
affrontammo l'argomento con una conferenza aperta la pubblico, venimmo
etichettati come “ Terroristi”.
Ma
da allora il M5S non ha mai smesso di occuparsi del caso “PFAS” e, dopo
un anno, una volta entrati in Consiglio Comunale, con la raccolta di
dati e analisi nel nostro territorio, arriviamo all'esposto che chiede
un po' di giustizia nei confronti di cittadini prima danneggiati e ora
beffati dovendo pagare i costi dei filtri ai carboni attivi in bolletta.
E'
già grave dal nostro punto di vista sapere che nessuno se n'è mai
occupato prima. Eppure nel '77 la fabbrica venne processata per un
“incidente”che causò la chiusura di alcuni pozzi fino a Creazzo.
Possibile che di Amministrazione in Amministrazione nessuno, proprio
nessuno, abbia ritenuto opportuno andare a fondo della questione?
Occuparsi di questo inquinamento 10 anni fa sarebbe stato sicuramente
più efficace che farlo oggi.
E poi,
possibile che nessun altro senta il dovere di alzare la testa e chiedere
i danni a chi probabilmente ha prodotto a costi inferiori rispetto alla
concorrente DuPont?Quest'ultima pagò molto caro in America il danno
fatto alla popolazione e all'ambiente.
Venerdì
27 Marzo alle 21:00 presso la Sala Civica “Corte delle filande” si
terrà una conferenza per spiegare ai cittadini di Montecchio cos'è la
TAV e come impatterà il nostro territorio.
Tra
gli ospiti il professor Venosi, ex componente della Commissione del
Ministero dei Trasporti che da anni studia l'Alta Velocità, e la
dottoressa Vanzetto, esperta di diritto ambientale.
Il
tratto di Alta Velocità, che passerà a Montecchio, nasce con il Governo
Berlusconi, con la Legge Obiettivo del 2001, fortemente voluto da PD e
Lega, si inserisce nel famoso corridoio nr.5 Lyon- Kiev, non più
strategico per l'Europa.
Alta Velocità poi, si fa per dire, perché da noi i treni passeranno a non più di 160 km/h e non fermeranno a Vicenza.
Costo
dell'opera solo per il tratto Verona-Padova: 6 miliardi di € per dover
fare binari nuovi, comprare treni appositi, con un ulteriore ingente
consumo del suolo.
Con oltre il 50%
della popolazione veneta che si sposta ogni giorno per andare a lavorare
e studiare, cioè oltre due milioni e mezzo di pendolari, non si capisce
perché ci si ostini a voler spendere così tanti soldi, quando con molto
meno si potrebbe potenziare il servizio esistente.
Questa è solo una delle argomentazioni che avanziamo nei confronti di una delle opere più discusse del nostro Paese.
Dal
nostro punto di vista sarebbe più corretto che la nostra
Amministrazione o la presidenza della Commissione Ambiente, prendesse
quest'iniziativa di informazione ai cittadini.
Tuttavia
sappiamo che sarà assai improbabile, viste le posizioni politiche che
ambe le parti rappresentano, meglio far finta di niente tanto quando
l'opera sarà fatta nessuno ricorderà chi, come e dove è stato deciso, le
giustificazioni si sprecheranno e le responsabilità rimbalzeranno.
Noi però vogliamo avere ragione adesso, non tra 10 o 20 anni... quando sarà troppo tardi!
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