Acqua Bene Comune: “Etra non distribuisca dividendi”
Riceviamo e pubblichiamo l’intervento che segue, del comitato di cittadini Acqua Bene Comune, di Vicenza
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Vicenza – Notizie di stampa segnalano che per il
secondo anno consecutivo Etra, la multiutility che gestisce acqua e
rifiuti nell’Ambito territoriale ottimale brenta per affidamento diretto
dei Comuni, ha distribuito l’utile ai suoi azionisti pubblici. Non era
mai successo fino al 2017 e non ci risulta che si verifichi nelle altre
società in house del Veneto, almeno in quelle concessionarie del
servizio idrico.Un’azienda che gestisce servizi pubblici essenziali per mandato diretto dei sindaci non ha lo scopo di distribuire dividendi come una qualunque società per azioni. È invece lo strumento che i Comuni hanno scelto, senza gara, proprio per poter esercitare un controllo stretto sul suo funzionamento, per realizzare al meglio le funzioni di cui sono responsabili. Dunque ogni risorsa dovrebbe essere rivolta a migliorare l’efficacia della società nei confronti dell’interesse pubblico tutelato.
Ecco che invece una parte delle disponibilità economiche, peraltro provenienti dalle tariffe che i cittadini pagano per il servizio, finisce nelle casse dei Comuni come una tassa occulta, e sarà utilizzata ad altri scopi, alla faccia di obblighi di trasparenza e di lealtà nell’azione amministrativa. Non possiamo che interpretare questo fatto come un pericoloso precedente, un ulteriore passo verso una gestione privatistica e mercificata del bene pubblico.
Acqua bene comune Vicenza
Aggiungiamo l'articolo del giornale di Vicenza del 3 agosto
Etra si divide sull’uso degli utili
Altri 8 milioni di utili per Etra. Il
Consiglio di sorveglianza della multiutility ha approvato all’unanimità
il bilancio 2017, dal quale emerge che, in linea con il 2016, la società
ha macinato utili per 7 milioni e 600 mila euro.
La loro destinazione è stata oggetto dell’assemblea dei soci di ieri
sera, nella quale sono emerse due linee contrapposte. Quella dell’asse
Bassano-Cittadella, favorevole a mantenere gli utili in Etra per gli
investimenti, e quella dell’asse Asiago-Selvazzano e parte del Padovano,
propensa a distribuire i soldi ai Comuni soci. Alla fine si è deciso di
mantenere il 75% in Etra e distribuire il 25% tra i soci. I Comuni
bassanesi, Bassano escluso, sono usciti al momento della votazione.
Utili a parte, anche gli altri numeri di Etra sono positivi. Il bilancio
2017 chiude infatti con un valore della produzione stabile (+ 0,3%: da
171,5 a 172 milioni), grazie al contenimento delle tariffe nei servizi
ambientali. Il valore aggiunto, dato dalla differenza tra il valore e i
costi della produzione di beni e servizi, è di 76,5 milioni di euro. È
il dato che misura la capacità dell’azienda di creare le condizioni per
distribuire ricchezza. Soddisfacente anche il margine operativo lordo, a
43,4 milioni. I dati si completano con la posizione finanziaria netta,
che scende del 18%, da oltre 71 a 58 milioni di euro, col 94% del debito
a medio e lungo termine L’indice di solidità finanziaria raggiunge
invece 1,34, mentre gli investimenti ammontano a 35,3 milioni di euro,
l’85% dei quali per il servizio idrico integrato per la manutenzione e
l’estensione delle reti dell’acquedotto e delle fognature e per
interventi nella depurazione. Il totale degli investimenti è in lieve
calo a causa della riduzione di finanziamenti da enti esterni, come la
Regione. Nel dettaglio, l’investimento pro capite nel sistema idrico è
pari a 50 euro ad abitante, a fronte di un dato italiano di 37 euro o
dei 39 euro della Spagna. Nel complesso, dal 2006 al 2017, Etra nel
servizio idrico integrato ha investito 324 milioni di euro.
«Si sono unite le forze per mantenere la rotta verso il contenimento
delle tariffe, gli investimenti nelle infrastrutture e il recupero delle
perdite idriche - afferma il presidente del Consiglio di sorveglianza
Cristiano Montagner -: questi restano i nostri principali impegni per il
futuro». «I dati confermano che siamo perfettamente in regola con la
tabella di marcia - puntualizza il presidente del Consiglio di gestione
Andrea Levorato - indicata dal masterplan».
Proprio Levorato è stato nominato presidente del Comitato dei garanti di
utilitalia. l’associazione nazionale delle aziende che gestiscono i
servizi pubblici. La Commissione dei garanti sorveglia la regolarità
degli atti e si occupa di prevenire l’illegalità nelle aziende
partecipate.
Ieri, intanto, i consiglieri comunali di Bassano della commissione
ambiente e il vicesindaco Roberto Campagnolo hanno visitato l’impianto
di quartiere Prè, che trasforma i rifiuti domestici in compost e in
energia elettrica. Ogni anno vengono trattate 35 mila tonnellate di
umido, 6 mila tonnellate di verde e vengono prodotti 10 milioni di kwh
di energia elettrica. •
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