A un anno di distanza dalla prima relazione sui pfas della Commissione bicamerale d'inchiesta sugli illeciiti dei rifiuti è staa presentata anche la secondaparte relazione decisa a Brendola dall'onorevole Bratti ex presidete della Commisiione il 14 luglio 2017 in un convegno promosso dal coordinamento Acqua libera dai Pfas e dove Legambiente proponeva anche un confronto politico fra regione e governo ma purtroppo la regione non si era presentata
“Non definitivamente dimostrate – si legge nella relazione – ma correlazioni cause effetto tra insorgenza di alcune patologie ed ingestione di PFAS attraverso l’acqua potabile sono probabili”.
“Circostanza – prosegue la relazione – che richiede senza dubbio l’adozione di tutte le misure di massima precauzione consistenti nel ridurre al minimo definito dalla normativa e dagli standard di qualità ambientale, o se possibile nell’annullare del tutto, l’esposizione dei cittadini a questi inquinanti attraverso l’acqua potabile e qualsiasi altra fonte, anche in considerazione della spiccata tendenza delle sostanze stesse ad accumularsi nell’ambiente e nell’organismo e dei lunghissimi tempi necessari per l’espulsione delle sostanze dall’organismo una volta accumulate”.https://www.teleambiente.it/rapporto-ecomafie-importanti-pfas-veneto-traffico-transfrontaliero-rifiuti/
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