Pfas in Ovest Vicentino, dai depuratori dovrà uscire acqua potabile
La Regione ha stabilito i limiti di Pfas per i depuratori del consorzio Arica. Come si apprende dal Giornale di Vicenza,
Arica raccoglie l’acqua dai depuratori di Trissino, Arzignano,
Montecchio Maggiore, Montebello e Lonigo, per riversarla nel fiume
Fratta. Il nuovo decreto regionale stabilisce che entro il giugno 2020 il limite di Pfos sarà di 30 ng/litro, quello di Pfoa 500 ng/litro, così come indicato dall’Istituto superiore di sanità «Abbiamo chiesto dei chiarimenti sul decreto», riferisce Antonio Mondardo, presidente Arica, «che sembra più che altro ispirato dall’emotività.
Perché fissare per i reflui gli stessi limiti per l’acqua potabile? Il
decreto poi parla delle “migliori tecnologie disponibili” per
raggiungere il risultato. E quali sono?». In sostanza, per Mondardo «serve chiarezza, perché i gestori sono chiamati a fare investimenti importanti».
Fuori dal depuratore di Trissino al momento escono Pfos per 294
ng/litro e Pfoa per 1184 ng/litro e per un Monardo che si lamente, c’è
un Movimento 5 Stelle che attacca; «Diamo all’Arica
altri quattro anni per adeguarsi? Agli acquedotti e agli agricoltori non
ci sembra siano stati concessi gli stessi tempi per uniformarsi».
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