MONTECCHIO MAGGIORE SI DEFILA DAL GASSIFICATORE
IL Consiglio comunale di Montecchio Maggiore al completo
denuncia l’incapacità di Gentilin di gestire il progetto di risanamento
ambientale cui erano stati destinati i 23
milioni del ministro dell’ambiente e non
mancano durissime critiche all’amministratore unico di Acque del Chiampo
“secondo
il direttivo arzignanese del Pd si evidenzia ancora una volta la discrasia tra
un mondo imprenditoriale che guarda in avanti e cerca soluzioni e la palese
irrilevanza della politica locale. Il ruolo di Arzignano, una volta guida dei processi
decisionali, si è completamente perso.
L’
Amministrazione, il sindaco e chi lo consiglia, hanno mostrato grande attenzione
per la figura dell’amministratore unico di Acque del Chiampo. Sembra, molto meno,
per le sue attitudini e competenze. Opinioni? Forse. Certo i fatti non paiono
dar ragione a certe scelte». ““C’erano10 anni di tempo. Bastava non anteporre le esigenze elettorali alle
necessità dell’ambiente e dell’economia.” dice Veronica Cecconato consigliera PD di Montecchio.
Consiglio comunale Arzignano |
Una vera tempesta sulla testa del
sindaco che giovedì scorso in Consiglio comunale, ad Arzignano, non ha saputo
dare giustificazioni credibili all’insuccesso realizzato dalla sua
amministrazione.
Adesso tornano al pettine i nodi della
campagna elettorale quando, con scarsa coerenza, Gentilin si professò medico
attento alla salute dei cittadini e contrario al gassificatore (tranne aggiungere
a elezione avvenuta, la frase “di Bergen”). Tornano al pettine i nodi di una
campagna elettorale in cui noi costringemmo tutte le parti in campo a confrontarsi
su gassificatore e ospedale. Adesso il PD rinfaccia al sindaco “.
Il ruolo di Arzignano, una volta guida dei processi
decisionali, si è completamente perso” infatti abbiamo assistito al modo in
cui ha gestito la questione ospedale
che, ribadiamo, è una pura speculazione edilizia e di facciata, uno spreco di
risorse dovuto alla chiusura di un ospedale al cui miglioramento si è lavorato
per trent’anni, un vero e proprio scippo ai danni degli arzignanesi e della
intera comunità degli assistiti della ex ULSS5, una spesa inutile che
contribuisce all’impoverimento della
sanità e non scioglie i nodi dell’assistenza
sanitaria ad Arzignano e nella nuova ULSS cui appartiene adesso il nostro
territorio.
Adesso aspettiamo che anche gli altri sindaci della vallata si rendano conto del ruolo deleterio che ha
avuto in questi anni chi doveva realizzare un progetto avanzato di rinnovamento
ambientale e seguano l’esempio di
Montecchio Maggiore.
Meglio tardi che mai: i cittadini si
aspettano dai sindaci autonomia e chiarezza e soprattutto, attenzione alla
salute, al di là delle camarille politiche e dei giochetti di potere che, alla
fine, producono risultati disastrosi.
Giovanni Fazio
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