Da Vittorio Rizzoli: INFORMAZIONI
Inquinamento da sostanze PERFLUOROALCHILICHE: PFAS, PFOS, PFOA, altre
Nel 2011 il C N R avviò una indagine, in tutta Italia, mai fatta prima, sui PFOS. PFAS, PFOA.
Stranamente, per quanto il mare Adriatico, il pesce a Chioggia aveva tracce di questi inquinanti, che, tutt'ora, non sono previsti ne normati dalla legislazione europea, tanto meno su quella Italiana.
Solo la Germania, da tempo ha fissato dai parametri. L'unica nazione che ha normato questi prodotti sono gli Stati Uniti d'America, Tra l'altro solo queste due nazioni, allora, avevano strumenti atti a rilevarli. Ora l'Istituto di sanità Italiano ha dettato alcune norme guida-
Dato che a Chioggia arriva il fiume Brenta sin da subito si sono accorti che questo inquinante arrivava dal Gorzone, che confluisce sul Brenta a pochi chilometri dal mare, questo avviene subito dopo che il Bacchiglione si innesta sull'asse del Brenta.
A Vescovana si congiunge il Brancaglia con il Fratta.-
Specifica a monte delle varie denominazioni dei due torrenti:
1) Agno – a Trissino si congiunge il Poscola -
- Guà - da Recoaro fino a nord di Montecchio Maggiore,
alle porte di Lonigo vi è il congiungimento con il Fiumicello Brendola, questi ha sempre acqua tutto l'anno.
- Fiume Novo da Cologna Veneta al confine con il padovano,
- poi Frassine fin quasi a Este,
- poi a volte denominato Santa Caterina indi Brancaglia fino a Vescovana.
2) Canale Valdo – è un innesto artificiale dal torrente Chiampo a Chiampo, serviva per diluire l'inquinante conciario,
- Roggia, Roggia Grande, Rio Acquetta, in comune di Arzignano e fin dentro il bacino di Montebello Vicentino;
- Rio Camparolo, Rio Piovego Acquetta, Togna (toponimo antico Rabbiosa) in comune di Lonigo.
- Fossa e poi Fratta da Santo Stefano di Zimella (VR) al congiungimento con il Brancaglia a Vescovana.
Dall'analisi a ritroso le pericolose sostanze perfluoroalchiliche sono state trovate a TRISSINO esattamente nel torrente Poscola. Sia il torrente Guà, che il Poscola, sono sopra una massa ghiaiosa spessa quasi novanta metri. Ambedue sono asciutti , in quel punto, quasi nove mesi l'anno.
Vi sono solo due aziende in Italia che producono queste sostanze
- la SOLVAY di Alessandria
- la MITENI di TRISSINO.
La Miteni a Trissino è collocata, nel lato più lungo, adiacente al torrente Poscola. L'inquinante, mai considerato prima al termine delle lavorazioni , andava direttamente in falda. Ci vorranno 50 anni per risolvere senza scarichi!
Il depuratore di Trissino è stato modificato, perché insufficiente con presentazione alla V I A a Trissino il 28 ottobre 2011, ora transiterà, attraverso il TUBO COLLETTORE che termina a Cologna Veneta, alla confluenza con il L E B, che ne diluisce il problema, oltre a quello conciario , con un apporto maggiore di inquinanti del 10%. rispetto a prima (Quotidiano Arena di Verona del 30/10/2011, - c'ero a quella riunione- ) -
In tale circostanza i tecnici erano di più del pubblico presente e, ovvio, non si è discusso di sostanze perfluoalchiliche in quanto erano appena partite le ricerche.
All'atto del primo controllo ARPAV, maggio 2013, prima che il PFAS entrasse nel depuratore di Trissino era oltre 2.500.000 nano grammi/litro lo scarico della MITENI .
Conseguenze dirette.
La valle dell'Agno, in milioni di anni ha apportato milioni di metri cubi di sedimenti e quindi più alta della
valle di Sovizzo.
Teniamo come punto CASTELGOMBERTO, comune a cavallo della valle dell'Agno e quella di Sovizzo.
Ebbene la valle di Sovizzo ha anch'essa un corso d'acqua, effetto sia delle piogge ma anche delle continue risorgive ma, non avendo apporto di materiali ghiaiosi è rimasta più bassa. Ragion per cui una frazione di Montecchio Maggiore, denominata Valdimolino, ha delle sorgenti, la più copiosa proprio nella villa di proprietà di Enrico Maltauro, reso noto dalle recenti indagini su tangenti pagate per l'Expo 2015 di Milano, che baypassando sotto i colli che terminano a Montecchio Maggiore , ma molto più a monte dei castelli di Giulietta e Romeo, ha arricchito il fossato perenne con queste sostanze perfluoalchiliche. Esse hanno
pertanto contaminato i pozzi acquiferi e per irrigazione di Sovizzo e Creazzo, giungendo ad inquinare anche alcuni pozzi della città di Vicenza. Questi sono stati fatti chiudere, dal sindaco Variati, nel luglio 2013. Ma oltre questo “nuovo” inquinante vi era già presente e già conosciuto ante 1990, quello prodotto dalla RIMAR (RIcerche Marzotto), nome precedente della MITENI, che produceva diserbanti oltre a scarichi per ricerche sui prodotti tessili e sperimentazioni antimacchia.
Per quanto riguarda il Comune di Montecchio è toccato dal problema ma non in maniera determinante, il bacino di Montebello Vicentino è stato sempre il serbatoio del rio Acquetta, il più infettato e dalla piene del torrente Guà, conseguenze pesanti sono presenti nel territorio di Brendola, la cui barriera dei Monti Berici fa confluire tutta l'acqua contaminata nel Fiumicello omonimo, che scorre verso Lonigo, con conseguenze pesanti sia sui corsi d'acqua che nei pozzi acquiferi nei comuni di SAREGO e LONIGO. Quest'ultimo si è trovato con i pozzi e linee di acquedotti pieni inquinamento, qualche pozzo è stato subito anche chiuso.
Da Lonigo partono linee che, oltre ai fabbisogni del comune, vanno verso Noventa Vicentina, verso Cologna Veneta e Montagnana, verso Minerbe e Porto di Legnago, ecc.
Nella riunione, indetta dalla Regione Veneto, il 13 giugno 2013 sono stati informati 59 sindaci, relativi ai territori delle Province di Vicenza, Verona e Padova.
Nel frattempo la Regione Veneto ha dato le prime indicazioni, obbligando tutti i gestori di acquedotti di installare dei particolari (e costosi) filtri per l'acqua potabile, per rientrare nei limiti che credono siano adatti per una qualità d'acqua adatta al consumo umano.
Per Lonigo, a quanto ha dichiarato pubblicamente il sindaco, tutta l'acqua era filtrata lo è stata solo alla fine del 2013. Per altri gestori lo è stato nella primavera 2014. Tutti sanno che i filtri sono costosi, non sono a carico di chi inquina, ma di chi gli utilizza: quindi tutti noi. Basta rallentare il cambio dei filtri e tutto torna come prima. Di una cosa si è certi non si potrà in eterno ricorrere a questi speciali filtri.
La MITENI, proprio nel mese di ottobre 2014 è stata nuovamente autorizzata a produrre e gli scarichi delle sostanze PERFLUOROALCHILICHE, avviarli al depuratore di Trissino, che non fa altro che diluire il problema assieme agli altri scarichi ed il tutto nuovamente diluito con lo scarico del tubo collettore che da Trissino va a finire a Cologna Veneta sul Fratta, con mc. 30 al secondo d'acqua prelevata dal L E B. La ditta come premio, è stata autorizzata inoltre ad incenerire oltre 150 tonnellate annue di rifiuti pericolosi, senza obbligo di filtri ai camini. Il comune di Trissino è stato pure incaricato di controllare sversamenti e fumi. Sarebbe interessante conoscere come farà questo comune ad eseguire i controlli, con quale maestranze e quali attrezzature. Il solito sistema all'italiana! Tutto è scritto sulla carta ed è sufficiente.
Ma se per l'acqua potabile qualcosa è stato messo in piedi, per l'acqua da irrigare nulla è stato fatto ne pare possibile si possa fare nulla.
Alternative per l'acqua potabile
Per la mia esperienza un acqua senza le sostanze prive o quasi di Perfluoroalchilici c'è. E' sufficiente spostarsi in altri ambiti che non siano le valli dell'Agno, ad esempio i Lessini.
Già spostandoci in Via Fossalunga, sempre in Lonigo, zona verso il veronese, tutti i parametri di queste sostanze sono meno di un nano grammi litro, appena percepiti dagli strumenti. Analisi a mie mani fatte il 15 ottobre 2014, confermate precedentemente da analisi eseguite nel novembre 2013 in Via Villaraspa.
Non si sa il perché, molto per inerzia del Sindaco di Lonigo che decadrà a maggio 2015, oggi non si fa nulla.
Alternative per l'acqua per irrigare.
Già nel mio orto situato nei pressi di Piazza XXV Aprile i parametri sono tutti alterati, irrigo con sostanze
non idonee. Il mio pozzo è profondo metri sei, Il mio dirimpettaio ha il pozzo profondo 25 metri ed è nelle
mie stesse condizioni.
Mi informa il sig. Pozzan, che ha stalla di vacche da latte in zona Salgarelle di Lonigo, quindi poco più di un chilometro a valle, che i parametri sono nella norma. Mi ha promesso che mi da fotocopia, quindi scrivo oggi con beneficio di inventario.
Lo sbarramento davanti la cantina di Lonigo, i cui tecnici nulla sapevano prima della mia informazione verbale del 17 maggio 2014, ma nemmeno i 15 conferenti di uve biologiche presenti, trasferisce con condotto sotterraneo a nord della città, quasi sotto monte, parte delle acque più tossiche di sostanze perfluoroalchiliche dal Fiumicello Brendola alle campagne. Il condotto sotterraneo termina poco a fianco del cimitero monumentale di Lonigo. Da questo luogo l'acqua irriga e scorre per zona Preon e Sabbionara di Lonigo, Alonte, Spessa di Cologna Veneta e di Orgiano, Asigliano, Pojana Maggiore, ecc.
Quest'anno da giugno non occorreva irrigare, bastava far scorrere il minimo vitale su detto condotto, semplicemente abbassando lo sbarramento sul Fiumicello Brendola e l'acqua farla andare al mare.
Deduco che il mio pozzo, che è a sud di detto condotto sia inficiato da decenni di scorrimento. Il manufatto è ottocentesco, quindi vecchio, evidentemente non a tenuta. Non ho quindi infiltrazioni dal Guà lontano più di un chilometro, che ha un andamento nord sud e non verso est dove io abito.
Coldiretti
Ci siamo messi assieme diverse associazioni ambientali informando la popolazione in piazza di Lonigo. Visto l'inerzia di MOLTI sindaci sull'argomento acqua potabile e acqua da irrigare. Ma alla Coldiretti un nostro volantino non è andato a genio, questo già a luglio 2014. Difatti pronta, già nello stesso mese, ci è pervenuta lettera di diffida dal loro avvocato Massimo Pesavento.
Al successivo incontro nella sede Coldiretti di Vicenza, avvenuto il 17 settembre 2014, che doveva chiarire le rispettive opinioni non ci è trovato alcun accordo. Per loro noi spaventiamo la gente e i produttori agricoli, così noi facendo, avranno perdite per la vendita di prodotti della terra.
A quel punto ho precisato al Presidente e al Dr. Pasquati direttore Coldiretti Vicenza, quest'ultimo mi pareva il meno....agitato, dividiamo il problema:
- acqua potabile, precisando che quella dei Lessini, (capitolo precedente) è migliore e ve ne è in quantità alla Lobia di San Bonifacio, un chilometro oltre il confine Lonigo, in territorio provincia di Verona. Tra l'altro acque veronesi gestisce l'acquedotto di Lobia come l'impianti di filtrazione dei cinque acquedotti che dipartono da Lonigo in località Madonna;
- acqua per irrigare perché nulla per questa si sta facendo e non vi sono prospettive ne alterative.
A tal proposito ho proprio detto perché i Vostri rappresentanti, eletti nelle file Coldiretti non li sollecitate ad abbassare lo sbarramento sul fiumicello Brendola e far scorrere le acque ricche di pericolose sostanze PERFLUOROALCHILICHE, verso il mare anziché di traverso per le campagne, avremmo avuto un anno di inquinamento in meno, ben sapendo che i loro rappresentanti ancor oggi sono in giunta ed il loro Presidente è a capo del Consorzio Alta Pianura Veneta. La sua risposta mi ha fatto gelare il sangue: perché non hanno questo potere.
Nel frattempo, come gruppi il 17/10/2014 , abbiamo presentato esposto alle procure di Vicenza e Verona sull'argomento, come ripreso e trasmesso dal TG3 lo stesso giorno.
Ora l'attuale Presidente in carica, tal Parise si ricandida per le elezioni del 14 dicembre 2014 mentre nella fascia due vi è addirittura candidato tal Piccotin, da sempre assessore di Lonigo, ormai da quattordici anni, oltretutto terzista agricolo che ben conosce la realtà di Lonigo e non solo.
Questo mi fa capire che alla Coldiretti interessa il potere e non cercare soluzioni più adatte a scongiurare ulteriori inquinamenti che influiscono sulla vita di noi cittadini.
Un ultima precisazione. Nel 1999 presentai una mia personale lista nell'ex consorzio Riviera Berica, contro la proposta, a lor nota, di immettere a Cologna Veneta le acque del tubo collettore conciario entro il L E B, ora si scopre anche ricco di sostanze Perfuoroalchiliche. Sono stato eletto: unico della minoranza. Ho fatto cinque anni 32 consiglieri contro uno, ma ho vinto scongiurando contro tale proposta della provincia di Vicenza avallata dalla Regione Veneto, comune di Arzignano, Consiag e altri.
Lonigo 23 novembre 2014 Vittorio Rizzoli
Inquinamento da sostanze PERFLUOROALCHILICHE: PFAS, PFOS, PFOA, altre
Nel 2011 il C N R avviò una indagine, in tutta Italia, mai fatta prima, sui PFOS. PFAS, PFOA.
Stranamente, per quanto il mare Adriatico, il pesce a Chioggia aveva tracce di questi inquinanti, che, tutt'ora, non sono previsti ne normati dalla legislazione europea, tanto meno su quella Italiana.
Solo la Germania, da tempo ha fissato dai parametri. L'unica nazione che ha normato questi prodotti sono gli Stati Uniti d'America, Tra l'altro solo queste due nazioni, allora, avevano strumenti atti a rilevarli. Ora l'Istituto di sanità Italiano ha dettato alcune norme guida-
Dato che a Chioggia arriva il fiume Brenta sin da subito si sono accorti che questo inquinante arrivava dal Gorzone, che confluisce sul Brenta a pochi chilometri dal mare, questo avviene subito dopo che il Bacchiglione si innesta sull'asse del Brenta.
A Vescovana si congiunge il Brancaglia con il Fratta.-
Specifica a monte delle varie denominazioni dei due torrenti:
1) Agno – a Trissino si congiunge il Poscola -
- Guà - da Recoaro fino a nord di Montecchio Maggiore,
alle porte di Lonigo vi è il congiungimento con il Fiumicello Brendola, questi ha sempre acqua tutto l'anno.
- Fiume Novo da Cologna Veneta al confine con il padovano,
- poi Frassine fin quasi a Este,
- poi a volte denominato Santa Caterina indi Brancaglia fino a Vescovana.
2) Canale Valdo – è un innesto artificiale dal torrente Chiampo a Chiampo, serviva per diluire l'inquinante conciario,
- Roggia, Roggia Grande, Rio Acquetta, in comune di Arzignano e fin dentro il bacino di Montebello Vicentino;
- Rio Camparolo, Rio Piovego Acquetta, Togna (toponimo antico Rabbiosa) in comune di Lonigo.
- Fossa e poi Fratta da Santo Stefano di Zimella (VR) al congiungimento con il Brancaglia a Vescovana.
Dall'analisi a ritroso le pericolose sostanze perfluoroalchiliche sono state trovate a TRISSINO esattamente nel torrente Poscola. Sia il torrente Guà, che il Poscola, sono sopra una massa ghiaiosa spessa quasi novanta metri. Ambedue sono asciutti , in quel punto, quasi nove mesi l'anno.
Vi sono solo due aziende in Italia che producono queste sostanze
- la SOLVAY di Alessandria
- la MITENI di TRISSINO.
La Miteni a Trissino è collocata, nel lato più lungo, adiacente al torrente Poscola. L'inquinante, mai considerato prima al termine delle lavorazioni , andava direttamente in falda. Ci vorranno 50 anni per risolvere senza scarichi!
Il depuratore di Trissino è stato modificato, perché insufficiente con presentazione alla V I A a Trissino il 28 ottobre 2011, ora transiterà, attraverso il TUBO COLLETTORE che termina a Cologna Veneta, alla confluenza con il L E B, che ne diluisce il problema, oltre a quello conciario , con un apporto maggiore di inquinanti del 10%. rispetto a prima (Quotidiano Arena di Verona del 30/10/2011, - c'ero a quella riunione- ) -
In tale circostanza i tecnici erano di più del pubblico presente e, ovvio, non si è discusso di sostanze perfluoalchiliche in quanto erano appena partite le ricerche.
All'atto del primo controllo ARPAV, maggio 2013, prima che il PFAS entrasse nel depuratore di Trissino era oltre 2.500.000 nano grammi/litro lo scarico della MITENI .
Conseguenze dirette.
La valle dell'Agno, in milioni di anni ha apportato milioni di metri cubi di sedimenti e quindi più alta della
valle di Sovizzo.
Teniamo come punto CASTELGOMBERTO, comune a cavallo della valle dell'Agno e quella di Sovizzo.
Ebbene la valle di Sovizzo ha anch'essa un corso d'acqua, effetto sia delle piogge ma anche delle continue risorgive ma, non avendo apporto di materiali ghiaiosi è rimasta più bassa. Ragion per cui una frazione di Montecchio Maggiore, denominata Valdimolino, ha delle sorgenti, la più copiosa proprio nella villa di proprietà di Enrico Maltauro, reso noto dalle recenti indagini su tangenti pagate per l'Expo 2015 di Milano, che baypassando sotto i colli che terminano a Montecchio Maggiore , ma molto più a monte dei castelli di Giulietta e Romeo, ha arricchito il fossato perenne con queste sostanze perfluoalchiliche. Esse hanno
pertanto contaminato i pozzi acquiferi e per irrigazione di Sovizzo e Creazzo, giungendo ad inquinare anche alcuni pozzi della città di Vicenza. Questi sono stati fatti chiudere, dal sindaco Variati, nel luglio 2013. Ma oltre questo “nuovo” inquinante vi era già presente e già conosciuto ante 1990, quello prodotto dalla RIMAR (RIcerche Marzotto), nome precedente della MITENI, che produceva diserbanti oltre a scarichi per ricerche sui prodotti tessili e sperimentazioni antimacchia.
Per quanto riguarda il Comune di Montecchio è toccato dal problema ma non in maniera determinante, il bacino di Montebello Vicentino è stato sempre il serbatoio del rio Acquetta, il più infettato e dalla piene del torrente Guà, conseguenze pesanti sono presenti nel territorio di Brendola, la cui barriera dei Monti Berici fa confluire tutta l'acqua contaminata nel Fiumicello omonimo, che scorre verso Lonigo, con conseguenze pesanti sia sui corsi d'acqua che nei pozzi acquiferi nei comuni di SAREGO e LONIGO. Quest'ultimo si è trovato con i pozzi e linee di acquedotti pieni inquinamento, qualche pozzo è stato subito anche chiuso.
Da Lonigo partono linee che, oltre ai fabbisogni del comune, vanno verso Noventa Vicentina, verso Cologna Veneta e Montagnana, verso Minerbe e Porto di Legnago, ecc.
Nella riunione, indetta dalla Regione Veneto, il 13 giugno 2013 sono stati informati 59 sindaci, relativi ai territori delle Province di Vicenza, Verona e Padova.
Nel frattempo la Regione Veneto ha dato le prime indicazioni, obbligando tutti i gestori di acquedotti di installare dei particolari (e costosi) filtri per l'acqua potabile, per rientrare nei limiti che credono siano adatti per una qualità d'acqua adatta al consumo umano.
Per Lonigo, a quanto ha dichiarato pubblicamente il sindaco, tutta l'acqua era filtrata lo è stata solo alla fine del 2013. Per altri gestori lo è stato nella primavera 2014. Tutti sanno che i filtri sono costosi, non sono a carico di chi inquina, ma di chi gli utilizza: quindi tutti noi. Basta rallentare il cambio dei filtri e tutto torna come prima. Di una cosa si è certi non si potrà in eterno ricorrere a questi speciali filtri.
La MITENI, proprio nel mese di ottobre 2014 è stata nuovamente autorizzata a produrre e gli scarichi delle sostanze PERFLUOROALCHILICHE, avviarli al depuratore di Trissino, che non fa altro che diluire il problema assieme agli altri scarichi ed il tutto nuovamente diluito con lo scarico del tubo collettore che da Trissino va a finire a Cologna Veneta sul Fratta, con mc. 30 al secondo d'acqua prelevata dal L E B. La ditta come premio, è stata autorizzata inoltre ad incenerire oltre 150 tonnellate annue di rifiuti pericolosi, senza obbligo di filtri ai camini. Il comune di Trissino è stato pure incaricato di controllare sversamenti e fumi. Sarebbe interessante conoscere come farà questo comune ad eseguire i controlli, con quale maestranze e quali attrezzature. Il solito sistema all'italiana! Tutto è scritto sulla carta ed è sufficiente.
Ma se per l'acqua potabile qualcosa è stato messo in piedi, per l'acqua da irrigare nulla è stato fatto ne pare possibile si possa fare nulla.
Alternative per l'acqua potabile
Per la mia esperienza un acqua senza le sostanze prive o quasi di Perfluoroalchilici c'è. E' sufficiente spostarsi in altri ambiti che non siano le valli dell'Agno, ad esempio i Lessini.
Già spostandoci in Via Fossalunga, sempre in Lonigo, zona verso il veronese, tutti i parametri di queste sostanze sono meno di un nano grammi litro, appena percepiti dagli strumenti. Analisi a mie mani fatte il 15 ottobre 2014, confermate precedentemente da analisi eseguite nel novembre 2013 in Via Villaraspa.
Non si sa il perché, molto per inerzia del Sindaco di Lonigo che decadrà a maggio 2015, oggi non si fa nulla.
Alternative per l'acqua per irrigare.
Già nel mio orto situato nei pressi di Piazza XXV Aprile i parametri sono tutti alterati, irrigo con sostanze
non idonee. Il mio pozzo è profondo metri sei, Il mio dirimpettaio ha il pozzo profondo 25 metri ed è nelle
mie stesse condizioni.
Mi informa il sig. Pozzan, che ha stalla di vacche da latte in zona Salgarelle di Lonigo, quindi poco più di un chilometro a valle, che i parametri sono nella norma. Mi ha promesso che mi da fotocopia, quindi scrivo oggi con beneficio di inventario.
Lo sbarramento davanti la cantina di Lonigo, i cui tecnici nulla sapevano prima della mia informazione verbale del 17 maggio 2014, ma nemmeno i 15 conferenti di uve biologiche presenti, trasferisce con condotto sotterraneo a nord della città, quasi sotto monte, parte delle acque più tossiche di sostanze perfluoroalchiliche dal Fiumicello Brendola alle campagne. Il condotto sotterraneo termina poco a fianco del cimitero monumentale di Lonigo. Da questo luogo l'acqua irriga e scorre per zona Preon e Sabbionara di Lonigo, Alonte, Spessa di Cologna Veneta e di Orgiano, Asigliano, Pojana Maggiore, ecc.
Quest'anno da giugno non occorreva irrigare, bastava far scorrere il minimo vitale su detto condotto, semplicemente abbassando lo sbarramento sul Fiumicello Brendola e l'acqua farla andare al mare.
Deduco che il mio pozzo, che è a sud di detto condotto sia inficiato da decenni di scorrimento. Il manufatto è ottocentesco, quindi vecchio, evidentemente non a tenuta. Non ho quindi infiltrazioni dal Guà lontano più di un chilometro, che ha un andamento nord sud e non verso est dove io abito.
Coldiretti
Ci siamo messi assieme diverse associazioni ambientali informando la popolazione in piazza di Lonigo. Visto l'inerzia di MOLTI sindaci sull'argomento acqua potabile e acqua da irrigare. Ma alla Coldiretti un nostro volantino non è andato a genio, questo già a luglio 2014. Difatti pronta, già nello stesso mese, ci è pervenuta lettera di diffida dal loro avvocato Massimo Pesavento.
Al successivo incontro nella sede Coldiretti di Vicenza, avvenuto il 17 settembre 2014, che doveva chiarire le rispettive opinioni non ci è trovato alcun accordo. Per loro noi spaventiamo la gente e i produttori agricoli, così noi facendo, avranno perdite per la vendita di prodotti della terra.
A quel punto ho precisato al Presidente e al Dr. Pasquati direttore Coldiretti Vicenza, quest'ultimo mi pareva il meno....agitato, dividiamo il problema:
- acqua potabile, precisando che quella dei Lessini, (capitolo precedente) è migliore e ve ne è in quantità alla Lobia di San Bonifacio, un chilometro oltre il confine Lonigo, in territorio provincia di Verona. Tra l'altro acque veronesi gestisce l'acquedotto di Lobia come l'impianti di filtrazione dei cinque acquedotti che dipartono da Lonigo in località Madonna;
- acqua per irrigare perché nulla per questa si sta facendo e non vi sono prospettive ne alterative.
A tal proposito ho proprio detto perché i Vostri rappresentanti, eletti nelle file Coldiretti non li sollecitate ad abbassare lo sbarramento sul fiumicello Brendola e far scorrere le acque ricche di pericolose sostanze PERFLUOROALCHILICHE, verso il mare anziché di traverso per le campagne, avremmo avuto un anno di inquinamento in meno, ben sapendo che i loro rappresentanti ancor oggi sono in giunta ed il loro Presidente è a capo del Consorzio Alta Pianura Veneta. La sua risposta mi ha fatto gelare il sangue: perché non hanno questo potere.
Nel frattempo, come gruppi il 17/10/2014 , abbiamo presentato esposto alle procure di Vicenza e Verona sull'argomento, come ripreso e trasmesso dal TG3 lo stesso giorno.
Ora l'attuale Presidente in carica, tal Parise si ricandida per le elezioni del 14 dicembre 2014 mentre nella fascia due vi è addirittura candidato tal Piccotin, da sempre assessore di Lonigo, ormai da quattordici anni, oltretutto terzista agricolo che ben conosce la realtà di Lonigo e non solo.
Questo mi fa capire che alla Coldiretti interessa il potere e non cercare soluzioni più adatte a scongiurare ulteriori inquinamenti che influiscono sulla vita di noi cittadini.
Un ultima precisazione. Nel 1999 presentai una mia personale lista nell'ex consorzio Riviera Berica, contro la proposta, a lor nota, di immettere a Cologna Veneta le acque del tubo collettore conciario entro il L E B, ora si scopre anche ricco di sostanze Perfuoroalchiliche. Sono stato eletto: unico della minoranza. Ho fatto cinque anni 32 consiglieri contro uno, ma ho vinto scongiurando contro tale proposta della provincia di Vicenza avallata dalla Regione Veneto, comune di Arzignano, Consiag e altri.
Lonigo 23 novembre 2014 Vittorio Rizzoli
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