O.d.G Domenica 26 Ottobre (ore 11.00 – 17.00)
report delle assemblee macroregionali;
discussione e definizione delle iniziative e campagne per contrastare i nuovi processi di privatizzazione;
discussione e definizione percorsi di medio-lungo termine (campagna
costituzionalizzazione, scuola dei beni comuni, osservatorio popolare);
stato dell’arte delle risorse economiche e campagna di autofinanziamento;
varie ed eventuali.
L’assemblea ha preso avvio con un’introduzione in cui è stata
effettuata una sintesi delle proposte e idee condivise nel ciclo delle
assemblee macroregionali, dalle quali, in primis, è emerso un giudizio
decisamente positivo su questa modalità di discussione poichè da una
parte consente una maggiore facilità di partecipazione degli attivisti e
dall’altra mette in relazione diretta comitati afferenti a territori
contigui. Su questa base si è condiviso di replicare lo svolgimento
delle assemblee macroregionali, in particolar modo quando si
attraversano periodi, come quello attuale, di profondo cambiamento di
fase politica e sociale che ha effetti diretti sul nostro percorso.
D’altra parte è stato ribadito che la normale modalità di svolgimento
della discussione e assunzione delle decisioni rimane la riunione del
Coordinamento nazionale.
Inoltre è emersa l’esigenza diffusa e la volontà di mettere in campo
una forte iniziativa volta a contrastare i nuovi processi di
privatizzazione e finanziarizzazione che il Governo ha intenzione di
rilanciare.
Per il dettaglio delle discussioni svolte durante le macroregionali si
rimanda alla pagina del sito in cui sono pubblicati i report.
La discussione, poi, si è concentrata sullo scenario che si è andato
delineando in funzione delle norme contenute nel decreto “Sblocca
Italia” e nella legge di stabilità. Si è convenuto sul fatto che il
combinato disposto dei due provvedimenti costruisca un piano complessivo
di attacco all’esito referendario e più in generale ai beni comuni,
mirando alla privatizzazione del servizio idrico e dei servizi pubblici
locali. E’ apparso anche chiaro come il Governo attuale abbia costruito
una meccanismo molto più sottile e subdolo rispetto a quello derivante
dal decreto Ronchi, prevedendo di giungere al medesimo obiettivo
attraverso una generica operazione di “razionalizzazione” delle aziende
partecipate dagli Enti Locali seguendo lo slogan “riduzione da 8000 a
1000″, ma di fatto imponendo processi di aggregazione e fusione,
incentivando la dismissione delle quote in capo agli Enti Locali,
assegnando prioritariamente ai gestori privati i finanziamenti derivanti
da risorse pubbliche e, infine, rendendo la scelta dell’affidamento “in
house” più onerosa per gli Enti Locali.
In tale contesto gli Enti Locali e le multiutilities sono stati
individuati quali elementi centrali di questi processi e su cui si è
convenuto vada promossa un’iniziativa specifica.
Di fronte a tale quadro è stata condivisa la necessità e urgenza di
costruire una campagna attraverso la quale nei prossimi due mesi
diffondere una mobilitazione ampia e intensa di contrasto ai nuovi
processi di privatizzazione, che sia portata avanti territorialmente e
coordinata a livello nazionale. In merito si è ribadita l’opportunità di
lavorare in sinergia con le altre realtà e movimenti sociali attivi sui
beni comuni. Di seguito si riportano le tappe mediante la quale ci si
propone di svilupparla:
avvio e rafforzamento della fase d’informazione e sensibilizzazione
attraverso l’organizzazione di dibattiti e assemblee pubbliche, a
partire dalle prossime 2 settimane;
predisposizione del materiale di comunicazione, tra cui manifesti,
volantini, spot video e spot radio. A tale scopo in riunione è stata
presentata una prima bozza di ipotesi grafica successivamente aggiornata
e condivisa in lista secondo quanto emerso durante la discussione (in
allegato);
avviare un’interlocuzione e un’azione di pressione nei confronti
degli Enti Locali mediante alcuni strumenti quali delibere, ordini del
giorno, mozioni o appelli da far sottoscrivere ai sindaci e consiglieri
comunali che si pongano l’obiettivo di far emergere una posizione di
contrarietà rispetto al ricatto costruito dal Governo tramite il quale
s’intende favorire la vendita delle azioni e le aggregazioni (in
allegato una bozza di delibera);
avviare una raccolta di firme on line su un appello che denunci
l’intenzione del Governo di rilanciare la privatizzazione dell’acqua e
dei servizi pubblici locali con l’obiettivo di raggiungere diverse
migliaia di firme per poi consegnarle al Parlamento. Si è condiviso di
sviluppare tal azione sul modello di quanto fatto nell’autunno 2009
durante la campagna “Salva l’Acqua” di contrasto alla conversione in
legge del decreto Ronchi;
organizzare presidi o altre tipologie di iniziative che abbiano come obiettivo centrale le multiutilities;
riavviare l’interlocuzione con i parlamentari dell’intergruppo sull’acqua;
attraversamento di altre scadenze già fissate nelle prossime
settimane, a partire dalla mobilitazione prevista per il 7 novembre a
Bagnoli in occasione della visita di Renzi e dallo sciopero sociale del
14 novembre;
prevedere l’organizzazione di manifestazioni a carattere regionale tra fine novembre e prima settimana di dicembre.
Inoltre è emersa come questione ampiamente condivisa il fatto che
tale campagna debba essere accompagnata da un rilancio di alcuni temi
cruciali su cui il movimento per l’acqua ha lavorato negli ultimi anni.
Da una parte diviene importante contrapporre alla rinnovata propaganda
governativa contro “il pubblico”, su cui in larga parte si basa il
rilancio delle privatizzazioni, un nuovo modello di gestione pubblica
che sia incentrato sulla partecipazione diretta della cittadinanza e dei
lavoratori come elemento qualificante e realmente innovativo;
dall’altra la necessità, in funzione del rispetto dell’esito
referendario, che la gestione del servizio idrico non debba più
sottostare alla logica del profitto.
E’ stato poi affrontato il tema relativo allo stato dell’arte delle
risorse economiche. A riguardo, come da previsioni del piano triennale
2012-2014 di utilizzo del rimborso elettorale, è stato fatto presente
che alcuni voci di spesa andranno ad esaurire le dotazioni individuate e
quindi non sarebbe più possibile sostenere iniziative e azioni in
quella direzione, mentre per altre permangono fondi inutilizzati, come
ad esempio per diversi comitati regionali. In particolare e a titolo
esemplificativo è stato riportato come allo stato attuale non ci
sarebbero fondi in grado di sostenere, a partire dal 1° gennaio 2015 la
segreteria operativa o qualsiasi azione legale si rendesse necessaria.
Su questa base è stata condivisa la necessità di dare continuità alla
segreteria operativa anche nel 2015, come della possibilità di poter
sostenere spese per iniziative di carattere nazionale, comprese le spese
legali. Tutto ciò a maggior ragione in un periodo in cui s’intende
rilanciare i processi di privatizzazione a tutto campo.
Pertanto si è convenuto di dare mandato alla segreteria e al tesoriere
di definire nel dettaglio lo stato dell’arte delle risorse economiche al
fine di giungere a costruire una proposta di rimodulazione della
distribuzione dei fondi tra le varie voci da riportare alla prossima
riunione di coordinamento nazionale, andando a prendere le risorse
laddove risultano inutilizzate. E’ stato condiviso che tale proposta
debba porsi prioritariamente due obiettivi: mantenimento della
segreteria operativa per il 2015, con al minimo una persona retribuita;
sostegno dell’iniziativa di carattere nazionale con particolare
riferimento alla campagna contro le privatizzazioni.
Inoltre è stato segnalato che in lista è stato inviato il report di
analisi e interpretazione, effettuato dal Prof. Volterrani in
collaborazione con la Cooperativa Social Hub, dei contenuti emersi
durante le interviste svolte grazie alla disponibilità di alcuni
attivisti del movimento per l’acqua. Ciò risulta essere il primo
passaggio verso la costruzione di una campagna per il fund raising che
partendo dai contenuti di tale report si pone l’obiettivo d’individuare
gli ambiti di azione e della strategia di comunicazione. A questa prima
fase di ricerca dunque seguirà la vera e propria campagna di raccolta
fondi che sarà coadiuvata da Elisabetta Gazzola, la fundraiser che ci
aveva seguito durante la campagna referendaria.
Successivamente si è affrontato il punto all’ordine del giorno
relativo alla definizione dei percorsi di medio-lungo termine. Per
chiarezza e sintesi si riporta di seguito quanto condiviso:
è stato fatto presente come in molti territori la pratica dei
distacchi dell’acqua si stia diffondendo sempre di più. La riflessione
ha portato a evidenziare come dietro la diffusione massiccia di tale
pratica da parte dei gestori si celi il tentativo di equiparare ancor di
più il servizio idrico agli altri servizi pubblici dimostrando che
anche questo servizio può essere staccato giungendo ad eliminare di
fatto le “peculiarità” dell’acqua. Ciò, di fatto, permetterebbe di
rendere ancor più appetibile il servizio idrico alle lobbies economiche e
finanziarie soprattutto in un momento in cui si rilanciano fortemente i
processi di privatizzazione. Su tale questione si è convenuto che vada
svolto un approfondimento ulteriore al fine di individuare possibili
iniziative da mettere in campo in grado di contrastare questa strategia;
in merito alla campagna sulla costituzionalizzazione del diritto
all’accesso all’acqua e dei diritti della natura è emerso un giudizio
decisamente positivo riconoscendole la capacità di divenire uno
strumento utile anche nella ricostruzione di una narrazione e di un
panorama generale intorno al tema dell’acqua come bene comune, oltre di
un immaginario più compiuto sui beni comuni. E’ stata valutata
positivamente anche la proposta di diffondere una sorta di questionario
(in allegato una bozza) attraverso il quale coinvolgere direttamente gli
attivisti dei comitati nella discussione e nella costruzione della
campagna. Per la sua diffusione si è ragionato sulla possibilità di
utilizzare moduli da compilare telematicamente e inviare on-line, ciò
consentirebbe di raggiungere un maggior numero possibile di attivisti e
ricevere prima le risposte. Si è infine condivisa l’esigenza di
integrare e modificare leggermente tale questionario per renderlo più
efficace come strumento di coinvolgimento, dando mandato al gruppo di
lavoro costituito ad hoc per questa campagna. Inoltre, è stata ribadita
la necessità di avviare l’interlocuzione con i giuristi per definire
l’articolato e lo strumento più opportuno con cui svilupparla (ad es.
valutare la legge d’iniziativa popolare di modifica costituzionale),
oltre a prevedere l’organizzazione di un convegno con la consapevolezza
che tale campagna verrà avviata con ogni probabilità nei primi mesi del
2015;
in connessione con la proposta di costituzionalizzazione del diritto
all’acqua e dei dirittti della natura si è condiviso di sviluppare
un’iniziativa volta a rafforzare gli istituti di democrazia diretta e
partecipativa, pure in questo caso va approfondito, anche con il
sostegno dei giuristi, l’eventuale articolato legislativo;
è stato sottolineato come oramai sia sempre più evidente il procedere
di alcuni processi involutivi delle istituzioni e come dietro questo si
celi il tentativo di liquidazione della stessa democrazia
rappresentativa e di delegittimazione delle stesse istituzioni
democratiche, provocando di fatto svolta autoritaria e una perdita,
anche formale, del loro controllo da parte dei cittadini. Nella stessa
direzione va il riordino delle autonomie locali e delle loro competenze,
con un sostanziale svuotamento di sovranità degli enti locali di
prossimità a favore delle aree metropolitane e dell’unione dei comuni.
In merito è stato ricordato che entro il 31 dicembre dovrà essere fatto
un primo passaggio rispetto all’approvazione degli statuti delle citta
metropolitane, per cui è stato sottolineato come sia necessario che il
movimento per l’acqua prenda posizione e parola in merito avanzando
proposte concrete. A tal fine, anche sulla base di quanto emerso nella
riunione macroregionale di Salerno, è stato condiviso di avviare uno
specifico gruppo di lavoro che elabori una proposta inerente gli statuti
comprendente l’inserimento del principio del diritto all’accesso
all’acqua e di alcuni strumenti di partecipazione e di democrazia
diretta;
per quanto concerne il livello internazionale è stato ricordato che
il lunedì successivo alla riunione del coordinamento nazionale si
sarebbe svolta una conference call della Rete Europea per l’Acqua in cui
all’ordine del giorno ci sarebbe stata la costruzione della
manifestazione a Bruxelles, iniziativa condivisa durante l’assemblea
della Rete svolta a fine Agosto Parigi che inizialmente era prevista per
dicembre mentre attualmente si sta valutando il suo svolgimento per
inizio febbraio;
è stata evidenziata anche la necessità di proseguire nel sostegno e
promozione della campagna nazionale STOP TTIP, ovvero contro il trattato
internazionale di libero scambio Usa-Ue.
Sono state poi sottoposte all’attenzione dell’assemblea una serie di
questioni non ancora risolte e sui cui è divenuta opportuna e
irrununciabile una decisione. Per sintesi si riportano di seguito i temi
affrontati e quanto condiviso in merito:
- presentazione di alcune ipotesi grafiche del logo del Forum Acqua, su
cui sono state suggerite alcune modifiche da apportare per giungere a
metterle in consultazione in lista coordinamento nazionale;
- presentazione del nuovo sito del Forum su cui come segreteria e web
master si è lavorato negli ultimi mesi. Si tratta di un sito
completamente aggiornato e rinnovato rispetto a quello “storico”, più
attinente alle attività attuali del movimento per l’acqua. Ovviamente
verrà mantenuto la stessa “URL”, ossia www.acquabenecomune.org. E’ stato
proposto che nel momento in cui si accede al sito la prima
visualizzazione sia una sorta di “copertina” con un’immagine a tutto
schermo con cui segnalare la campagna in primo piano in quel momento. Al
fine di condividere la nuova versione si è condiviso di segnalare in
lista coordinamento nazionale il link
(http://www.tempestastudio.com/clienti/forummovimenti/), ancora non
pubblico, su cui è possibile visualizzarla;
- è stata sollecitata una decisione in merito all’ordine dei calendari
sull’acqua bene comune realizzati dall’Ass. Compartir Giovane. Visti i
costi abbastanza elevati, anche rispetto ad un ordine cumulativo di
alcune centinaia, e una valutazione condivisa per cui non possa essere
venduto a più di 5 € l’uno, si è convenuto che non possa essere un
valido strumento per l’autofinanziamento e quindi di non procedere
all’ordine cumulativo, eventualmente ciascun comitato valuterà in
autonomia l’acquisto. Però si è condivisa l’opportunità di sviluppare
dei gadjet, oltre alle borracce ancora disponibili, che abbiamo uno
stretto collegamento con le campagne in corso a partire da quella contro
le privatizzazioni;
- è stato sollecitato fortemente l’avvio della raccolta dei dati in
merito all’inchiesta volta alla valutazione dell’efficienza della
gestione del servizio idrico integrato in Italia su cui come movimento
per l’acqua abbiamo condiviso di collaborare con Ginevra Lombardi,
ricercatrice dell’università di Firenze. A riguardo i ricercatori hanno
raccolto i bilanci di tre anni del 2011, 2012, 2013 di 53 gestori. Per
cui, per ottimizzare il lavoro l’indicazione è quella di ricercare i
dati solo di questi 53 gestori e in particolare quelli non desumibili
dai bilanci. Si allega la tabella così come modificata in funzione di
quanto sopra con indicate le tipologie di dati da ricercare.
Inoltre, è stata sottoposta all’assemblea la richiesta di
sottoscrizione del ricorso al TAR che il Coordinamento campano sta
predisponendo in merito alla Struttura di missione/legge finanziaria
regionale, scelte effettuate dall’amministrazione regionale che di fatto
vanno contro l’esito referendario. In merito si è espresso un parere
positivo al sostegno da parte del Forum Acqua, mediante il suo strumento
operativo ovvero l’Ass. Acqua Bene Comune Onlus. Si è, in ultimo,
condivisa l’opportunità di avere ulteriori informazioni in merito
all’azione legale segnalandole in lista in mdo che tutti siano
aggiornati in emrito.
Roma, 26 Ottobre 2014
Presenze: Comitato Savonese Acqua Bene Comune, Coordinamento Ligure
dei Moviemnti per l’Acqua, Comitato Acqua Pubblica Lecco, Comitato Acqua
Pubblica Salerno, Comitato Acqua Pubblica Torino, Comitato Roma XII
Beni Comuni, Comitato Acqua Pubblica Sulmona, Comitato Acqua Pubblica
Ferrara, Comitato Provinciale Reggiano Acqua Bene Comune, Comitato Acqua
Pubblica Capena-Morlupo, Coordinamento Acqua Pubblica Valle del Tevere,
Campagna Stop TTIP, Coordinamento Regionale Campano per la Getsione
pubblica dell’Acqua, Abruzzo Social Forum, Forum Abruzzese dei Movimenti
per l’Acqua, Attac Italia, Coordinamento Romano Acqua Pubblica,
Coordinamento Acqua Pubblica Frosinone, Coordinamento Acqua Pubblica
Valle Aniene, Segreteria Operativa Forum Italiano dei Movimenti per
l’Acqua.
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