mercoledì 17 settembre 2014
Pedemontana veneta: Pettenò (FSV), a rischio pozzi Ovest Vicentino ed Est Veronese
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Si allega testo interrogazione.
CONSIGLIO
REGIONALE DEL VENETO
NONA
LEGISLATURA
INTERROGAZIONE A
RISPOSTA SCRITTA N.
IL TRACCIATO SPV IN VALLE DELL’AGNO
INTERCETTA LA FALDA INQUINATA DA PFAS DEL TORRENTE POSCOLA
COMPROMETTENDO LA FALDA INTEGRA DELL’AGNO-GUÀ E I POZZI DI ACQUA
POTABILE?
Presentata il 17 settembre 2014 dal
cons. Pettenò
Premesso:
- che il Giornale di Vicenza del 10.09.2014 dava notizia dell’avvio da ottobre 2014 dell’impiego di mine che verrebbero fatte esplodere nella valle dell’Agno-Guà sotto il colle di Sant’Urbano di Montecchio Maggiore per lo scavo del tunnel di Trissino, opera del lotto 1B della costruenda Superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta, proprio nelle aree a est dell’impianto Miteni di Trissino da dove si sarebbero generati gli inquinamenti da PFAS come evidenziato dagli studi di ARPAV;
- che il Ministero della Salute, con nota prot. 2565 del 29.01.2014, recependo il parere dell’Istituto Superiore di Sanità prot. 16.01.2014 - 0001584 su “Acqua destinata al consumo umano contenente sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS) nelle acque della Provincia di Vicenza e Comuni limitrofi”, ad integrazione di quanto già rappresentato con nota ISS prot. 0022264 - 07.06.2013, ha ribadito la raccomandazione di assicurare adeguate misure di prevenzione della contaminazione delle acque di origine;
- che a livello impiantistico, il Ministero ha chiesto la progettazione, l’impiego e le sviluppo di tecniche di assorbimento e/o filtrazione attraverso membrane di provata efficienza per la rimozione di PFAS nella filiera di produzione e distribuzione delle acque destinate al consumo umano;
- che si evidenzia dagli studi che, per valori fuori norma come nel caso riscontrato nelle acque potabili di una vasta zona dell’Ovest Vicentino, è indispensabile attuare azioni di prevenzione integrata volte a ridurre la contaminazione nell’acqua ad uso irriguo e zootecnico, a regolamentare l’uso di ammendanti agricoli provenienti dal ciclo di potabilizzazione e depurazione delle acque e, se del caso, a limitare in modo selettivo il consumo degli alimenti prodotti in loco;
- che ARPAV ha provveduto ad eseguire approfonditi studi resi pubblici nel proprio sito web http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/acqua/file-e-allegati/documenti/acque-interne/pfas/ quali la “Campagna di misura delle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nei punti di monitoraggio della rete regionale acque sotterranee autunno 2013 – allegato 1”, la “Campagna di misura delle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nelle acque superficiali del marzo 2014”, la “Campagna di misura delle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nei punti di monitoraggio della rete regionale acque sotterranee primavera 2014 – allegato 1”, la nota tecnica sullo “Stato dell’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) in provincia di Vicenza Padova e Verona – aspetti geologici e idrogeologici la rete idrografica, il sito potenzialmente inquinato e prima delimitazione dell’inquinamento 30.09.2013”, presentati alla “XII Conferenza del Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente” http://www.isprambiente.gov.it/it/events/xii-conferenza-del-sistema-nazionale-per-la-protezione-dellambiente.-ventanni-di-controlli-ambientali.-esperienze-e-nuove-sfide-2 tenutasi a Roma il 10-11.04.2014 nei quali ha comunicato la mappa di sintesi “La contaminazione diffusa da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nel Veneto - Azioni di controllo integrato” http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/acqua/file-e-allegati/documenti/acque-interne/pfas/Poster_PFAS.pdf/view;
- che devono essere acquisiti e dettagliati, da parte della Regione a del Commissario Straordinario per la realizzazione della SPV, gli studi effettuati sulle acque sotterranee e superficiali da ARPAV in relazione alle aree delle Province di Vicenza, Verona e Padova interessate dai riscontri della presenza delle sostanze perfluoroalchiliche contenuti nei documenti.
Considerato:
- che il Commissario Straordinario per la realizzazione della SPV, con Decreto n. 121 e n. 122 del 23.12.2013, ha approvato rispettivamente la progettazione esecutiva del lotto 1 tratti A e B pubblicati nel BUR Veneto il 03.01.2014 e la planimetria generale del lotto 1B;
- che sono stati avviati i cantieri del lotto 1 tratto B alla presenza del presidente Zaia e dell’assessore Chisso presso la base logistica in comune di Brogliano nella Valle dell’Agno;
- che la documentazione tecnica depositata nel sito web del Commissario Straordinario, dettaglia alle tavole del lotto 1 tratta B del Progetto Esecutivo Planimetrie di Progetto su Rilievo Tav. 2/9 da PK 1+000 a PK 1+700, Tav. 3/9 da PK 1+700 a 2+800 4/9 da PK 2+800 a PK 4+100 ben due attraversamenti del torrente Poscola: il primo risalendo da sud verso nord al Km 1+580,72 in cui l’infrastruttura sovrappassa il corso d’acqua posto in un tubo scatolare idraulico di m 12x4; il secondo attraversamento del Poscola avviene più a nord in corrispondenza del Km 3+164,80 dove l’infrastruttura viene posta in galleria artificiale per circa 856 m con una profondità di 11 m della carreggiata rispetto alla quota del terreno di campagna come si riporta nel Progetto Esecutivo Profilo Longitudinale Asse Nord Tavola 4/10 da PK 3+075 a PK 3+690,15 dalla quale si evince che la struttura della galleria artificiale poggia su paratie verticali di sostegno ai tegoli della struttura della copertura, che possono raggiungere i 25 m di profondità massima (cfr. Progetto Definitivo all.n.2383 c. 40 Opere d’arte maggiori – Gallerie artificiali – Galleria artificiale tipo C “Poscola” - Relazione di Calcolo delle Sottostrutture pag. 31 e cfr. Progetto Definitivo all.n.2386 c. 40 Opere d’arte maggiori – Gallerie artificiali – Galleria artificiale tipo C “Poscola” – Profilo Longitudinale asse Nord e cfr. schema di sintesi) con uno sviluppo di una paratia lungo il lato nord dell’asse stradale di circa 1.600 m, tali da costituire una barriera continua dalla galleria di Sant’Urbano posta trasversalmente al corso del torrente Poscola, ben oltre fino ai campi in corrispondenza della ex Stazione FTV della frazione di Ghisa in comune di Montecchio Maggiore a sud della strada comunale che collega la ex SS 246 con la zona industriale di Tezze nel Comune di Arzignano;
- che la nota tecnica sullo “Stato dell’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) in provincia di Vicenza Padova e Verona – aspetti geologici e idrogeologici la rete idrografica, il sito potenzialmente inquinato e prima delimitazione dell’inquinamento 30.09.2013” individua in questo tratto del torrente Poscola il principale percorso di dispersione del lume delle sostanze perfluoroalchiliche dallo stabilimento di Trissino;
- che le opere di SPV costituiscono un rischio reale in grado di deviare o interferire con il flusso inquinato (considerate le profondità delle opere e i gli alti livelli della falda di questi ultimi tempi), flusso individuato da ARPAV per una larghezza non superiore ai 200-250 m lungo l’asta meridionale del Poscola, affluente dell’Agno-Guà, è da ritenersi reale, grave e pericolo imminente per i siti pubblici di prelievo delle acque potabili e per i pozzi privati posti a ovest dell’area inquinata e non ancora interessati dai PFAS;
- che in questi giorni si stanno avviando le attività volte allo sparo delle mine per la costruzione della Galleria di Sant’Urbano proprio a ridosso dell’area industriale dove lo studio ha evidenziato i principali sversamenti delle sostanze perfluoroalchiliche e che gli studi ARPAV non nascondono l’eventualità che questi infiltrino il sistema carsico della dorsale est della Valle dell'Agno fino a interessare le aree a nord di Altavilla e Creazzo;
tutto ciò premesso il sottoscritto
consigliere chiede alla Giunta regionale:
- quali sono le direttive emesse dalla Regione per verificare i rischi per l’approvvigionamento idrico e per la salute pubblica derivanti dalle interferenze dai cantieri SPV in Valle dell’Agno-Guà con la falda inquinata riferibile all’area individuata da ARPAV;
- se il Commissario Straordinario per SPV abbia acquisito i dati citati in premessa e quali sono le direttive che egli abbia emanato per verificare i rischi per l’approvvigionamento idrico e per la salute pubblica derivanti dalle interferenze dai cantieri SPV in Valle dell’Agno-Guà con la falda inquinata riferibile all’area individuata da ARPAV;
- se è stato chiesto agli uffici competenti della Regione la verifica della progettazione esecutiva e della Valutazione d’Impatto Ambientale dove maggiore è l’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche, soprattutto in relazione agli scenari di alterazione e di possibile inquinamento per i pozzi dell’ovest vicentino e dell’est veronese, finora esenti dall’interessamento del lume degli inquinanti, della cosiddetta falda del torrente Poscola interferita dai cantieri della SPV;
- la sospensione dei lavori nell’area individuata dal ARPAV compresa nei lotti 1A e 1B della costruenda SPV nei Comuni di Brendola, Montecchio Maggiore, Trissino, Castelgomberto e Brogliano interessati dalle interferenze tra il tracciato di SPV e il corso del torrente Poscola;
- di predisporre uno studio dettagliato sugli effetti e i potenziali rischi che potrebbero compromettere altre aree finora escluse dagli inquinamenti da PFAS;
- di avviare una procedura pubblica di verifica degli impatti e dei rischi generati dalle attività di cantierizzazione nella Valle dell’Agno-Guà, dello sparo delle mine della galleria di Sant’Urbano e degli attraversamenti del torrente Poscola a Montecchio Maggiore.
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