S.I.A.N
Servizio Igiene Alimenti Nutrizione
Tutela delle acque destinate al consumo umano
Rinvenimento di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nelle acque potabili
Identificazione di sostanze indesiderate - perfluoroalchiliche (PFAS) - nelle acque destinate al consumo umano
Novità
Ministero della Salute: raccomandazioni
Il Ministero della Salute con nota prot. 2565
del 29/01/2014 recependo il parere dell’Istituto Superiore di Sanità
prot. 16/01/2014 – 0001584 su “Acqua della destinata al consumo umano
contenente sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS) nelle acque della
Provincia di Vicenza e Comuni limitrofi” ad integrazione di quanto già
rappresentato con nota ISS prot. 0022264 – 07.06.2013 ha ribadito la
raccomandazione di assicurare adeguate misure di prevenzione della
contaminazione delle acque di origine e a livello impiantistico
l’implementazione di tecniche di adsorbimento e/o filtrazione. Maggiori informazioni
Campagna di misura delle sostanze inquinanti
Il Centro Nazionale Ricerche (CNR), in accordo con il Ministero dell'Ambiente, ha attivato una campagna di misura di sostanze chimiche contaminanti rare sui principali bacini idrici italiani. Contestualmente alle acque superficiali, sono stati prelevati campioni di acqua destinata al consumo umano in più di 30 comuni prevalentemente della provincia di Vicenza, oltre a comuni limitrofi nelle province di Padova e Verona. Le indagini hanno evidenziato un inquinamento diffuso di sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS), a concentrazione variabile in alcune aree delle province sopracitate.
Nel territorio dell'Aulss 20 i Comuni in cui è stata condotta la ricerca dal CNR sono Albaredo D'Adige, Cologna Veneta e San Bonifacio; la distribuzione della rete acquedottistica alimentata dal campo pozzi di Almisano di Lonigo interessato dalla contaminazione, comprende i Comuni di Arcole, Veronella, Zimella, Pressana, Roveredo di Guà, Albaredo D'Adige e Cologna Veneta. Le concentrazioni rilevate dallo studio del CNR nel Comune di San Bonifacio, alimentato invece da un proprio campo pozzi, hanno evidenziato un interessamento molto più contenuto.
Cosa sono i PFAS
Le sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS) sono composti di largo uso ed utilizzati principalmente per rendere resistenti ai grassi e all'acqua materiali quali tessuti, tappeti, carta, rivestimenti per contenitori per alimenti. Questi composti sono altamente persistenti nell'ambiente. Vedi le domande frequenti sulle PFAS
Limiti di concentrazione non definiti
Le concentrazioni di accettabilità nelle acque idonee al consumo umano di queste sostanze non sono ancora definite e non esistono limiti di concentrazione né nella nostra normativa nazionale, né in quella europea né negli standard internazionali fissati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Dette sostanze non sono incluse dalla normativa vigente fra i parametri da ricercare nelle acque potabili (D.lvo 31/2001). Vai alla pagina sui limiti di concentrazione
Mancanza di rischio immediato
L'Istituto Superiore di Sanità ha rassicurato sulla mancanza di un rischio immediato per la popolazione esposta, ma a scopo cautelativo ha consigliato l'adozione di misure di trattamento delle acque potabili per l'abbattimento delle sostanze in questione e di prevenzione e controllo delle filiera idrica delle acque destinate al consumo umano nei territori interessati. Vai al parere dell'Istituto Superiore di Sanità
Misure adottate per la riduzione del rischio
In accordo con la Regione sono già state messe in atto una serie di misure atte a ridurre nell'immediato il potenziale rischio per la popolazione:
È stata pertanto decisa a livello Regionale con la partecipazione di tutti gli enti coinvolti, la pronta adozione di misure atte a ridurre il potenziale rischio per la popolazione (a lungo termine) segnalato dall'Istituto Superiore di Sanità.
Filtri a carboni attivi
L'Ente Gestore Acque Veronesi ha già provveduto ad installare filtri a carbone attivo presso gli impianti di adduzione dell'acqua attinta dal campo Pozzi di Almisano di Lonigo che approvvigiona nel territorio di questa Azienda ULSS i Comuni di Arcole, Veronella, Zimella, Albaredo d'Adige, Cologna Veneta, Pressana e Roveredo di Guà. Vai alla pagina sui rapporti di prova
I controlli effettuati evidenziano l'efficacia dei carboni attivi nel trattenere questi inquinanti - rapporto di prova A e B (pdf 0,5Mb): a fronte di una concentrazione totale di PFAS in ingresso di 1.084 ng/l, di cui PFOA 645 ng/l, l'acqua in uscita dai filtri rileva per i PFAS valori inferiori ai 50 ng/l. La depurazione di parte dell'acqua proveniente dai pozzi e la miscelazione consentono così di avere in rete una concentrazione media di 500-600 ng/l di PFAS, di cui 340 ng/l di PFOA - rapporto di prova C (pdf 0,2Mb).
Il Centro Nazionale Ricerche (CNR), in accordo con il Ministero dell'Ambiente, ha attivato una campagna di misura di sostanze chimiche contaminanti rare sui principali bacini idrici italiani. Contestualmente alle acque superficiali, sono stati prelevati campioni di acqua destinata al consumo umano in più di 30 comuni prevalentemente della provincia di Vicenza, oltre a comuni limitrofi nelle province di Padova e Verona. Le indagini hanno evidenziato un inquinamento diffuso di sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS), a concentrazione variabile in alcune aree delle province sopracitate.
Vai allo studio Campagna di misura delle sostanze inquinanti
Comuni interessatiNel territorio dell'Aulss 20 i Comuni in cui è stata condotta la ricerca dal CNR sono Albaredo D'Adige, Cologna Veneta e San Bonifacio; la distribuzione della rete acquedottistica alimentata dal campo pozzi di Almisano di Lonigo interessato dalla contaminazione, comprende i Comuni di Arcole, Veronella, Zimella, Pressana, Roveredo di Guà, Albaredo D'Adige e Cologna Veneta. Le concentrazioni rilevate dallo studio del CNR nel Comune di San Bonifacio, alimentato invece da un proprio campo pozzi, hanno evidenziato un interessamento molto più contenuto.
Cosa sono i PFAS
Le sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS) sono composti di largo uso ed utilizzati principalmente per rendere resistenti ai grassi e all'acqua materiali quali tessuti, tappeti, carta, rivestimenti per contenitori per alimenti. Questi composti sono altamente persistenti nell'ambiente. Vedi le domande frequenti sulle PFAS
Limiti di concentrazione non definiti
Le concentrazioni di accettabilità nelle acque idonee al consumo umano di queste sostanze non sono ancora definite e non esistono limiti di concentrazione né nella nostra normativa nazionale, né in quella europea né negli standard internazionali fissati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Dette sostanze non sono incluse dalla normativa vigente fra i parametri da ricercare nelle acque potabili (D.lvo 31/2001). Vai alla pagina sui limiti di concentrazione
Mancanza di rischio immediato
L'Istituto Superiore di Sanità ha rassicurato sulla mancanza di un rischio immediato per la popolazione esposta, ma a scopo cautelativo ha consigliato l'adozione di misure di trattamento delle acque potabili per l'abbattimento delle sostanze in questione e di prevenzione e controllo delle filiera idrica delle acque destinate al consumo umano nei territori interessati. Vai al parere dell'Istituto Superiore di Sanità
Misure adottate per la riduzione del rischio
In accordo con la Regione sono già state messe in atto una serie di misure atte a ridurre nell'immediato il potenziale rischio per la popolazione:
È stata pertanto decisa a livello Regionale con la partecipazione di tutti gli enti coinvolti, la pronta adozione di misure atte a ridurre il potenziale rischio per la popolazione (a lungo termine) segnalato dall'Istituto Superiore di Sanità.
Filtri a carboni attivi
L'Ente Gestore Acque Veronesi ha già provveduto ad installare filtri a carbone attivo presso gli impianti di adduzione dell'acqua attinta dal campo Pozzi di Almisano di Lonigo che approvvigiona nel territorio di questa Azienda ULSS i Comuni di Arcole, Veronella, Zimella, Albaredo d'Adige, Cologna Veneta, Pressana e Roveredo di Guà. Vai alla pagina sui rapporti di prova
I controlli effettuati evidenziano l'efficacia dei carboni attivi nel trattenere questi inquinanti - rapporto di prova A e B (pdf 0,5Mb): a fronte di una concentrazione totale di PFAS in ingresso di 1.084 ng/l, di cui PFOA 645 ng/l, l'acqua in uscita dai filtri rileva per i PFAS valori inferiori ai 50 ng/l. La depurazione di parte dell'acqua proveniente dai pozzi e la miscelazione consentono così di avere in rete una concentrazione media di 500-600 ng/l di PFAS, di cui 340 ng/l di PFOA - rapporto di prova C (pdf 0,2Mb).
Risorse
Domande più frequenti sulle PFAS
Domande frequenti sulle sostanze perfluoroalchiliche: cosa sono, come entrano nell'ambiente, possibili effetti sulla salute umana
Vai alle domande più frequenti sulle PFAS
Limiti di concentrazione
Gruppo di studio per la valutazione dei limiti di concentrazione di sostanza perfluoroalchiliche (PFAS) presenti nelle acque destinate al consumo umano
Vai ai Limiti di concentrazione
Rapporti di prova
Campionamenti effettuati sull'acqua potabile dall'Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto, suddivisi per comune e data di prelievo
Vai alla pagina dei rapporti di prova
Documentazione e approfondimenti
Documentazione relativa allo stato di contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche nell'ambiente, note tecniche
Vai alla Documentazione e approfondimenti
Incontri
Convegni e incontri riguardo la presenza di pfas nelle acque destinate al consumo umano
Vai alla pagina degli incontri sulle PFAS
Altre risorse di interesse
Rete di monitoraggio e controlli sanitari acque
Attività integrata di controllo e manutenzione degli impianti, analisi dei pericoli e adozione di misure preventive
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Attività integrata di controllo e manutenzione degli impianti, analisi dei pericoli e adozione di misure preventive
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