domenica 25 aprile 2021
Manifestazione No Pfas 25 Aprile 2021
Michela Piccoli
Foto di stamattina alle 8 davanti allo scarico ARICA.
Presenti i sindaci dei comuni Adige Guà e la Consigliera Regionale Annamaria Bigon,giornalisti e TV.
È stato Raccolto una bottiglia d'acqua dello scarico da portare con la staffetta davanti al tribunale di Vicenza ,un atto simbolico ma significativo .
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Michela Piccoli
Vicenza, comitati contro i Pfas: staffetta fino al Tribunale - TGR Veneto https://www.rainews.it/tgr/veneto/video/2021/04/ven-Vicenza-Pfas-Staffetta-comitati-bf4dff04-a139-42f6-83d2-ddfb7b3170d8.html?wt_mc=2.www.wzp.tgrveneto_ContentItem-bf4dff04-a139-42f6-83d2-ddfb7b3170d8.&wt
TGR
Vicenza, comitati contro i Pfas: staffetta fino al Tribunale - TGR Veneto
Un 25 aprile di liberazione anche dall'inquinamento ambientale. Associazioni e comitati, che si battono contro i pfas, hanno organizzato una staffetta...
In Toscana: Rifiuti tossici nel fondo stradale. "La sindaca sapeva che finivano lì" 17 Aprile 2021
Rifiuti tossici nel fondo stradale. "La sindaca sapeva che finivano lì"
Lorenzo Mancini, a capo del depuratore Aquarno , intercettato al telefono con la prima cittadina di Santa Croce sull’Arno: "Il Keu è smaltito anche nei riempimenti stradali... Alternative? Non ci sono"
di CARLO BARONI
Articolo La ’ndrangheta voleva prendere la Toscana. "Contava su politici, dirigenti e associazioni"
Giulia Deidda (foto Germogli)
Giulia Deidda (foto Germogli)
Santa Croce sull’Arno (Pisa), 18 aprile 2021 - La sindaca di Santa Croce sull’Arno, Giulia Deidda, era stata informata delle criticità del Keu, l’inerte finale derivante dal trattamento dei fanghi prodotti dagli scarti della concia delle pelli, che ha dato il nome all’inchiesta della Dda con arresti e sequestri. Questo è quanto emerge dalle intercettazioni raccolte dalla procura. La sindaca indagata per associazione per delinquere, secondo gli inquirenti era l’anello di congiunzione tra la politica e il "sistema" messo in piedi dai conciatori, si batteva perché fossero rispettate le promesse fatte a Ledo Gori di restare al suo posto, e si muoveva perché il funzionario regionale troppo ligio alle regole, Alessandro Sanna, venisse rimosso o indotto a modificare i suoi orientamenti.
Nelle intercettazioni del 24 luglio 2018 è Lorenzo Mancini, presidente di Aquarno, il depuratore di Santa Croce, a parlare alla sindaca delle criticità del Keu. Succede all’indomani della relazione che Arpat svolgeva per la Regione, quando – rilevano gli inquirenti – erano tutti impauriti e non sapevano dove portare il Keu. Gli scarichi delle concerie, che una volta trattati prendono appunto il nome di Keu, sono ceneri che presentano concentrazioni di inquinanti tali da non poter essere riutilizzati per recupero in attività edilizie di riempimento di rilevati o ripristini ambientali. Ma secondo gli inquirenti tramite Francesco Lerose – proprietario di due impianti di smaltimento rifiuti a Pontedera e Bucine, arrestato giovedì – questi scarti tossici sono finiti a tonnellate nei rilevati della 429.
Intercettato, Mancini spiega alla sindaca Deidda: "Comunque senti, intanto te lo anticipo telefonicamente... te lo dissi no? che un po’ di tempo fa c’era stato un simpaticissimo sopralluogo dell’Arpat co’ i Noe all’Ecoespanso, e sostanzialmente ci... hanno scritto alla Regione, e chiedendo alla Regione di verificare la possibilità che noi si possa continuare a smaltire il Keu...". Deidda: "Eh!". Mancini: "Con Lerose (l’imprenditore in carcere, ndr ), cosa che a questo punto noi dubitiamo fortemente...". Deidda: "Scusa Lorenzo, eh! Smaltire il Keu con...?". Mancini: "Con Lerose, quelli con cui si lavora, che si butta nei sottofondi stradali o nei cementifici". Deidda: "Ah!". Mancini: "Quindi boh? Secondo cosa risponde la Regione chiaramente noi da settembre ci s’ha ancora... anche questo problema oltre al fatto di capire...". Deidda: "Ma Nicola sta già pensando a qualche alternativa?".
Nicola Andreanini è il direttore di Aquarno, anche lui nella lista dei 19 indagati. Mancini: "Un’ ce n’è, Giulia, in questo momento alternative un ce n’era... sai quant’è che ci si pensa a delle alternative? Cioè è quella cosa dell’economia circolare che dice Rossi, cioè noi ci si prova ad andà negli asfalti si può provà ad andà però... perché tutte le volte che ti provi a fa’ qualcosa, e ai discorsi dici.. .no, no... ma fate... cosate, e poi mi metti i bastoni tra le ruote?". Deidda: "Sì ma poi il...".
Deidda chiede poi a Mancini quale sia sostanzialmente il problema. Mancini: "Il problema in questa fase è che... se lo butti nel cemento, di fatto lo leghi, cioè quindi nel cemento se ci piove sopra non rilascia niente". Deidda: "Ah!". Mancini: "Però Lerose lo usa anche come sottofondo stradale, cioè nei riempimenti... quindi dicono alla Regione... suggeriscono". Deidda "Ah". Mancini: "L’asfalto... loro te lo contestano, cioè quell’utilizzo lì te lo contestano". Deidda: "E perché te lo contestano?". Mancini: "Perché secondo loro non ha le caratteristiche per poter andare là, cioè questo loro lo interpretano così". Deidda: "Sì, caratteristiche di che tipo?". Mancini: "Caratteristiche... chimiche, chimiche analitiche". Deidda: "... Chimiche...".
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domenica 18 aprile 2021
Caso Miteni, arriva il portale dedicato al procedimento giudiziario Il sito web, raggiungibile all'indirizzo www.processopfas.it
Caso Miteni, arriva il portale dedicato al procedimento giudiziario
Marco Milioni31 marzo 2021 17:20
Uno scorcio dell'ingresso della Miteni a Trissino (repertorio Today.it, foto Marco Milioni)
Da alcune ore è on line il nuovo sito di informazione e approfondimento sui temi legati all'inquinamento da Pfas (www.processopfas.it). Si tratta di una iniziativa fortemente voluta dalle società idriche che si sono costituite parti civili contro i presunti responsabili del disastro ambientale che ha colpito le province di Padova, Vicenza e Verona. All'interno del sito si potranno monitorare l'andamento del processo nonché tutte le informazioni inerenti al tema tanto sentito dalle comunità locali. L'iniziativa è stata resa nota oggi 31 marzo con un lancio firmato dai quattro presidenti delle società gestrici del ciclo integrato dell'acqua ossia da Piergiorgio Cortelazzo di Acque venete, da Renzo Marcigaglia di Acque del Chiampo, da Roberto Mantovanelli di Acque veronesi e da Angelo Guzzo di Viacqua.
Nel portale, si legge nella nota, sono disponibili le sezioni dedicate alle inchieste e al processo a carico della Miteni (una nota industria chimica di Trissino nell'Ovest vicentino al centro di un caso di inquinamento da derivati del fluoro, i Pfas appunto) in corso al Tribunale di Vicenza che verrà seguito con un report dettagliato ad ogni udienza, la rassegna stampa, i progetti e gli investimenti. Proprio per questo i quattro gestori idrici hanno rinnovato l'incarico a The Skill, «società leader a livello nazionale nella comunicazione di vicende che hanno a che fare in parallelo con l'aspetto giudiziario e con quello mediatico». La società infatti «è stata incaricata di seguire le fasi del processo informando le comunità locali proprio anche attraverso» il nuovo sito internet.
UNA QUESTIONE «DI TRASPARENZA»
«Da quando ci siamo trovati a dover affrontare l'emergenza Pfas la trasparenza è sempre stata il valore al centro del nostro operato», fanno sapere i quattro presidenti i quali hanno anche ricordato le recenti novità del processo in corso a Borgo Berga, un processo che per la complessità e la delicatezza della materia ambientale trattata secondo diversi giuristi potrebbe fare scuola.
PROCEDIMENTI UNIFICATI
Recentemente peraltro la procura di Vicenza ha unificato i due procedimenti Pfas1 e Pfas2 (la prima indagine riguarda lo sversamento Pfas fino al 2013, la seconda vede i manager imputati per lo sversamento di C6o4, GenX fino al 2017 e per la bancarotta di Miteni spa di Trissino) e chiesto il processo davanti al Tribunale di Vicenza per quindici manager, tra cui anche i vertici di Mitsubishi Corporation. La prossima udienza è fissata il 13 aprile e non è escluso che in aula tra le parti civili possano prendere posto proprio i quattro presidenti.
A Borgo Berga In fase istruttoria l'accusa ha fatto proprio un tema sollevato giustappunto dal collegio difensivo delle società idriche, riconoscendo agli imputati del procedimento cosiddetto Pfas-bis «la imprescrittibilità dei reati ambientali». Si tratta di una novità importante che obbliga gioco forza le parti a confrontarsi sulla materia del contendere e che renderà di fatto difficilissimo se non impossibile che l'intera materia del contendere rischi di essere divorata dalla prescrizione.
«CENTO MILIONI NELLE OPERE DI RIPRISTINO»
«Ricordiamo che a oggi - ribadiscono ancora Cortelazzo, Marcigaglia, Mantovanelli e Guzzo - sono stati investiti oltre 100 milioni di euro nelle opere di ripristino della salubrità dell'acqua nelle province di Padova, Vicenza e Verona». Ad ogni modo nella udienza del 13 aprile si potrebbe decidere definitivamente sui rinvii a giudizio. Questa almeno è l'impressione dei legali delle società ossia Angelo Merlin (Acquevenete e Viacqua), Vittore d’Acquarone (Acque Veronesi) e Marco Tonellotto (Acque del Chiampo). «Il collegio difensivo - si legge ancora nella nota - auspica che si arrivi presto ad un confronto dibattimentale per rendere giustizia ai cittadini e alle società idriche, le prime a intervenire sulla base delle direttive del commissario straordinario dell'emergenza».