martedì 7 febbraio 2017

Interrrogazione del Consigliere Regionale Manuel Brusco sul percolato proveniente da Verona contenente pfas

CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
DECIMA LEGISLATURA


INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N. 370

PERCOLATO PROVENIENTE DA UNA DISCARICA VERONESE SPEDITO IN UN IMPIANTO DI TRATTAMENTO IN LOMBARDIA: VENGONO SVOLTE ANALISI E CONSEGUENTEMENTE DETERMINATA L’EVENTUALE CONCENTRAZIONE DI COMPOSTI PFAS NEL MEDESIMO?

presentata il 20 gennaio 2017 dal Consigliere Brusco



Premesso che:
- il deputato del Movimento 5 Stelle Alberto Zolezzi, membro della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, ha dichiarato alla stampa sulla base di dati ARPAV la circostanza che, presso l’impianto di Indecast S.r.l. ubicato sul territorio comunale di Castiglione delle Stiviere (MN), verrebbe smaltito il percolato prodotto dalla discarica del Comune di San Martino Buon Albergo (VR) per un quantitativo pari a 5.300 metri cubi nell’anno 2016;
- egli sostiene inoltre che, sempre da verifiche analitiche effettuate da parte dell’ARPAV, tale percolato prodotto dalla discarica di San Martino Buon Albergo (VR) sarebbe caratterizzato dalla presenza di 37.000 ng/L di PFAS e dalla presenza di 1.910 ng/L di PFOS.
Considerato che, al di là del conferimento di percolato sopracitato, la Regione Lombardia sarebbe comunque interessata dall’arrivo di oltre 100.000 tonnellate all’anno di fanghi di depurazione provenienti dalla Regione del Veneto (15.000 tonnellate dei quali sempre secondo dati ARPAV finirebbero sparsi nei terreni della Provincia di Mantova).
Il sottoscritto Consigliere
interroga la Giunta regionale

per sapere:
1) il quantitativo complessivo annuo di percolato proveniente dalle discariche del Veneto che viene inviato per lo smaltimento presso impianti operanti in Lombardia e in altre Regioni;
2) se di tale percolato venga determinata analiticamente la concentrazione dei PFAS e composti chimici affini in esso eventualmente presenti;
3) se, in caso di presenza di PFAS nei percolati, i gestori degli impianti di smaltimento destinatari e le competenti Autorità pubbliche sanitarie e ambientali vengano avvisati dei possibili rischi a ciò correlati.

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